In estate il Rutor è una delle vette più ambite e spettacolari della Valle d’Aosta.
Per chi non lo sa siamo sulle Alpi Graie, lungo la frontiera tra Italia e Francia.
Ph.: da rifugiodeffeyes.it
Si colloca sullo spartiacque che divide la Valgrisenche dalla Valle di La Thuile e, grazie ai suoi 3486 metri di altezza, è una delle vette più importanti di tutta la Valle d’Aosta.
Dalla cima potrete godere di un panorama eccezionale, che abbraccia il gruppo del Monte Bianco, il gruppo del Grand Combin, il Gruppo del Rosa, il Cervino e il Gruppo del Gran Paradiso.
Tuttavia, all’oggi, i dati non possono accrescere l’ottimismo.
Più o meno a partire dalla seconda metà del XX secolo è in atto una fase di contrazione accentuata che ha portato i ghiacciai italiani a perdere circa il 40% della loro superficie.
E il limite delle nevi si è innalzato di circa 100 metri.
Molti piccoli ghiacciai sono scomparsi mentre quelli maggiori, un poco alla volta, si sono frazionati in ghiacciai minori, arretrando circa di 1 o 2 Km.
Questa fase di ritiro glaciale, riconosciuta in quasi tutti i ghiacciai di montagna della Terra, è da attribuirsi al riscaldamento climatico in atto e, per certi versi, irreversibile.
Dunque, ogni volta che capita l’opportunità di affrontare la bellezza selvaggia di un ghiacciaio come quello del Rutor, bisognerebbe sempre tenere a mente dell’unicità e del valore di ciò che stiamo percorrendo.
Tuttavia, è bene segnalare che questa ascesa presenta non poche difficoltà, pertanto è consigliata ad alpinisti e scalatori piuttosto esperti.
Lasciato il villaggio di La Joux, si imbocca un comodo sentiero che, dopo un tratto iniziale pianeggiante, inizia presto a salire con una serie di tornanti nel bosco.
Il sentiero costeggia un torrente alimentato dal ghiacciaio del Rutor e da altre masse glaciali della zona.
Lungo il percorso, è possibile ammirare tre celebri cascate seguendo brevi diramazioni dal sentiero principale.
Successivamente, si passa vicino ai ruderi della Montagne du Glacier e si affronta l’ultima rampa, che porta al rifugio Deffeyes.
Dal rifugio, si segue un sentiero che attraversa una zona di laghetti, dirigendosi verso il Passo di Planaval.
Il terreno è in parte roccioso e in parte detritico, ma il cammino è facilitato dalla presenza di ometti nei tratti meno evidenti del sentiero.
Dopo aver aggirato un dosso roccioso, si passa ai piedi delle rocce che sostengono la Pointe des Invergneures e si raggiunge l’imbocco della valletta che scende dal Passo di Planaval.
Procedendo in piano, si arriva alla morena, che si attraversa per raggiungere il ghiacciaio del Rutor.
Il percorso prosegue risalendo il ghiacciaio in direzione sud, costeggiando la base della dorsale formata dal Flambeau, dai Doravidi e dallo Château Blanc, fino a raggiungere il Colle del Rutor (3373 m).
Dal valico, si segue la cresta sud, alternando tratti rocciosi a tratti nevosi, fino a raggiungere facilmente le rocce terminali. La vetta si trova a pochi metri di distanza, facilmente raggiungibile.
Avvertenza: l’escursione ha difficolta importanti, adatte solo ad escursionisti molto esperti. Si consiglia caldamente a tutti di farsi accompagnare da una guida alpina che conosca bene il territorio: questa è la pagina Facebook delle Guide alpine di La Thuile – Rutor, con tutti i contatti.
Il sito ufficiale del Rifugio Deffeyes
Come arrivare
Si esce al casello autostradale di Morgex, si prosegue lungo la SS n. 26 fino a Pré-Saint-Didier dove si svolta a sinistra verso La Thuile.
Raggiunto il paese si prosegue sulla stretta strada che conduce al piazzale di La Joux.
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