L’inverno sembra finalmente arrivato sulle propaggini settentrionali dell’appenino umbro-marchigiano e dovrebbe regalarci buoni centimetri di neve per poter ciaspolare sul Monte Nerone.
Ph.: Alessandro Giovagnoni
Siamo nella provincia di Pesaro e Urbino, nel settore nord dell’Appennino Umbro-Marchigiano, a poca distanza dal valico con l’Umbria di Bocca Serriola.
Con i suoi 1525 m di altezza il Monte è in realtà un massiccio : oltre alla vetta principale, comprende infatti il Monte del Pantano (1427m), la Montagnola (1486m) e il Cimaio (1227m).
Le possibili origini del nome sono numerose: secondo alcuni richiama un terremoto, durante il quale uscirono fumate nere dal Fosso dell’Infernaccio.
Secondo altri fa invece riferimento al console romano Claudio Nerone che qui avrebbe radunato le sue legioni prima della famosa Battaglia del Metauro (anno 207 a.C.) in cui sconfisse i cartaginesi.
Il ritrovamento di una statuetta del dio Marte di epoca romana ha indotto alcuni studiosi ad associare invece il nome al culto del“Mars Nero”.
Salendo in auto da Pian di Trebbio, dotati di gomme termiche da abbinare in caso di necessità a catene, in 15 minuti circa si raggiunge il Rifugio La Cupa (1390m circa) dove è possibile parcheggiare l’auto a bordo strada e fare un pausa caffè (che diventerà pasto caldo, al ritorno dall’escursione).
Con le ciaspole ai piedi si inizia il percorso, prendendo quella che sarebbe la piccola strada Secchiano/Cerreto irriconoscibile quando coperta dalla neve.
Dopo qualche centinaio di metri, il paesaggio muta con l’apparire dei primi faggi.
Lasciamo quindi la strada per iniziare la salita sui prati che circondano la Montagnola, la cima gemella del monte Nerone.
La cima (1487m) regala panorami mozzafiato che vanno dalla Gola del Furlo al Monte Petrano e Acuto.
Il momento più suggestivo è probabilmente il tramonto per godere appieno di questo punto di vista davvero privilegiato.
Si inizia quindi la discesa dal versante opposto, facendo attenzione alle pendenze, fino ad arrivare al monumento al Giro d’Italia, che celebra le imprese dei ciclisti che hanno pedalato in queste zone negli anni passati e si prosegue seguendo la strada fino a rientrare al Rifugio La Cupa, concludendo così la nostra ciaspolata di 5km circa.
Se si vuole ciaspolare senza perdersi il meglio del territorio che attraversiamo è una buona idea farsi affiancare da guide che conoscono il territorio.
Ottimo punto di riferimento è Ponticello Trekking, un’agenzia di viaggi di Pesaro esperta in trekking e natura che organizza ciaspolate, anche notturne, sull’Appenino marchigiano con accompagnamento di guide esperte.
In questa pagina potrete trovare tutte le escursioni attualmente in programma, inclusa una ciaspolata sul Monte Nerone.
Per gli appassionati di sci, sul monte Nerone esiste anche uno snow park.
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