Novese: Il Monte Cavalmurone e il Legnà
Con il volto segnato dallo sforzo, due uomini pedalavano lungo una ripida salita sulle colline di Novi: la competizione non permetteva di rilassarsi eppure entrambi sapevano che, nel momento del bisogno, l’uno avrebbe aiutato l’altro secondo le regole di uno sport sincero e virtuoso come il ciclismo.
Sulle tracce dei “Campionissimi”
Due grandi come Fausto Coppi e Costante Girardengo percorrevano le strade del novese per i loro quotidiani allenamenti; idue campioni sono infatti figli di questa terra generosa, che ha segnato il loro carattere semplice e sincero.
Chi viene a Novi può rendere omaggio a queste due importanti figure dello sport nazionale visitando il Museo dei Campionissimi.
A pochi chilometri dalla terra dei ciclisti, ammorbidita dalle dolci alture che, procedendo verso il mare, lasciano spazio a monti più alti e salite più irte, c’è una vetta che si incastra nel punto in cui convergono Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria.
Il monte Cavalmurone e il monte Legnà
Cavalmurone e Legnà sono cime tondeggianti caratterizzate da dolci praterie sommitali.
Offrono un ampio panorama sulle vette più note della zona (Ebro, Carmo, Alfeo, Lesima e Antola), appartenenti a quattro diverse regioni (Piemonte, Emilia, Lombardia e Liguria). Splendide, in particolar modo, le fioriture primaverili.
Dal parcheggio si segue lo sterrato privo di segnaletica; percorsi pochi metri ci si imbatte nel sentiero 103 proveniente da destra: si prosegue lungo il tratturo che ci accompagnerà fino alle vette nord e sud del Cavalmurone prima (raggiungibili con breve deviazione su traccia di sentiero) e del Legnà dopo.
Quest’ultimo, sormontato da una croce, è separato dal Cavalmurone da un profondo avvallamento, oltre il quale si supera un tratto in costa prima di tornare sul crestone erboso.
Poco dopo si lascia a sinistra il tratturo che scende verso il Poggio Rondino e si sale lungo il crinale, seguendo una recinzione per il bestiame, fino alla vetta del Legnà.