Piemonte d’estate, spettacolare Monviso: trekking panoramico al fresco

12 agosto 2024 - 9:00

Piemonte d’estate: alla scoperta del Monviso, il Re di Pietra

Un “gigante di pietra”, alto 3841 metri, un occitano D’OC, interamente in territorio italiano.È il Monviso, la montagna simbolo del Piemonte Occidentale.

La sua particolare forma piramidale è sempre ben identificabile sia dalla Provincia Granda che dalle zone limitrofe: dalla pianura delle Langhe, lontana appena trenta chilometri, alle cime delle Alpi Liguri, Marittime, Cozie e Graie, dalle colline torinesi fino alla Serra di Ivrea, ultimo balcone sul versante Sud.

Ph.: Gettyimages/Alessandro Giamello

Anche dalla Provenza francese è possibile notare la sua morfologia, ma fino a che non si raggiungono le località di Abriès e Ristolas e ci si inoltra lungo il solco di Guil, le placconate compatte della parete Ovest sembrano solo una promessa.

Il gruppo del Monviso è costituito in prevalenza da rocce magmatiche comunemente note come serpentino, il nome deriva dal tipico colore verde e dalla notevole viscidità.

Altre caratteristiche di queste rocce sono la tenacia e l’insolubilità che hanno favorito la presenza di laghetti alpini e di ghiacciai, luoghi definiti “punti caldi” di biodiversità.

I numerosi sentieri che si snodano intorno al Re di pietra possono soddisfare le esigenze di tutti i camminatori.

Alle sue pendici inizia il lungo e tortuoso cammino del Po.

E sotto i suoi versanti incontrano quei territori, italiani e francesi, che fanno parte di un patrimonio internazionale di cultura alpina: l’ Occitania.

L’esplorazione del Monviso è un viaggio intorno ad una cima che fa da culla ad una natura incontaminata e ad una tradizione montana “dura a morire”.

Per scoprirlo basta mettere un piede dopo l’altro ripercorrendo un viaggio iniziato 171 anni fa, e seguire le tracce di James David Forbes, primo escursionista che nel 1839 ne percorse il tour.

 

Trekking alla scoperta del Monviso: le sorgenti del Po

Il viaggio può iniziare dal Pian della Regina (m 1745), situato dopo l’abitato di Crissolo.

Qui è possibile lasciare la macchina.

Il percorso parte lungo il sentiero della GTA (Grande Traversata delle Alpi) che si biforca proprio sopra il Po.

Se si rimane sulla sinistra orografica del fiume si arriverà al Pian del Re (m 2020).
Se si sceglie la destra si raggiungerà il Lago di Chiaretto (m 2261).

Il primo sentiero è quello maggiormente frequentato, il secondo passa invece sotto dei vecchi impianti di risalita, ormai in disuso, e si addentra sotto le pendici del Monviso.

Ph.: Gettyimages/Alessandro Giamello

Quello meno frequentato, da dove salgono scialpinisti o gli alpinisti per affrontare i molteplici canali che queste vette offrono.

Nonché per salire il gigante di pietra dal suo versante più impervio, quello esposto a Nord.

Fino a quando il sentiero segue le piste da sci il rumore che accompagna questa camminata è quello della prima cascata formata dal Po.

Quando svolta verso destra improvvisamente il silenzio più assoluto, rotto solo dai fischi delle marmotte in allerta, fa alzare lo sguardo davanti all’intera catena montuosa.

Durante la camminata l’odore dei rododendri rende il severo paesaggio montano più dolce e le piccole e pelose Pulsatilla vernalis miller.

In bocciolo o già fiorite a seconda della localizzazione sul versante, prendono il posto della segnaletica alpina.

Il lago di Chiaretto si raggiunge dopo circa un’ora di camminata.

Ha una forma circolare e il colore di una bottiglia di vetro, tra il verde e il blu, caratteristiche tipiche delle formazioni glaciali.

Sopra le sue sponde regnano la Cima di Viso Mozzo (m 3019), il Monviso (m 3841), il Visolotto (m 3348).

A seguire poi tutte le altre punte: la Gastaldi (m 3214), la Roma molto appuntita (m 3070), la Udine (m 3022) e la Venezia (m 3095).

Dando le spalle alle imponenti montagne il giro continua in direzione del Pian del Re.

Il sentiero GTA che bisogna seguire è perfettamente segnalato, scende verso il Lago Fiorenza, (m 2113) e continua fino ad incontrare le sorgenti del Po.

Il ritorno in questo grande pianoro dopo aver camminato per ore nella solitudine e nella pace più totale è sempre di grande impatto, soprattutto nelle giornate festive.

Lungo il cammino è facile incontrare molti animali, soprattutto le marmotte sempre di vedetta.

Volgendo però lo sguardo verso le vette più impervie è possibile scorgere il volo di un aquila o la scalata di un camoscio, gli unici ad abitare questi luoghi durante tutto l’anno.

 

Informazioni utili

 

Come arrivare

A6 Torino – Savona, uscire a Marene e prendere la direzione per Cherasco.

Immettersi su A33, Asti –Cuneo, e uscire a Bra/Marene, continuare per questa direzione fino ad arrivare a Savigliano.

Da Savigliano si trovano dei cartelli marroni con le indicazioni per la Valle Po, altrimenti seguire per Saluzzo, poi Revello, Sanfront, Paesana, Oncino e Crissolo.

Località di partenza e arrivo: Pian della Regina (m 1745)
Difficoltà: E
Dislivello: + 500 metri
Tempo di percorrenza: circa 3 ore

 

 

 

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