Valle d’Aosta: trekking panoramico al Gran San Bernardo

Saliamo sul Colle del Gran San Bernardo, 2469 metri, in Valle d'Aosta, al confine tra Italia e Svizzera. Un valico dalla storia millenaria, sul quale Bernardo da Mentone fondò un ospizio per pellegrini. Modificato nei secoli, l'ospizio attende ancora i viaggiatori pronto a raccontare la sua storia e quella dei cani San Bernardo.

18 luglio 2022 - 8:00

Il passo del Gran San Bernardo, una storia millenaria

Una delle porte alpine sull’Italia, il Gran San Bernardo è un valico dalla storia secolare che si apre su panorami unici. Dai Romani a Napoleone, questo passo è luogo di transiti illustri che hanno segnato la storia del nostro Paese e del resto d’Europa.

Ph.: Gettyimages / Jean Pierre Cudennec / EyeEm

Situato a cavallo tra Valle d’Aosta e la Valle d’Entremont, nel cantone svizzero del Vallese, il Passo del Gran San Bernardo ha costituito per decenni una delle vie preferenziali per raggiungere il Bel Paese dall’Europa centrale e viceversa.

Ph.: Gettyimages / Westend61

Solcato fin dai tempi dei romani, che nel punto più alto costruirono un tempio dedicato a Giove Pennino, il passo fu sede di Mutationes, ossia stazione di cambio cavalli e ristoro per i viaggiatori. Intorno all’anno 1000 venne costruito un ospizio gestito da uomini di religione, i quali avevano il compito di ricoverare e assistere i viandanti.

A causa delle imprevedibili condizioni meteorologiche e dei venti che spazzano costantemente il valico, i canonici iniziarono a farsi coadiuvare da grandi cani molossoidi, che divennero nel tempo compagni fedeli e vero e proprio simbolo di tutta la valle: stiamo parlando dei San Bernardo.

 

L’itinerario: da Saint Rhemy En Bosses all’Ospizio del Gran San Bernardo

L’itinerario ha un dislivello di circa 830 metri, dai 1640 di Saint-Rhemy ai 2448 del Colle del Gran San Bernardo, per una lunghezza di 5,8 km, da percorrersi in circa 3 ore.

Qui si può scaricare la mappa GPX del tracciato.

Il percorso lascia lentamente il borgo di Saint-Rhemy e dirige verso la strada asfaltata sino a deviare, dopo un breve tratto, sulla destra per imboccare una sterrata realizzata a servizio dell’oleodotto.

Più avanti si profila la mulattiera che prende quota con larghe svolte sul ripido versante seguendo l’antica via romana.

Il percorso prosegue in live salita e, avvicinandosi a Fonteinte lambisce alcune prative ove un cippo, ancora adagiato sul terreno, ricorda il deputato aostano Laurent Martinet qui deceduto nell’estate del 1858 in seguito ad un attacco di mal di montagna.

Pochi passi e la Cantine de Fonteinte è raggiunta.

Si tratta di un antico edificio di impianto romano passato poi alle dipendenze dell’Ospizio del Gran San Bernardo.

Ph.: Gettyimages / Westend61

Oltre Fonteinte, si delinea l’ultimo tratto di un percorso dominato dall’austero profilo dello sperone roccioso dal suggestivo nome di Tour-des-Fous.

Attraversata la statale il percorso ricalca un bel tratto di strada romana tagliato nella roccia che immette nell’area archeologica del Plan de Jupiter.

La vista si allarga sul valico, sulle gelide acque del lago e, già in territorio svizzero, sull’imponente costruzione dell’Ospizio.

 

Informazioni Utili

Il sito ufficiale dell’Ospizio del Gran San Bernardo

L’Ospizio del Gran San Bernardo è aperto tutto l’anno e offre anche la possibilità di pernottare.

All’interno ospita anche un interessante museo.

 

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