Valle d’Aosta, trekking panoramico in Valpelline: salita al rifugio Nacamuli

La natura selvaggia, si può ancora trovare, anche nei mesi in cui si celebra il turismo di massa. Andiamo alla scoperta della Valpelline, in Valle d'Aosta, con un trekking al Rifugio Nacamuli, in posizione spettacolare tra le montagne.

18 agosto 2022 - 6:00

 

Trekking in Valpelline, natura selvaggia sopra i 2000 metri

Un angolo selvaggio di una valle selvaggia.

La Valpelline, dopo i 2500 metri, diviene un mondo a parte, uno scrigno di “wilderness”, luoghi ameni e valloni solitari.

Gli avvicinamenti per le ascensioni sono lunghi e impegnativi, così come molte vie di salita.

Ph.: Gettyimages/ AlbyDeTweede

Numerose anche le escursioni semplici ed alla portata di tutti, nei boschi, verso i laghi, o lungo morene e ghiacciai.

Il Rifugio Nacamuli sorge su uno sperone roccioso in fianco al vecchio Bivacco Collon, proprio al centro di un anfiteatro di roccia e ghiaccio. Situato in uno degli angoli più remoti e selvaggi dell’intera regione offre servizio di mezza pensione e ristoro.

L’itinerario: trekking al Rifugio Nacamuli

Dalla diga di Place Moulin a Bionaz si cammina lungo la mulattiera per il rifugio Prarayer per pochi minuti. Sulla sinistra, una deviazione (nr. 8) indica il sentiero per il Nacamuli. Si sale lungo il comodo sentierino, tra larici e con bella vista sulle verdi acque del lago di Place Moulin.

Ph.: Gettyimages/ AlbyDeTweede

Dopo un tratto in falsopiano ed alcuni saliscendi, si guadagna un pianoro.

Si prosegue verso il fondovalle (indicazioni Col Collon) sino all’Alpe di Arpeyssaou (m 2125).

Da qui si prosegue cammina su un sentierino tra larici e, dopo una breve salita ed una discesa, si giunge al bivio per il Prarayer.

Si continua sulla sinistra sino all’Alpe d’Oren (m 2161).

Più avanti si va nel vallone sino ad un tratto pietroso che si supera con ripidi tornanti su comodo sentiero, sino a trovarsi sulla sinistra orografica.

Camminiamo per alcuni minuti sino alla conca del Pian du Gan.

Il sentiero si inerpica ora ripidamente: in alcuni tratti sono state apposte catene in ferro di protezione, anche se non ci sono particolari difficoltà.

Ph.: Gettyimages/ AlbyDeTweede

Superato l’ultimo risalto, ormai in vista del rifugio, si attraversa il torrente e, con un ultimo sforzo, si raggiunge il rifugio Nacamuli e il bivacco Collon.

Il secondo giorno, dal rifugio, si seguono le tracce di sentiero verso l’evidente intaglio del Col Collon.

Tra pietraie e nevai, a secondo della stagione, si giunge all’ampio Col Collon (m 3114), tra La Vierge (m 3232) e L’Eveque (m 3716), nel gruppo del monte Collon, e con bella vista sulla punta Kurz (m 3498), sulle punte d’Oren, e sul ghiacciaio d’Arolla, in territorio svizzero.

 

Informazioni utili

Tutte le informazioni sul Rifugio Nacamuli si trovano sul ricco sito ufficiale

Dal sito lovevda.it si può scaricare la traccia GPX

 

 

 

 

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