Valle d’Aosta, Gran Paradiso: spettacolare salita al Rifugio Vittorio Emanuele

Montagne selvagge, laghi d'acqua cristallina, natura incontaminata: la salita al Rifugio Vittorio Emanuele II regala una tregua dal caldo torrido e lo spettacolo dei panorami del Gran Paradiso

14 agosto 2024 - 10:00

Gran Paradiso d’estate: uno spettacolo di natura incontaminata

Il Gran Paradiso d’estate regala un’esperienza indimenticabile, immersi in un ambiente naturalistico incontaminato.

Situato a 2.732 metri, il rifugio Vittorio Emanuele II è circondato da maestose vette e panorami memorabili.

Ph.: Di Francofranco56 – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7348413

Il sentiero attraversa boschi, praterie alpine e ruscelli cristallini, offrendo una varietà di paesaggi unici.

L’aria pura e la tranquillità del luogo permettono di riconnettersi con la natura.

La flora e la fauna del Parco Nazionale del Gran Paradiso, come stambecchi e marmotte, arricchiscono ulteriormente l’esperienza, rendendo il trekking un’avventura affascinante e rigenerante.

L’itinerario: trekking spettacolare al Rifugio Vittorio Emanuele II

Da Pont Valsavaranche, dove termina la strada asfaltata, si lascia l’auto in un grande piazzale.

Un ponte ci consente di oltrepassare il fiume Savara per imboccare la strada poderale lungo il fiume.

Al primo bivio voltiamo a sinistra e proseguiamo su strada quasi pianeggiante tra prati e boschi di larici. Lungo il cammino si incontra una tipica baita, in valle chiamata crotin, con volta a botte.

Ph.: da pngp.it / Enzo Massa Micon

Qui inizia il sentiero vero e proprio che si stacca dalla strada a sinistra per guadare un torrente grazie ad un ponte in legno; si prosegue salendo lungo gli ampi tornanti del sentiero e, mano a mano, si osserva il diradamento dei larici.

Il tracciato porta ora in vista di una cascata e, in breve, all’uscita dal bosco.

Una lunga serie di falsopiani vengono attraversati in diagonale fino a raggiungere un zona sassosa con pascoli poveri. Si passa vicino al rudere dell’alpeggio Chantè (m 2340) da cui si possono imboccare entrambi i bivi dal momento che si ricongiungono poco più avanti.

La traccia avanza su pietraia e si dirige verso un poggio con ometti in pietra. Sul poggio è stato costruito un singolare “circolo di ometti”.

Un sentiero che presenta due differenti possibilità di salita conduce al Rifugio Vittorio Emanuele (m 2735) da qui ben visibile; inoltre lungo quest’ultimo tratto si innesta il sentiero nr 1 A che porta al Rifugio Chabod.

Salita panoramica al Gran Paradiso

L’ascesa al Gran Paradiso ha inizio dalla distesa di grandi massi subito dietro al rifugio ed è indicata da segnavia giallo.

In breve si raggiungono alcuni prati sotto la morena del ghiacciaio: la morena si risale dal versante sinistro, meno ripido, per traccia a svolte con ometti, entrando in un ampio vallone con rocce lisciate dal ghiacciaio.

Ph.: da facebook.com/rifugiovittorioemanuele

Qui si incontra il catino innevato che si risale fino a quota 3000.

Inizia ora un ripido pendio ghiacciato sulla destra che, superati due plateau, porta alla cosiddetta schiena di mulo.

Si sale ora a sinistra, in discreta pendenza, nella parte superiore del ghiacciaio verso una sella. Si punta decisamente in direzione della crepacciata terminale che si supera su un ponte di neve. Finalmente si è giunti alla sella e, per rocce esposte in cresta, si arriva alla cima.

 

Informazioni utili

Il sito ufficiale del Rifugio Vittorio Emanuele II

La pagina ufficiale delle Guide del Gran Paradiso

Località di partenza: Pont Valsavaranche (m 1960)

Località di arrivo: Gran Paradiso (m 4061)

Difficoltà: EE fino al Rifugio Vittorio Emanuele
F + alla vetta del Gran Paradiso

Dislivello: + 772 metri fino al Rifugio Vittorio Emanuele
+ 1139 metri alla vetta del Gran Paradiso

Tempo di percorrenza: 2.30 ore fino al Rifugio Vittorio Emanuele
3.30 ore alla vetta del Gran Paradiso

Cartografia
Kompass n. 86 – Gran Paradiso 1:50000

 

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