Winter landscape of Viverone Lake, Piedmont. Italy
L’autunno dipinge di colori unici le montagne e le foreste del biellese.
Il Santuario di Graglia e il Lago di Viverone sono luoghi unici che in questa stagione diventano ancora più affascinanti.
Il Santuario è un’apprezzata destinazione per il turismo slow, celebre per le sue montagne che costituiscono uno dei tesori più preziosi per i visitatori.
Ph.: Gettyimages/MicheleVacchiano
Il Mombarone, con la sua cima che si innalza a 2372 metri di altitudine, può essere raggiunto in circa quattro ore di escursione.
Dalla vetta, sovrastata dal monumento a Gesù Cristo Redentore, si può ammirare una delle panoramiche più spettacolari delle Alpi.
Il lago di Viverone, noto per aver rivelato insediamenti su palafitte risalenti all’Età del Bronzo, si trova nella congiunzione delle tre province di Biella, Torino e Vercelli.
Con una superficie di 55 chilometri quadrati, è il bacino lacustre più esteso all’interno del grande anfiteatro morenico di Ivrea.
Mentre le sue rive offrono ospitali strutture ricettive e piacevoli passeggiate, le zone più selvagge, caratterizzate da abbondanti canneti, costituiscono un importante punto di interesse per gli amanti dell’ornitologia, grazie alla diversificata e numerosa presenza di specie che vi trovano rifugio durante l’inverno e nidificano qui.
Questi luoghi rappresentano un vero paradiso per gli appassionati di birdwatching.
Partenza dal Santuario di Graglia in direzione di Netro su strada sterrata e sentiero.
Diversi saliscendi e bivi (ben segnalati) ci portano alla località Poinera.
Attraversando prati e pascolo si scende fino alla frazione Casale (Donato).
Si attraversa il paese scendendo alla frazione Mulino. Superato il ponte si imbocca la sterrata che sale.
Ph.: Gettyimages/Mauro Rota
Si giunge al Lago Cossavella e poi al lago di Pré. Da qui un tratto impegnativo lungo ripidi tagliafuoco giunge alla cresta principale (quota 732 m – vari segnavia).
Si scende verso il versante Canavesano per giungere alla chiesa di S. Stefano di Sessano.
Da qui si procede verso Chiaverano.
La seconda tappa parte da Chiaverano verso S.Stefano di Sessano (affascinante luogo) per poi riprendere la strada verso la Chiesa di S.Maria Maddalena di Burolo.
In discesa imboccare la via Solecchio per proseguire su sterrato verso S. Martino (detto Ciucarun)
Si risale verso la Torre Telecom sul crinale principale, per poi prendere il sentiero per Magnano.
Attraversato il borgo si scende verso la chiesa romanica di San Secondo e la vicina Comunità Monastica di Bose.
Si prosegue sulla strada che collega Magnano a San Sudario per quindi deviare sulla mulattiera per Zimone.
Dal cimitero comunale si prende una sterrata che giunge alla frazione Rolle di Viverone e di qui al centro comunale, luogo di arrivo e di collegamento con la Via Francigena.
Il Santuario di Graglia è stato oggetto di ristrutturazione e oggi offre anche ospitalità ai viaggiatori.
Tutte le informazioni si trovano sul sito ufficiale.
La pagina Facebook ufficiale della Pro Loco di Viverone
Per chi decidesse una piccola deviazione alla celebre Comunità Monastica di Bose, il sito ufficiale è ricco di informazioni.
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