Valle d’Aosta, trekking del gusto: 4 itinerari con vista tra montagne e sapori
Dal Fromadzo DOP al sidro, dai rossi pregiati al Flantze: 4 itinerari di trekking in Valle D'Aosta tra panorami indimenticabili alla scoperta dei sapori della Vallée. Un'esperienza unica tra sentieri e prelibatezze che non dimenticherete.
Trekking del gusto in Valle d’Aosta: 4 itinerari tra montagne e sapori
La Valle d’Aosta è regione di grandi montagne, percorsa da mille sentieri, dai più faciliai più impegnativi.
Per la maestosità dei paesaggi alpestri dominati da grandiosi ghiacciai, richiama a sé frotte di turisti.
Proprio il momento successivo ad una camminata può essere l’occasione per conoscere da vicino le prelibatezze della Vallèe, magari con una merenda “sinoira”, per dirla alla piemontese.
Andiamo alla scoperta di alcune di queste prelibatezze in 4 itinerari tra le montagne valdostane.
1 – Salita a Punta della Croce alla scoperta della Flandze, il dolce della Valdigne
La salita alla punta della Croce è assai frequentata per il sublime panorama sul gruppo del Monte Bianco.
Uno scenario emozionante che si distende dalla cima principale fino alla punta Walker ed alle Grandes Jorasses.
Altro motivo: la presenza sulla zona sommitale del fort Nicolon, una serie di fortificazioni costruite dai Savoia nei secoli XVII e XVIII.
L’escursione offre la possibilità di assaggiare la Flandze, dolce tipico della Valdigne prodotto oggi con farina integrale di frumento e segale, zucca cotta o mele, burro e latte, uvetta, noci e mandorle e ovviamente zucchero.
Dal parcheggio (1945 m), in prossimità dell’Hotel Genzianella, al Colle San Carlo, s’imbocca l’ampia mulattiera, che ha inizio verso sud.
Il tracciato sale dolcemente nel bosco di larici e abeti.
Guadagnati circa 55 metri di quota, si raggiunge un evidente bivio, dove si svolta a destra (segnaletica verticale). Si cammina per il sentiero nr 16, che taglia in costa il lato est della punta della Croce, raggiungendo agevolmente il colle della Croce.
Al valico si piega a destra e si comincia a salire con decisione, mirando alle fortificazioni poste proprio sulla vetta.
Raggiunto un lungo camminamento con muretti a secco, si supera un ultimo risalto e si perviene finalmente ai ruderi di un ricovero situato proprio sul punto culminante, all’estremo nord: gli ultimissimi metri vanno percorsi con cautela, essendo il tracciato semplice ma sospeso sui ripidi pendii occidentali della montagna.
Informazioni utili
Difficoltà: E
Dislivello: + 530 metri circa
Tempo di percorrenza: 2 ore
Segnaletica: Sentiero nr 16 per Colle della Croce, bolli gialli
Come arrivare: A5, Torino-Courmayeur, uscita Morgex; seguire SS26 per Morgex, si sale ad Arpy e al Colle San Carlo con la SR39. Si parcheggia poco prima del valico.
2 – Tsaplana e il Torrette DOC, il rosso della Valnontey
In francoprovenzale tsa significa pascolo elevato, sommità.
Il toponimo individua quindi una distesa erbosa in quota: in effetti, la località Tsaplana, un largo dosso lungo la cresta che sale alla punta Arpisson, rispetta pienamente la tradizione.
Il luogo ha il fascino di una vetta, sia per la presenza nel punto più elevato di una Madonnina bianca, sia per il panorama sconfinato offerto.
Il protagonista del paesaggio è in questo caso il Gran Paradiso, che s’innalza sul lato occidentale della Valnontey.
Se si effettua la salita in estate, l’ultima parte del tracciato si sviluppa attraverso una suggestiva distesa di astri alpini, accompagnati da stelle alpine e da preziose piantine di artemisia glacialis, utilizzate in liquoristica.
Il passaggio per Aymavilles per raggiungere la località di partenza è occasione per assaporare il Torrette DOC, un prezioso rosso valdostano ottenuto con uve Petit-Rouge (70-75%) e un 25-30% di altre uve, con prevalenza di Premetta.
Dal parcheggio (1815 m), si sale per la stradina asfaltata chiusa al traffico, in direzione di Plan de Teppe (segnaletica verticale, indicazione sentiero nr 3). Raggiunta una cappella, si abbandona la carrozzabile e si prosegue per il tracciato nr 3, che passa a lato di un colatoio per acque meteoriche.
Un centinaio di metri più in quota, si raggiunge una strada sterrata, che si risale per pochi metri, fino all’imbocco ancora del sentiero nr 3 per Tsaplana, sentiero che piega verso sinistra, tenendosi in costa.
Giunti a quota 2005 circa, s’incontra un evidente bivio: si lascia il tracciato che prosegue diritto verso l’Arpisson e si piega decisamente a destra per il sentiero 3B (segnaletica verticale).
Si sale prima tra i larici, quindi si contorna a monte un canalone, per poi superare in costa una zona dirupata e rocciosa: il percorso, scavato nel fianco della montagna, è comunque privo di difficoltà.
Tornati nel bosco, si perviene ad un ulteriore bivio, a circa 2105 metri: si trascura il percorso 3D e si segue il 3B a sinistra (segno giallo su una roccia).
Poco a monte si esce tra soleggiate praterie; il sentiero, sempre evidente, descrive vari tornanti: oltre alcuni ruderi (2470 m circa), ci si inerpica con decisione verso la cima.
Presto si raggiunge un paravalanghe, che si aggira a valle: un ultimo tratto di sentiero risale una breve cresta erbosa e raggiunge finalmente la Madonna posta sul punto culminante.
Informazioni utili
Difficoltà: E
Dislivello: + 845 metri
Tempo di percorrenza: 2.30 ore circa
Segnaletica: bolli gialli con numero in nero: sentiero nr 3 fino al bivio a (2005 m), quindi sentiero nr 3B
Come arrivare: A5, Torino-Courmayeur, uscita Aosta Ovest.
Seguire SR47 per Aymavilles-Cogne, quindi strada comunale per Gimillan. Entrati nel paese, si segue la strada a destra a monte dell’abitato, fino ad un parcheggio presso un parco giochi nella parte più in quota del borgo.
3 – Chacottejes, i laghetti dell’alpe Vernet e il sidro
I versanti a monte di Aosta offrono la possibilità di suggestive escursioni lungo numerose strade sterrate, che consentono di salire senza eccessivo sforzo.
Una di queste prende quota fino all’alpe Chacottejes, per poi raggiungere un lago tanto piccolo quanto pittoresco, annidato sotto la punta di Met: nelle acque si riflettono la becca di Viou ed il monte Mary.
Poco a monte, si trova anche un secondo laghetto, meno profondo, purtroppo spesso asciutto.
La bassa e media montagna tra Aosta e Saint Nicolas, attraversata dalla rotabile di accesso alla località di partenza, è adatta alla coltivazione delle mele, dalle quali si ricava il sidro.
Pochi sanno che la bevanda a basso tenore alcoolico appartiene alla tradizione di questi luoghi.
Avversata dal fascismo come elemento di origine francese, cadde nell’oblio negli anni ’50 del secolo scorso, per essere riscoperta in tempi recenti.
Dal bivio a quota 1260 circa, lungo la strada tra Ville sur Sarre e Arpuilles, s’inizia a salire per una strada sterrata, chiusa al traffico.
La carrareccia disegna diversi tornanti, tra pascoli e boschetti di latifoglie e pini silvestri.
Giunti a 1465 metri circa, si raggiunge il colmo di una costa, eccellente punto panoramico, da dove appare il Grand Combin.
Poco a monte, si lascia a destra una stradina, tenendosi a sinistra (indicazione orizzontale 1A).
La carrareccia prosegue tra i pini silvestri, forma 3 tornanti e tocca le antiche baite di Plan de Diau (1580 m circa).
Si prosegue con lunghi traversi, mirando le baite di Chacottejes (1713 m), raggiunte le quali si continua sulla poderale, seguendo l’indicazione 2A.
Giunti a quota 1765 circa, in prossimità di una curva, si lascia la strada principale e si volge a sinistra, imboccando un tratturo che s’infila nel bosco: non sono presenti indicazioni.
Il tratturo sale con decisione e raggiunge una radura dove, poco a valle dei ruderi dell’alpe Vernet, si incontreranno i due laghetti meta dell’escursione (1840 circa).
Informazioni utili
Difficoltà: T fino al bivio (1765 m), quindi breve tratto E
Dislivello: + 580 metri
Tempo di percorrenza: 2 ore circa
Lunghezza del percorso: 11.50 km circa
Segnaletica: non esiste indicazione specifica, ma indicazioni per altre mete vicine
Come arrivare: A5, Torino-Courmayeur, uscita Aosta ovest.
Seguire per Aosta, fino al bivio per Ville sur Sarre, raggiunta la quale località si prosegue per Arpuilles.
Prima di quest’ultima frazione, si nota una deviazione a sinistra, con un’indicazione per Metz in vernice rossa su un muro: si parcheggia in prossimità del bivio.
4 – Trekking da Brusson a Crépin alla scoperta del Fromadzo DOP
Una gradevole camminata su pendenze modestissime consente di raggiungere Extrapieraz partendo da Brusson.
La passeggiata si sviluppa a lato del torrente Evançon, noto per avere nel periodo estivo acque cerulee.
Un po’ più impegnativa è la successiva salita a Crépin, frazione dove è presente un piccolo lago adagiato su un poggio panoramico, sullo sfondo delle Dame di Challant.
La gita in val d’Ayas è occasione per reperire il Fromadzo, già citato in documenti del 1447.
Il suo sapore e la sua consistenza ricordano una toma ma il suo sapore ha inequivocabili richiami alla fontina, in una combinazione assolutamente unica.
Ottenuto con latte vaccino, può essere preparato anche con piccole aggiunte di latte di capra, come prevede il disciplinare DOP che lo contraddistingue.
Dal parcheggio (1300 m circa) poco oltre l’area camper di Brusson, si attraversa il torrente grazie ad un ampio ponte.
Si volge quindi a sinistra, seguendo una carrareccia a lato dell’Evançon: superata un’area destinata al biathlon, si torna accanto al corso d’acqua, fino ad una zona prativa, dove si ripassa in sinistra idrografica.
Oltre il ponte, si svolta a sinistra e si cammina per un tratturo e, in alcuni punti, per un evidente sentiero.
Raggiunto un boschetto di conifere, si scende appena verso l’Evançon e lo si costeggia.
Quando la carrareccia torna evidente, si supera un ponte tornando sulla riva destra, per poi volgere verso monte.
Raggiunto uno slargo (1390 m) a valle di Extrapieraz, s’imbocca la carrareccia che sale ripida poco oltre l’ingresso di un campeggio.
Lasciate alle spalle alcune baite, la stradina disegna due tornanti e tocca la frazione Servaz.
Sale poi nel bosco di conifere e disegna presto altri 3 tornanti, separati da tratti a mezza costa, sempre in salita.
Raggiunto un ultimo tornante, si supera un ripido tratto di sterrato, sbucando al ripiano erboso dell’alpe Crépin (1562 m), dove si trova un piccolo ma suggestivo lago.
La segnaletica è sporadoca, nell’ultimo tratto sono presenti indicazioni del percorso con le ciaspole (frecce rosse in legno per Crépin).
Informazioni utili
Difficoltà: T
Dislivello: + 100 metri a Extrapieraz, + 280 metri circa a Crépin
Tempo di percorrenza: 0.40 ore a Extrapieraz, 1.15 ore a Crépin
Lunghezza del percorso: 6.6 km a Extrapieraz (a/r), 10.5 km a Crépin (a/r)
Segnaletica: rare indicazioni sentiero nr 1C fino a Extrapieraz, rare indicazioni sentiero nr 1 fino a Crépin
Come arrivare: A5, Torino-Courmayeur, uscita Verrès; seguire la SR45 per Brusson: superato il centro storico ed il bivio per Estoul, si svolta a sinistra per l’area camper a monte del laghetto.
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