La provincia di Novara sembra quasi essere un “territorio di mezzo”, una pianura sovrastata dalle Alpi.
Da una parte la piramide del Monviso sull’orizzonte occidentale e dall’altra gli incombenti profili del Monte Rosa e del Sempione a nord.
Le pianure di questo angolo di Piemonte sono comprese tra i fiumi Sesia e Ticino, mentre a sud si estende la Lomellina, terra di tradizioni agricole vocata alla coltivazione del riso.
Il parco di Mercurago (Gettyimages / Federica Grassi)
A settentrione il territorio sale docilmente di quota fino alle colline del Vergante, al Mottarone e alle zone del Lago d’Orta e del Lago Maggiore, al confine con il Verbano Cusio Ossola.
Qui agricoltura è soprattutto risicoltura, in un ambiente fortemente antropizzato ma fascinoso, proprio grazie alle atmosfere “esotiche” delle risaie.
In primavera, le acque riflettono i crinali delle montagne.
Oltre ai coltivi esistono zone naturali interessanti, soprattutto quelle limitrofe ai fiumi Sesia e Ticino dove si trovano ancora i resti dell’antica foresta planiziale che anticamente ricopriva la pianura padana.
Si tratta di un habitat ideale per l’avifauna, in particolare per aironi e anatidi, e per molte specie botaniche.
Tra le numerose zone protette del territorio novarese, interessanti per l’escursionista sono il parco del Monte Fenera e quello dei Lagoni di Mercurago.
Il primo comprende un ambiente prettamente collinare e si estende anche alla provincia di Vercelli, al limitare della bassa Valsesia.
Interessanti i ritrovamenti archeologici ed etnografici. Il Parco dei Lagoni è invece un insieme di stagni e paludi boscose, a ridosso del territorio del Lago Maggiore.
Si contano oltre un centinaio di specie di uccelli, tra nidificanti e svernanti, e una notevole varietà botanica.
Compresi nel territorio novarese anche i Canneti di Dormelletto, vicino ad Arona, la Palude di Castelbeltrame, la Torre di Buccione, il Monte Mesma e il Sacro Monte di Orta, riserva nel territorio dell’omonimo lago.
Ma sicuramente il parco più grande e ricco di spunti per gli amanti dell’Outdoor è il Parco Naturale Valle del Ticino, inserito tra le riserve di biosfera dell’Unesco.
Dal parcheggio della colonia elioterapica, si prende verso Sud un sentiero che costeggia il fiume.
In prossimità di un traliccio dell’Enel, si devia a sinistra, costeggiando le placide acque del Ramo Cerano.
Il sentiero TT10 continua verso destra nel fitto della vegetazione.
Si segue il segnavia rosso-bianco-rosso, sino ad una biforcazione, dove si svolta a sinistra abbandonando la strada più grande.
Si giunge ora ad un evidente spiazzo, ove si prosegue a sinistra, su sterrata, costeggiando alcune lanche che meritano una sosta.
Poco dopo il sentiero devia, abbandonando la principale, per salire su un ponticello sulla sinistra, nei pressi di una risorgiva.
Si costeggia ora una lanca per poi superare alcuni baitelli nel bosco e si devia a sinistra sino ad una confluenza tra Ticino e Ramo Cerano.
Si torna sui propri passi sino al bivio precedente per poi svoltare a sinistra e riprendere il percorso TT 10, sino alla località Colonia Elioterapica ex-Gil.
Si attraversa ora il ponte sul Naviglio Sforzesco per percorrere un breve tratto asfaltato.
Si svolta a destra in direzione del Bar Venezia ove si prende la sterrata che costeggia la Roggia Molinara, per poi attraversarla e proseguire fiancheggiando il Naviglio Sforzesco.
Al terzo ponte si devia a destra, attraversando il naviglio per proseguire nel bosco. Si cammina ora sulla sinistra sino ad un ponte sul Canale Nuovo che porta ad una strada asfaltata.
Si devia poi a destra per tornare alla Colonia Elioterapica, punto iniziale del percorso.
Il sito ufficiale del Parco del Monte Fenera , quello dei Lagoni di Mercurago sono ricchi di informazioni su fauna e flora e su itinerari escursionistici.
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