Ancient bridge in Turin lanzo called devil's bridge
Qualunque sia la vostra attività outdoor preferita, avrete modo di divertirvi nelle valli di Lanzo dove l’elemento dominante è la natura.
Oggi però vogliamo suggerirvi un itinerario diverso, insolito, che passo dopo passo ci accompagna alla scoperta dell’arte e dell’ambiente cittadino di Lanzo Torinese.
Lanzo è un antico centro abitato con oltre mille anni di storia.
Questa volta, non proseguiremo verso le valli ma ci fermeremo per scoprire, tra i vicoli e le chintane, scorci suggestivi risalenti al medioevo e all’epoca in cui la parte antica del paese, protetto dal castello.
Il maniero, considerato come uno dei più importanti del Piemonte, venne assediato e poi conquistato dai francesi il 28 novembre 1551.
Negli anni successivi le mura vennero distrutte (1556-57) ed ora rimane soltanto la bella Torre Aymone di Challant, l’antica porta d’ingresso, che ospita la Biblioteca Civica.
Ma non solo storia, anche cultura.
La proposta di trekking “cittadino” per scoprire Lanzo prende avvio seguendo le orme di una iniziativa culturale voluta dal Comitato Ponte del Diavolo in occasione del decennale della morte di Ines Poggetto.
Insegnante, partigiana, poetessa e ricercatrice storica italiana, nacque a Torino il 6 gennaio 1919 da padre di origini ebraiche e madre cattolica.
Da piccola Ines Poggetto si trasferì a Lanzo con la famiglia.
Divenuta maestra si dedicò all’insegnamento in numerose località delle Valli di Lanzo.
Dopo l’8 settembre 1943 sostenne la Resistenza, la sua casa venne perquisita più volte e la famiglia subì ripetute rappresaglie.
Nell’aprile del 1944 il padre di Ines venne arrestato e portato nel campo di concentramento di Fossoli e da li ad Auschwitz, dove morì nell’agosto dello stesso anno.
Anche Ines Poggetto rischiò più volte la vita, venne arrestata e imprigionata a Torino, in via Asti, il famigerato quartiere generale dell’Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana. Terminata la guerra riprese l’insegnamento nelle scuole valligiane e conseguì la laurea in lettere, potendo così continuare la propria carriera presso la scuola media di Lanzo. Fu anche impegnata nell’amministrazione cittadina, promuovendo la creazione della Biblioteca Civica.
Il mondo della cultura occupò un ruolo di primo piano nella vita di Ines Poggetto.
Membro della Società Storica Valli di Lanzo, fu instancabile nell’organizzare concorsi letterari, mostre, rievocazioni storiche volte a porre in evidenza il ruolo culturale di Lanzo e delle sue Valli.
Sarebbe troppo lungo l’elenco, come sarebbe troppo lungo elencare tutte le sue pubblicazioni, la cui produzione fu particolarmente copiosa nell’ultima parte della sua vita.
Tantissimi furono infatti gli scritti con al centro Lanzo e le Valli che con la loro aspra caparbietà, quell’essere montagna proletaria e non alla “moda”, furono l’oggetto della vena poetica di Ines. Attraverso la lingua Piemontese Ines Poggetto ne ricordò la storia e la cultura e ne celebrò l’amore.
L’itinerario consiste in una proposta di scoperta della parte storica di Lanzo che avviene raggiungendo i luoghi in cui sono state poste dieci coppie di “formelle”.
Camminando tra le vie del borgo si raggiungeranno alcuni luoghi significativi e si potranno leggere parte dei testi di dieci poesie, scelte tra la vastissima produzione poetica di Ines Poggetto. P
er ogni installazione vengono riportati titolo, anno del componimento, alcuni versi della poesia in lingua piemontese, lingua madre della poetica di Ines Poggetto, e la versione in italiano, per la comprensione di tutti.
È da sottolineare che per immortalare i versi di Ines Poggetto sulle venti “formelle” che compongono le dieci installazioni è stata scelta la pregiata e prestigiosa Ceramica di Castellamonte, prodotte dal Laboratorio Artigiano di Elisa Giampietro.
Castellamonte, cittadina del Canavese, è nota per le sue ceramiche fin dal medioevo, dove si producevano le decorazioni in cotto che ingentilivano borghi e castelli, a partire dalla seconda metà del Settecento.
In piazza Rolle si trova la struttura di Lanzoincontra, un edificio con un’ampia sala e vetrate, utilizzato per convegni, spettacoli, concerti. Sul lato degli ingressi alla struttura, contro il muro esterno, si trova la prima coppia di formelle.
Con le spalle a Lanzoincontra si va a sinistra e si scende di qualche metro per attraversare via Umberto I e raggiungere piazza Allisio, posta dall’altro lato della strada rispetto a piazza Rolle.
Su piazza Allisio si affaccia l’antica struttura dell’ex Foro Boario, con le caratteristiche arcate e il tetto in “lose”.
Sono le caratteristiche lastre di pietra utilizzate per i tetti nelle valli di montagna di questo settore delle Alpi.
Dirigendo verso destra, passando tra un bar e una panetteria artigianale, si imbocca via Palberti che in breve sfocia nella piccola e antica piazzetta del Carbone dove, sulla sinistra, si trova la seconda installazione.
Piegare a destra e proseguire per qualche decina di metri fino a che sulla sinistra (sul lato opposto una macelleria) si trova una breve scalinata.
Saliamo fino a via Umberto I. In cima alla via appare l’imponente e caratteristica torre Civica.
Ph.: da www.turismotorino.org/
Salire verso la torre e dopo pochi metri, sulla sinistra, si trova la terza installazione che è ospitata proprio dalla casa della famiglia Poggetto.
Proseguire per arrivare in breve alla torre Civica dove si deve andare a destra per pochi metri per trovare la quarta installazione.
Attraversata la strada (via Usseglio) si imbocca una delle “chintane” che caratterizzano il borgo vecchio.
Questa passa sotto alla torre Civica e dopo pochi metri raggiunge via San Giovanni Bosco, subito dopo l’ingresso della Biblioteca Civica.
Si va a destra, iniziando a risalire la via, dal fondo caratterizzato da cubetti di porfido, che un tempo era l’arteria principale del borgo medioevale racchiuso tra le mura del castello.
Le vecchie case che si affacciano sulla via, di tanto intanto, lasciano trasparire ancora qualche vestigia di quell’epoca.
Superata la vecchia chiesa di Santa Maria si arriva a costeggiare, sempre sulla destra, Palazzo Estense.
Qui, nei pressi del portone d’ingresso, vi è la quinta installazione.
Proseguendo, lasciato a sinistra l’imponente edificio dell’ex Ospedale Mauriziano, si arriva a piazza Albert, sulla quale si affaccia la parrocchiale dedicata a San Pietro in Vincoli.
L’installazione numero 6 si trova sotto al campanile.
Se si va a destra per qualche metro, passando di fronte all’ex collegio Salesiano, ci si affaccia su Germagnano e sulla bassa valle di Lanzo.
Tornati alla parrocchiale non si ritorna in via San Giovanni Bosco ma si va a destra di essa, imboccando uno stretto viottolo pedonale (Via San G.B. Cottolengo).
Passati sotto a un breve passaggio coperto, alcune brevi scalinate portano di fronte alla Casa dei Ceci, dove.
Un tempo, nel giorno di Pentecoste, distribuivano ai poveri la “cisrà” (una zuppa a base di ceci).
Tale tradizione continua ancora oggi e sono molti i lanzesi che quel giorno vi si recano con un contenitore per ricevere la loro razione di ceci.
La discesa continua con a sinistra il muro di sostegno dell’ex Ospedale Mauriziano fino a trovare l’imbocco di uno stretto vicolo (Vicolo delle Coste).
Immettersi nel piccolo passaggio, delimitato da muretti, per raggiungere la parte bassa del borgo.
A un nuovo bivio andare a destra fino a che non si giunge in via Roma, nei pressi di una rotatoria.
Dall’altra parte della strada appare l’antica chiesa di Santa Croce (sec. XI) che ha la caratteristica di trovarsi sotto al piano stradale.
Una breve scalinata di pietra porta alla settima installazione, proprio di fronte al portale d’ingresso dell’edificio sacro.
Si risale brevemente via Roma per abbandonarla quando piega a destra e proseguire diritto in via Cibrario.
Si sale lungo la caratteristica via, si arriva alla minuscola e antica piazza “San Chiri” e si piega leggermente a sinistra per proseguire la salita e arrivare infine a piazza Gallenca, che si trova pochi metri sopra alla strada (che ha cambiato nome in via Diaz).
La bellissima piazza è ai piedi della torre Civica.
L’ottava installazione si trova sulla sinistra, sul muro dell’edificio che ospita la sede del Comitato Ponte del Diavolo, pochi metri prima dell’imbocco della “chintana” che conduce alla Biblioteca Civica.
Ritornati in via Diaz, sotto alla piazza, si imbocca una nuova “chintana” (vicolo Tettoia).
Pochi metri e si torna all’aperto e al termine del vicolo si arriva nuovamente in piazza Allisio.
Qui si trova la nona installazione. In breve si torna al punto di partenza di “Lanzoincontra”.
Per il giro completo occorre circa un’ora con dislivello minimo.
La decima installazione non è visibile in quanto si trova all’interno della Scuola Materna che è intitolato proprio a Ines Poggetto.
Per raggiungerla si oltrepassa piazza Rolle passando davanti alle scuole e scendendo per alcuni metri.
Si lascia a destra la palestra comunale per poi imboccare una breve deviazione sulla destra, in discesa.
Incrociata un’altra strada, si prosegue a destra per arrivare in breve alla Scuola Materna (che si trova, praticamente, sotto alla palestra).
Da qui si può raggiungere in breve la bella passeggiata che si sviluppa lungo il torrente Tesso.
Come arrivare
Lanzo si può raggiungere inauto In auto dalle uscite di Venaria Reale o Borgaro della Tangenziale Nord di Torino seguire per Lanzo – Valli di Lanzo.
Giunti a Lanzo raggiungere Piazza Rolle (piazza “delle scuole”) dove si trova un ampio parcheggio.
Ottime possibilità di parcheggio nei dintorni.
Segnaliamo anche la possibilità di raggiungere Lanzo non in auto ma in treno, con la ferrovia Torino – Ceres (per gli orari consultare il sito www.gtt.to.it.
In questo caso, usciti dalla stazione di Lanzo, si deve raggiungere l’evidente monumento ai Caduti che si trova dall’altro lato della piazza e ci si affaccia su via Roma.
Da qui si va a sinistra raggiungendo la chiesa di Santa Croce. In questo caso il giro inizierebbe dalla chiesa di Santa Croce per poi seguire le indicazioni fornite in precedenza.
La pagina ufficiale dedicata a Lanzo è ricca di informazioni e suggerimenti per itinerari di trekking nella zona
Biblioteca Civica Augusto Cavallari Murat
Presso la Biblioteca Civica Cavallari Murat in Via S. G. Bosco, 1 è anche possibile ottenere il piccolo fascicolo con all’interno tutti i testi delle poesie riportate sulle formelle e la piantina del percorso proposto.
Per info: Tel. 0123 29331
mail: biblioteca@comune.lanzotorinese.to.it
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