View of Small bridge in Val Grande National Park, Piedmont, Italy
Un itinerario dal lago alla montagna, nella memoria e nella natura della Val Grande.
Camminiamo tra faggete e siti di grande interesse naturalistico e archeologico per giungere infine a Re, cuore della religiosità vigezzina e tappa conclusiva dell’itinerario.
Si consiglia la percorrenza in 3 tappe, da Suna a Cicogna, da Cicogna a Alpe Pian di Boit, da Alpe Pian di Boit a Re.
Da Suna, in direzione Cavandone, s’imbocca una strada dapprima asfaltata che diventa poi una comoda mulattiera.
Da qui ha inizio un antico sentiero che – tra boschi di castagni e punti panoramici sul Lago Maggiore – conduce alle falde del Monterosso.
Lungo il percorso, s’incontrano diverse cappelle devozionali, una torre di segnalazione di probabile origine altomedievale – la Torraccia – e, all’uscita dal bosco, l’Oratorio della Beata Vergine del Buon Rimedio.
Si prosegue lungo i Sentieri del Monterosso, salendo in quota fino a Cavandone, dove spiccano la Chiesa Parrocchiale della Natività di Maria, un’antica macina e un laboratorio per la fabbricazione delle ceramiche.
Ph.: Gettyimages/peste65
Superato il paese, si scende di nuovo lungo la via principale e ci si dirige verso Bieno, imboccando una strada secondaria.
Costeggiando il fiume San Bernardino, ci si muove prima in direzione Santino e poi verso Cossogno, cui si giunge attraversando il ponte romano.
Da qui l’itinerario prosegue lungo l’antica strada medievale che mette in collegamento Cossogno con Cicogna.
Si avanza dunque in falsopiano, raggiungendo Miunchio e Ponte Casletto.
Attraverso una mulattiera che s’interseca con la carrozzabile proveniente da Rovegro, si raggiunge Cicogna, villaggio che separa l’imbocco della Val Pogallo dalla Val Grande.
Cicogna è la piccola capitale della Val Grande.
Stabilisce il confine tra la civiltà umana e la civiltà della natura: da questa frazione di Cossogno, attraversando la Val Pogallo – una delle due valli principali del Parco Nazionale Val Grande – si raggiunge Finero.
Una piccola deviazione a ovest, lungo una mulattiera lastricata e selciata, potrà condurre all’Alpe Prà, eccezionale punto panoramico sui laghi Maggiore e d’Orta e sulle montagne circostanti.
Ph.: Gettyimages/Ivan Yeudashenka
Riprendendo il sentiero, s’intraprende dunque la traversata della Val Pogallo.
L’itinerario prosegue quindi tra faggete – ritornate maestose dopo i disboscamenti di inizio Novecento – e antichi transiti di pastori.
Costeggiando il Rio Pianezzoli, si raggiunge Pian di Boit e l’Alpe Terza, attraverso un sentiero che s’inerpica in un bosco scosceso: si continua dunque per Bocchetta di Terza per scendere poi in valle di Finero.
Dopo aver raggiunto l’Alpe Prebusa, proseguendo lungo il sentiero immerso nella faggeta, si attraversa il fiume all’altezza di Provola e si arriva a Finero.
Ph.: Gettyimages/Alessio Panarese
La via che unisce Cicogna a Finero attraverso la Val Pogallo, è detto “del Pellegrinaggio” e vide il passaggio non solo di fedeli, ma anche di contrabbandieri e partigiani.
Superato l’abitato di Finero, si abbandona dunque la Val Grande per entrare nella Val Vigezzo.
Il percorso prosegue alla scoperta dell’Oasi naturale del WWF di Pian dei Sali e infine di Re, il cui Santuario della Madonna del Sangue costituisce la meta di questo itinerario devozionale.
Il sito ufficiale del Parco Nazionale della Val Grande
Per chi vuole saperne di più sull’Oasi naturale WWF di Pian dei Sali
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