Mountain hut along the footpath in the green alpine valley during summer, Valle Stretta, Bardonecchia, Italy border with France
La Val di Susa è decisamente una delle valli più belle e sorprendenti di tutto il Piemonte.
L’alternanza di prati verdissimi e montagne imponenti fanno di questa valle un luogo davvero unico.
Essa è collegata attraverso una veloce e moderna autostrada sia con Torino che con la Francia.
Italia e Francia vennero infatti collegate nel 1871 dalla galleria ferroviaria del Frejus, il primo dei grandi trafori delle Alpi, un’opera eccezionale per l’epoca lunga ben 12233 metri.
Proprio la presenza di numerosi valichi alpini, facilmente percorribili in ogni condizione climatica ha caratterizzato, nel corso dei secoli, lo sviluppo dei molti centri spirituali, culturali, commerciali e, in seguito turistici, della Val di Susa.
Durante l’estate, poi, i paesaggi incontaminati di questa valle divengono la cornice ideale per escursioni, arrampicate e passeggiate alla scoperta del patrimonio storico e artistico della zona.
Ph.: Gettyimages/font83
Tra i percorsi escursionistici più impegnativi troviamo la Grande Traversata delle Alpi (GTA), un itinerario escursionistico che unisce tutto l’arco alpino occidentale della regione.
Ma anche il sentiero Balcone, un trekking che collega 14 comuni della Comunità Montana Valle Susa.
Infine, anche il sentiero dei Franchi, il quale ripercorre il percorso che Carlo Magno e le sue truppe avrebbero seguito nel 1773 per aggirare l’esercito dei Longobardi.
Tuttavia, anche le escursioni giornaliere d’alta quota sapranno accontentare il trekker più esigente
Di seguito potete trovare alcuni tra i migliori percorsi che si sviluppano lungo le Alpi di questa valle incantevole.
Quella del Thabor è un’escursione piuttosto lunga, tuttavia non presenta difficoltà tecniche considerevoli.
Il percorso si snoda lungo pianori e alture costellate da meravigliosi laghetti alpini che fanno di questo posto un vero e proprio paradiso a cielo aperto.
Si tratta di una cima decisamente suggestiva in virtù della bellezza dei paesaggi che si possono attraversare.
Il Monte Thabor fa parte della catena delle Alpi Cozie, è collocato in territorio francese dal 1947, ed è situato tra i comuni di Orelle, Valmeinier, a sud-ovest di Modane, nel dipartimento della Savoia e nel comune di Névache nel dipartimento delle Alte Alpi.
Ph.: da www.theworldspaths.com
Fino al 1947 questa vetta segnava la frontiera tra l’Italia e la Francia ma, dopo la stipulazione del trattato di Parigi in seguito alla Seconda guerra mondiale, la frontiera venne ricollocata all’inizio della Valle Stretta, circa 5 Km più a est.
Come si è detto poco prima, l’escursione non è delle più semplici: si tratta, infatti, di un vero e proprio tour suddiviso in 6 tappe che si snoda per circa 85 Km.
In ogni caso, le vedute che vi aspetteranno sapranno decisamente sorprendervi e certamente ripagheranno la fatica impiegata.
Potete trovare tutti i dettagli sulle varie tappe qui.
Il Rocciamelone è da considerarsi come il simbolo della spiritualità valsusina: sulla sua vetta, infatti, sorge un piccolo santuario che è anche il più alto di tutta l’Europa.
Il primo a conquistare la cima del Monte fu Bonifacio Rotario, nel lontano 1° settembre del 1358.
L’aspetto interessante è che non si trattò di un’ascesa frutto del suo amore per la montagna, bensì di un voto fatto alla Madonna mentre era prigioniero dei turchi in tempo di crociate.
Rotario promise che se fosse tornato sano e salvo in patria avrebbe portato in cima alla montagna più alta un’effigie della Madonna.
Ph.: Gettyimages/Joerg Steber
In questo modo nacque il Santuario di Nostra Signora del Rocciamelone.
Il dono che scelse Bonifacio fu un trittico in bronzo raffigurante la Madonna, inizialmente collocato in una grotta in cima al monte, ora visibile a Susa nella Cattedrale di San Giusto.
Per quanto riguarda l’itinerario, invece, è bene dire che la salita al Rocciamelone è qualcosa di piuttosto unico.
Poche sono le escursioni che permettono di raggiungere la cima senza troppe difficoltà: questa è infatti collocata a ben 3538 metri d’altitudine.
L’itinerario che permette di raggiungere il Rocciamelone da Susa è, con molta probabilità, il più semplice, tuttavia tutto dipenderà dalla vostra condizione fisica e dall’allenamento.
Si può intraprendere l’ascesa anche da Mompatero, che è anche il percorso originario di Rotario, oppure da Foresto, da Moncenisio e da Malciaussia.
Trovate tutti i dettagli utili qui.
L’escursione che porta a Punta Sbaron è una traversata di media difficoltà che vi lascerà senza fiato.
Dalla cima, infatti, è ben visibile tutto il massiccio dell’Orsiera, il Rocciamelone, La Lunella, Rocca Patanua, Avigliana e i suoi laghi, il Monviso e tutta la città di Torino.
Questa punta si trova a ben 2223 metri d’altitudine, ed è una cima super panoramica che si trova in Piemonte in provincia di Torino, precisamente sopra Condove in bassa Val di Susa.
Ph.: da www.highmountains.it
Si tratta di un’escursione che non presenta nessuna particolare difficoltà tecnica, tuttavia il percorso non è molto segnalato specie nell’ultimo tratto; in ogni caso seguendo le indicazioni o la traccia gpx non sarà difficile orientarsi.
È bene segnalare che, soprattutto in virtù delle elevate temperature, c’è la necessità di portarsi un’abbondante scorta di acqua: ci sono alcune fontane lungo il percorso ma non sono attive.
L’intero itinerario (andata e ritorno) è percorribile in circa 7 ore e presenta un dislivello inferiore ai 1000 metri (850 circa).
Potete trovare l’itinerario completo su questa pagina.
Quella al Monte Chaberton è un’escursione a 3130 metri d’altezza che vi condurrà alla fortezza militare più alta di tutta Europa.
Il Monte Chaberton, infatti, non è noto solamente per i bellissimi scorci sulle Alpi Cozie, ma anche e soprattutto per questo forte difensivo.
Si tratta della batteria dello Chaberton, denominato anche “Forte dello Chaberton”.
Venne costruito tra il 1898 e il 1910 sulla cima del monte in quanto si trattava di un’ottima posizione strategica proprio sul confine.
Per costruire la batteria venne spianata la vetta sul versante italiano, e venne scavato uno scalino roccioso profondo circa 12 metri dove vennero realizzate 8 torri corazzate girevoli.
Sotto le torri, poi, due lunghi corridoi davano accesso a diversi locali che fungevano da camerate, magazzini, infermeria, comando e cucina.
Per quanto riguarda l’itinerario, è bene segnalare che si snoda per circa 15 Km ed è percorribile in circa 7 ore di cammino (andata e ritorno).
Ph.: Gettyimages/Wirestock
Il percorso non presenta difficoltà tecniche, tuttavia è comunque consigliato a escursionisti con una buona preparazione sia per via della lunghezza del percorso che per il dislivello totale (1280 metri).
Eventualmente, è bene sapere che la vetta dello Chaberton è raggiungibile anche attraverso la Ferrata del Petit Vallon.
Quest’ultima alterna tratti attrezzati a tratti di sentiero, ed è divisa in 3 sezioni: la Batteria Bassa, la Batteria Alta e la Ferrata Perona.
L’attacco della ferrata si trova a Claviere risalendo il canalone che passa sotto il vecchio viadotto della strada per il Monginevro.
L’intero percorso si completa in circa 6 ore (sola andata).
Per la discesa, invece, dovrete intraprendere il percorso classico segnalato poc’anzi.
Potete trovare tutti i dettagli sul percorso qui.
Per la ferrata, invece, potete dare un occhio a questa pagina.
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