Young couple hiking in the mountains, val Formazza, Piedmont, Italy
Con l’arrivo dell’estate la piemontese Val Formazza e l’elvetica Valle del Corno regalano un paesaggio unico.
Il colore dei laghi, le diverse tipologie di roccia e l’incantevole architettura Walser del borgo di Riale, poco sopra le famosissime Cascate del Toce, lasciano a bocca aperta.
Ph.: Gettyimages/FedevPhoto
Il flusso della cascata viene regolato dalle dighe sovrastanti.
In estate la massima portata d’acqua si ammira dopo le ore 16, momento ideale per una sosta dopo la gita.
Lungo il tragitto sono presenti il rifugio del Corno, in Svizzera, e il Maria Luisa, classico punto d’appoggio Ossolano.
Partiamo dal parcheggio di Riale, presso la diga di Morasco, salendo fino al bacino.
Qui ammiriamo poter ammirare la vetta del Basodino (3273 m), alle nostre spalle.
La sterrata pianeggiante segue la riva del lago, sovrastato dalle particolari forme del Corno di Ban (3027 m), sino a un bivio da dove si sale a destra.
Grazie ad alcuni tornanti, la carrozzabile guadagna quota sino alla piana di Battelmatt, che si raggiunge con breve e docile discesa.
I cartelli agevolano la scelta del percorso.
S’ignora la deviazione per le baite di Battelmatt e per il Rifugio Busto.
Puntiamo invece alla bastionata rocciosa che discende dal passo Gries.
Si supera un torrente e s’inizia a salire su sentiero molto ripido.
Tra tornanti e tratti di salita costante, si arriva al lato orografico sinistro della valletta.
Ci fermamo ad ammirare la spettacolare vista sulla sottostante piana di Battelmatt e la vetta della Punta d’Arbola, sempre più visibile a mano a mano che si sale di quota.
Inoltre, in posizione antistante l’Arbola, come in un quadro, si scorgono le strutture del rifugio Busto.
Ancora pochi metri di faticosa salita e, dopo un brevissimo tratto in piano, si giunge ad un pianoro e al passo Gries.
Siamo sul confine elvetico, circondati da un paesaggio fiabesco, con pietraie, morene.
Ammiriamo la piramidale Punta dei Camosci (3044 m), la cima del Blinnenhorn (3374 m), dalla quale discende il ghiacciaio di Gries che declivia, con le sue sottostanti rocce levigate, nell’omonimo lago.
Ph.: Gettyimages/fotoember
Costeggiamo, dall’alto, le acque del lago, dirigendosi verso l’evidente intaglio del passo del Corno (2485 m), che immette nell’omonima valle.
Si continua in falsopiano, tra rocce chiare e costeggiando due laghetti glaciali.
Allo stesso modo scendiamo sino al rifugio Corno Gries (2338 metri slm / 1.30 ore dal passo Gries), panorama a 360 gradi e bellissima vista sulle vicine e particolari forme della Scaglia del Corno (2640 m).
Proseguiamo in leggera discesa, ignorando la deviazione che scende in val Bedretto, per continuare costeggiando le vette del gruppo della Punta di Elgio.
Alcuni tratti moderatamente esposti, sino a deviare decisamente sulla destra e raggiungere, in salita, il passo San Giacomo.
Il passo immette in territorio italiano.
Si scende ora verso il bacino del Toggia, sovrastato dalla catena di vette rocciose che culminano col Basodino (3272 m) e si continua costeggiandolo su ampia mulattiera sterrata, sino al Maria Luisa (2160 metri slm / 1 ora dal passo San Giacomo).
Dal rifugio si scende lungo l’ampia sterrata, con numerose possibilità di tagliare lungo sentiero segnalato, sino a Riale e al parcheggio sotto il lago di Morasco (1 ora dal Maria Luisa).
Il sito ufficiale della Capanna Corno Gries, ricco di informazioni e immagini
Il sito ufficiale del rifugio Maria Luisa
L’itinerario si percorre in circa 6-7 ore
Il punto di partenza si raggiunge via Alessandria – Gravellona Toce.
Al termine della A 26 si prosegue sulla statale del Sempione, si supera Crevoladossola, Crodo, Baceno e Premia.
Entrati in Valle Antigorio Formazza si prosegue sino a Riale.
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