“Qui siete dove le aquile imparano a volare col vento e i sogni a cavalcare stelle”.
È questo l’incipit, inciso su un cartello di legno, che accoglie gli escursionisti all’Alpe Sattal.
Il “sogno di Giuseppe” che qui, per scelta di vita, vive tutto l’anno, inverno compreso.
La vista è assolutamente straordinaria.
Da destra a sinistra si ammirano il Tagliaferro, il vallone di Mud, le cime turrite del Rosa valsesiano con le sua colate glaciali che originano il Sesia.
E poi il vallone dell’Olen, la Val d’Otro, sovrastata dal Corno Bianco e la Val Vogna.
Ph. : da alpesattal.com
La baita in pietra dell’Alpe Sattal è il regno di Giuseppe.
Dalla pianura si è trasferito quassù per gestire il suo rifugio, ma soprattutto per viverci, in tutte le stagioni.
Burocraticamente parlando, il Sattal non è un rifugio, ma un bed and breakfast, “decisione presa dalle legge”.
La differenza sostanziale è che in un bed and breakfast devi anche avere la residenza.
Quindi devi viverci sempre, inverno compreso, in un luogo raggiungibile solo a piedi.
Senza strada i impianti di risalita, scaldandoti con una stufa a legna e convivendo con le caratteristiche della stagione fredda.
Giuseppe ha ristrutturato i ruderi dell’alpeggio che adesso è la sua casa, portando parte del materiale in spalla lungo il ripido sentiero di salita.
Un’impresa vera e propria che chiunque arrivi al Sattal, anche se appesantito dal solo zaino, non faticherà a comprendere.
Nella sua baita si vive in un ambiente familiare e sereno.
Non è raro che gli stessi avventori aiutino a preparare il cibo o a “girare” la polenta, in una sorta di collaborazione che diventa parte integrante dell’esperienza in quota.
Sono parecchi i turisti che si fermano per più giorni, per apprezzare sino in fondo la tranquillità di questi luoghi.
Si tratta di una tra le più panoramiche dell’intera Val Grande del Sesia.
Un punto d’osservazione privilegiato sull’intero versante valsesiano del Monte Rosa.
Si ammirano la Punta Grober sino alla Piramide Vincent e le numerose valli laterali che si staccano dalla zona di Alagna e di Riva Valdobbia.
Si parcheggia nei pressi dell’Hotel Ristornate Montagna di Luce, caratteristica struttura quasi attigua ad una chiesetta e ad un nucleo di case Walser.
Saliamo per pochi metri sulla strada asfaltata sino alle case Walser, dove cartelli indicano il sentiero, sulla sinistra, che costeggia il torrente ed entra nel bosco.
Si ignora il ponte che devia a sinistra per il Rifugio Ferioli e si prosegue dritto lungo il sentiero nR 9 che sale ripidamente nel fitto bosco, con il Monte Rosa che spunta a tratti dalla vegetazione.
Giunti alle “Zolle Lontane”, con delle case in legno site in una radura, con la Punta Gnifetti che troneggia sopra i tetti in pietra, si sale ancora.
Si rientra nel bosco, sempre in ripida salita, sino ad un baitello diroccato che indica il nome della località (Oubre Wittwosm 1479 m).
Si prosegua, sempre su ripidi gradoni, all’ombra del bosco, guadagnando rapidamente quota, con le vette del Rosa che divengono via via sempre più visibili e imponenti, sino ad un bivio, nei pressi di un torrente (1,45 ore).
La deviazione sulla sinistra conduce al Rifugio Alpe Campo (m 1923) in circa 15 minuti (nella descrizione di questo itinerario la sosta all’Alpe Campo è prevista al ritorno dall’Alpe Sattal).
Il sentiero principale prosegue invece salendo lungo una radura con la visuale che si amplia ulteriormente includendo anche il vallone d’Olen.
Più vicine, invece, si notano le zone prative di pascolo dell’Alpe Campo, spesso punteggiate da pecore e mucche.
Le case in pietra dell’alpe sono sovrastate dalla cresta di roccia grigia discendente dal Tagliaferro, dietro il quale si intuisce il vallone di Mud, ove è sito il Rifugio Ferioli e discendente dal Colle di Mud (m 2324) che comunica con Rima, in Val Sermenza.
Si sale ora lungo il tratto più ripido del percorso (attenzione in caso di terreno umido o bagnato), sino ad uscire dalla vegetazione, proprio nei pressi di un cartello in legno che indica “Alpe Sattal, qui siete dove le aquile imparano a volare col vento e i sogni a cavalcare stelle”.
Ancora pochi passi e si arriva all’Alpe Sattal (m 2007), Bed and Breakfast e punto di ristoro (2.30 ore dal parcheggio; 30 minuti dall’Alpe Campo).
Per tornare ad Alagna, si torna sui propri passi, scendendo il ripido pendio, sino alla radura descritta precedentemente (prima dell’ultimo pendio), ove una traccia di sentiero conduce alle evidentissime baite dell’Alpe Campo (m 1923) e al bellissimo laghetto, ove, nelle giornate serene, si specchiano le vanitose cime del Monte Rosa.
Il sito ufficiale dell’Alpe Sattal
Il rifugio è aperto anche in inverno, quando vi si può salire con le ciaspole sul sentiero battuto da Giuseppe.
Difficoltà
E / EE
Tempo di percorrenza
2.30 ore
Come arrivare
A4, Torino – Milano, dove si devia per la A26, Alessandria – Gravellona Toce, e si prosegue verso Gravellona Toce, uscendo a Romagnano Sesia – Ghemme.
Segue SS299 in direzione Alagna Valsesia.
Da Alagna si prosegue sino alla frazione Pedemonte, dove si devia su un ponte sulla destra (indicazioni).
Si percorre a piedi la strada asfaltata sino al vicino nucleo di case Walser di Ronco, ove cartelli indicano le varie direzioni.
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