In bicicletta nella campagna di Roma: l’Anello di Castel di Guido

3 settembre 2021 - 19:00

In bicicletta nell’Agro Romano: natura, cultura e storia a due passi da Roma

L’agro romano, la campagna intorno all’Urbe, è ricca di storia, culturae tradizioni artigianali ed agricole.

A due passi da Roma, ancora oggi è possibile immergersi in un mondo lontano dal traffico e dalla confusione della Capitale.

Una specie di viaggio nel tempo, alla scoperta di siti archeologici, dei profumi e dei sapori di una volta, poco lontano dalla città.

Il grande patrimonio verde di Roma Capitale include due aziende agricole biologiche: Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere.

Realtà gestite direttamente dall’Amministrazione sulle si punta per rilanciare l’intero agro romano.

In questo itinerario descriviamo un percorso in mountain bike all’interno della tenuta di Castel di Guido.

In partenza dalla Stazione di Maccarese – Fregene

L’itinerario prende il via dalla stazione di Maccarese-Fregene, posto sulla linea ferroviaria Tirrenica (Roma- Grosseto).

I treni per questa stazione partono da Roma Ostiense e Roma Termini e permettono tutti il trasporto di biciclette al seguito.

Dalla stazione, si imbocca la via della Stazione di Maccarese verso sud-est, fino ad una curva a sinistra dove la strada passa sotto via della Muratella e prosegue verso est, assumendo da qui il nome di via di Maccarese.

Illustrazione realizzata da Emanuele Marighella

La si percorre fino al cimitero.

Da qui, si entra nel territorio della Tenuta.

La strada diventa sterrata con alcuni tratti spesso infangati e ingombri di vegetazione e prosegue in direzione nord-est.

Incontrando un tratto di strada più larga, si gira a destra fino ad un gruppo di case coloniche (località Le Pulcette).

Le vacche maremmane pascolano liberamente ed è possibile vederle lungo i sentieri della tenuta (Ph Aldo Frezza).

Il Borgo di Castel di Guido: tradizioni, cultura e natura

Da qui si prosegue a sinistra in direzione nord fino ad un cavalcavia che passa sopra la via Aurelia (da qui, via Gaetano Sodini) per arrivare al vecchio Borgo di Castel di Guido, ora sede degli Uffici della Riserva e del Museo della Civiltà Contadina, da non perdere.

Dopo la seconda guerra mondiale, tanti braccianti scelsero di restare a Castel di Guido: quegli anni sono impressi su foto d’epoca che rispecchiano la fatica e la speranza di chi scelse di mettere su famiglia lavorando nell’azienda agricola.

 

L’Associazione Castel di Guido si è adoperata per raccogliere ed esporre nel Museo queste immagini in bianco/nero che mostrano la vita quotidiana dei braccianti nei campi, in stalla, dei mandriani a cavallo e degli adolescenti a scuola, oppure quelle che immortalano la gente con i volti sorridenti e il vestito della domenica.

Nel Museo della Civiltà Contadina, oltre alle foto consumate dal tempo, sono esposti vecchi utensili e attrezzi utilizzati per le attività agricole.

Sembra di capovolgere la clessidra e tornare indietro negli anni osservando un’antica bilancia rurale, le vecchie caffettiere, la macchina per cucire, la presa del latte e quella per lavorare le barbabietole, i piatti e le bottiglie con ancora il sigillo di Santo Spirito, la svecciatrice per pulire i cereali, il grande caldaio per la cottura del formaggio.

 

Gli edifici dell’Azienda Agricola, con il grande pino marittimo. Qui ha sede il Museo di Civiltà Contadina e verrà allestito il mercato con i prodotti bio. È il luogo di ritrovo per le attività culturali e formative, dalle fattorie didattiche agli eventi teatrali, dal presepe vivente alle iniziative enogastronomiche (Ph Aldo Frezza)

Ancora sui pedali fino alla stazione

Torniamo alla descrizione dell’itinerario.

Saliamo sui pedali  e giriamo a sinistra in via Gaetano Sodini che prosegue di fronte al Borgo (verso ovest).

Attraversiamo dei campi fino ad un’ampia curva a sinistra, passiamo di nuovo sotto la via Aurelia e ci dirigiamo verso il piccolo colle sopra cui sorge la Fattoria di Carosara.

Poco prima di salire alla fattoria, tralasciando la salita che conduce ad essa, piegare leggermente a sinistra a lambire alcuni pascoli (possibilità di vedere mandrie di maremmane al pascolo) verso il nuovo tratto agevole di via di Maccarese fino al bivio sulla destra da cui siamo venuti.

Qui, ripercorrendo la strada percorsa, si torna alla stazione.

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