Valle d’Aosta, 5 splendidi itinerari da percorrere in primavera

La Valle d'Aosta offre scorci e paesaggi indimenticabili in tutte le stagioni dell'anno, soprattutto in primavera. Scopriamo 5 fantastici trekking adatti a tutti gli appassionati e ideali per scoprire queste montagne

12 maggio 2024 - 19:12

La Valle d’Aosta itinerari e percorsi da fare in primavera

La Valle d’Aosta è sempre la soluzione ideale sia per chi voglia dedicarsi a un hiking giornaliero, sia per chi avesse il desiderio di intraprendere un’avventura plurigiornaliera.

Durante questa stagione, poi, potrete assistere e vivere a pieno il risveglio della natura di questa regione, quando il verde tenero della nuova vegetazione contrasta con porzioni di paesaggio ancora innevate.

A prescindere dalla camminata che percorrerete, la ricompensa è quella di raggiungere senza fretta luoghi di sorprendente bellezza dove il fascino degli scenari ripaga della fatica.

Ph.: Gettyimages/antonioscarpi

Non sarà poi difficile trovare ristoro all’interno dei rifugi alpini oppure dei posti tappa.

Dunque, che decidiate di godervi l’atmosfera selvaggia del Parco del Gran Paradiso oppure di avventurarvi nella Valle del Rutor, una cosa è certa: sarà quasi difficile farne a meno.

 

1- Un trekking sulla Balconata del Monte Bianco verso il rifugio Elisabetta Soldini

Questo itinerario vi guiderà nel cuore della splendida e selvaggia Val Vény (Courmayeur).

Si tratta di una vallata quasi scenografica che vi porterà ad affacciarvi sul versante meridionale del gruppo che ospita  la vetta del Monte Bianco e i ghiacciai che scendono tanto da sembrare di poterli toccare davvero.

Abbandonata Courmayeur,  dovrete risalire attraverso il Bois de Dolonne per raggiungere il Col Chécrouit, proprio accanto alla cima del Mont Chétif.

Durante l’estate gli impianti di risalita sono sempre aperti, tuttavia, in primavera sarà necessario intraprendere la salita a piedi.

Ph.: da peakvisor.com

Ad aspettarvi in vetta ci sarà un magnifico sentiero-balcone che dal colle si snoda in quota percorrendo buona parte della vallata, sempre al cospetto delle imponenti pareti del massiccio del Monte Bianco.

Una ripida discesa vi guiderà quindi al fondovalle, verso il vasto e suggestivo Lago di Combal.

Si dovrà poi percorrere l’ultimo tratto lungo una strada militare che costeggia il lago e conduce alla meta: il rifugio Elisabetta Soldini.

Quest’ultimo sorge ai piedi dell’Aiguille des Echellettes (2980 metri), al cospetto di uno straordinario panorama sul Vallone della Lex Blanche.

_ Scopri l’itinerario della Balconata del Monte Bianco

_ Visita la pagina del rifugio Elisabetta Soldini

 

2- Una salita fino al rifugio Città di Chivasso

Se desiderate un trekking d’alta quota e trascorrere una notte in vetta allora questo itinerario non vi lascerà delusi.

La meta in questione è il Colle di Nivoletta (Alpi Graie) e il rifugio è il Città di Chivasso, una costruzione del CAI a pochi minuti di cammino dalla strada.

Il rifugio fu costruito nel 1940 e ampliato più volte nel corso degli anni. Dalla frazione Dégioz dovrete seguire la strada fino alla località di Pont.

A quel punto potrete lasciare l’auto e continuare a piedi per il sentiero (segnavia 3 e 3A) che inizia accanto a una cappella e sale ripidamente a tornanti, a sinistra del torrente del Nivolet.

Raggiunta, in circa un’ora, la Croce dell’Aroley, vi affaccerete sul Piano del Nivolet, lungo quasi 6 Km, che dovrete percorrere verso il valico.

Ph.: da www.pngp.it

Procederete alla sinistra del torrente superando dei lastroni rocciosi, e lasciando sempre a sinistra l’alpeggio Grand Collet dove incapperete in una strada sterrata.

Il sentiero vi farà procedere oltre il torrente e toccare, in un’altra ora di cammino, la montagna Nivolet (2399 metri).

Procedendo arriverete fino al Lago inferiore del Nivolet, che dovrete costeggiare (segnavia 9) fino al rifugio Savoia.

Continuerete sulla strada che passa accanto al Lago superiore per poi deviare a sinistra per il sentiero che porta al rifugio Città di Chivasso a 2604 metri, a poca distanza dal Colle del Nivolet.

La discesa richiede all’incirca 2 ore e mezza.

_ Contatti del rifugio Città di Chivasso

_ Scopri la rete sentieristica del Parco Nazionale del Gran Paradiso

 

3- Un’avventura nel Parco del Gran Paradiso verso i laghi Djouan

Il Parco del Gran Paradiso è sempre una delle migliori alternative per l’escursionismo se si decide di venire in Valle d’Aosta.

La rete di questo magnifico parco conta infatti 500 Km di sentieri con diverse possibilità di scelta: oltre alle escursioni in giornata c’è la possibilità di scegliere percorsi plurigiornalieri oppure fruibili a tappe.

Ph.: di Valter Vallet da www.pngp.it

Uno di questi parte dalla località di Dégioz, capoluogo della Valsavarenche, e vi guiderà nello splendido vallone dei laghi Djouan.

Lì le grandi fioriture delle praterie alpine e la presenza di marmotte e ungulati vi faranno immergere in un contesto naturalistico che ha ben pochi eguali nel nostro territorio.

_ Per maggiori informazioni sul percorso potete consultare la pagina ufficiale dedicata.

 

4- Sul Monte Rosa verso la Capanna Giovanni Gnifetti

Se siete in cerca di un percorso che vi guidi alla scoperta di un panorama incredibile allora questa alternativa può fare al caso vostro.

Il punto di arrivo, infatti, è collocato a 3647 metri d’altitudine, ed è la Capanna Gnifetti.

Quest’ultima è anche la base di partenza per chi volesse cimentarsi con i 4000 del versante sud del Monte Rosa.

Il panorama spazierà dal Ghiacciaio del Lys, al Castore fino al Lyskamm. In lontananza vedrete apparire il Monte Bianco e i massicci delle Alpi Graie.

Inoltre, i pendii del Ghiacciaio del Lys nasconderanno le vette più elevate del Monte Rosa.

L’itinerario in questione è un percorso d’alta montagna, dunque sarà quasi necessario portare con sé sia la piccozza che i ramponi.

Dalla località di Gressoney-la-Trinité dovrete salire in cabinovia fino al Gabiet e al Passo dei Salati, e poi ancora in funivia fino alla conca situata nei pressi di Punta Indren.

Ph.: da www.alagna.it

Continuerete a piedi su una traccia (segnavia 6C) che attraversa una lingua del Ghiacciaio di Indren e porta alla base di una modesta fascia di rocce che lo separa da quello di Garstelet.

Qui dovrete lasciare il sentiero basso a sinistra per incamminarvi verso il rifugio Città di Mantova.

Dovrete poi seguire il sentiero di destra (“sentiero delle roccette”, segnavia 6A), che vi farà passare tra placche rocciose levigate.

Salirete quindi lungo un canalino e uscirete in prossimità dalla bastionata accanto a una croce a 3560 metri d’altitudine.

Una pista sul Ghiacciaio del Garstelet vi condurrà infine alle rocce dove è collocata la Capanna Gnifetti.

Ci arriverete in circa un’ora e mezzo di cammino.

L’ultimo tratto, che taglia un pendio piuttosto ripido, richiede però particolare attenzione.

La discesa per questo stesso itinerario richiede all’incirca un’ora.

_ Qui trovate la pagina ufficiale del rifugio

_ Scopri altre itinerari da percorrere sul Monte Rosa

 

5- Nella valle del Rutor alla scoperta di ghiacciai e cascate

L’ultimo itinerario vi porterà a sud di La Thuile, rinomato centro alpino della Valle d’Aosta.

Proprio lì si apre una ampia valle, dominata nei secoli dal mastodontico Ghiacciaio del Rutor, terzo per estensione in Valle d’Aosta.

Oggi, purtroppo, il ghiacciaio è in forte ritiro e fa emergere dei pascoli davvero suggestivi assieme a una costellazione di laghetti periglaciali.

Questa escursione va a toccarli praticamente tutti, con tappa alle Cascate del Rutor, al Rifugio Deffeyes, a quel che rimane del Ghiacciaio del Rutor e, infine, anche ai Laghi di Bellacomba.

Si parte nel bosco dalla località di La Joux e si prosegue in salita verso le Cascate del Rutor, passando per la bellissima piana del Lago del Ghiacciaio sita a 2158 metri.

A quel punto dovrete seguire dei tornanti tagliati in una conca e scavalcarne gli argini per raggiungere, in circa un’ora, il Rifugio Deffeyes.

Ph.: Gettyimages/zakaz86

Da qui vi potrete avventurare verso il Ghiacciaio del Rutor, immersi in una costellazione di laghetti, per ammirare la possente lingua orientale del ghiacciaio.

Qualunque giro decidiate di fare, raggiungerete comunque le sponde del Lago du Rutor, da cui potrete cominciare la discesa.

Prima di scendere, però, è possibile fare una piccola deviazione ai Laghi di Bellacomba, che si possono raggiungere in piano fra morene e verdi sali e scendi, con la mole signorile del Monte Bianco all’orizzonte.

Dai laghi ridiscenderete quindi di nuovo a La Joux in circa un paio d’ore.

Il percorso più standard vi riporterà sul lato destro del torrente, a monte delle Cascate del Rutor, ricollegandovi al percorso dell’andata.

Tuttavia, c’è anche un sentiero che scende fino a La Joux e che si mantiene alla sinistra del torrente, un’alternativa che vi consentirà una strada diversa da quella dell’andata fino al parcheggio.

_ Scopri altri percorsi a La Thuile

 

_ Scopri gli altri itinerari e percorsi in Valle d’Aosta

 

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