A scenic view of Bar of the Ecrins and Pelvoux peak glaciers seen from Sommeiller peak
Quella che proponiamo oggi è forse una delle aree naturali più spettacolari, dal punto di vista paesaggistico, nelle vicinanze di Torino.
Siamo nella Valle di Rochemolles, dal nome della frazione del comune di Bardonecchia in cui si trova.
A pochi chilometri dalla Francia, la vallata è circondata da verdi pendii, un lago color smeraldo alimentato da immense cascate che corrono giù impetuose e rigeneranti.
La strada del Sommeiller. Foto credits: Wikimedia Commons
Tutto intorno, tappeti di fiori dai mille colori.
Una zona poco conosciuta e non troppo battuta dal turismo di massa.
La valle, inoltre, ospita la strada carrozzabile più alta d’Europa. Ciò significa che le persone impossibilitate a muoversi autonomamente possono comunque godersi i tremila metri come in pochi altri luoghi in Europa.
Raggiungere la valle è estremamente facile. Si arriva a Bardonecchia e, successivamente, si prosegue per circa sette chilometri sulla strada asfaltata in direzione Rochemolles.
Il grazioso paesino merita sicuramente una visita. Situato a 1600 metri circa, Rochemolles oggi offre una casa vacanza, ristoranti e decine di casette in pietra abitate tutto l’anno.
L’architettura caratteristica qui è quella della “mezun”, una struttura tradizionale diffusa nei territori in cui l’economia è basata prevalentemente sulla pastorizia.
Il piano terra di queste abitazioni, infatti, è caratterizzato da un’ampia porta d’ingresso che dà accesso direttamente alla stalla e alla cucina.
Foto credits: Getty Images
Quello di Rochemolles, insomma, è un bel connubio tra l’alta montagna abitata tutto l’anno e il turismo.
Da qui abbiamo due scelte: parcheggiare l’auto e continuare a piedi oppure proseguire con la nostra quattro o due ruote.
Per quest’ultima scelta, però, occorrerà pagare un pedaggio di otto euro a veicolo.
Attenzione perché ogni giovedì il transito in auto o moto è vietato oltre la borgata di Rochemolles.
La strada che oltrepassa Rochemolles arriva fino ai 3009 metri del Colle del Sommelier, e non è una strada per tutti i mezzi, specialmente nella seconda metà del percorso.
La prima parte, quella da Rochemolles fino al rifugio alpino Scarfiotti, è sterrata ed è lunga 8 chilometri.
La via è affrontabile dalla maggior parte dei veicoli, per quanto stretta ed in alcuni punti molto dissestata.
Il nostro consiglio è di arrivare in auto solo fino al rifugio e proseguire a piedi.
In alternativa alla strada, è possibile percorrere a piedi la ex “Decauville”, vale a dire la sede ferroviaria dismessa del trenino di servizio in funzione durante i lavori di costruzione della diga di Rochemolles.
Questo segmento di strada, praticamente pianeggiante, è lungo sette chilometri e collega Piazza Statuto a Bardonecchia con, appunto, la diga di Rochemolles.
Il Lago di Rochemolles è un lago artificiale costruito tra il 1924 e il 1930 per realizzare un bacino che fornisse acqua alla centrale idroelettrica di Bardonecchia.
Il posto è ideale per una giornata all’insegna del relax.
Il paesaggio qui è estremamente suggestivo. Su un versante della valle scorrono numerose cascate che alimentano il lago.
Dall’altro, invece, giace invece un bellissimo bosco di larici, particolarmente spettacolare d’autunno.
Dal Lago di Rochemolles il rifugio Scarfiotti è poco distante.
La particolarità del rifugio è l’essere collocato in un pianoro verdeggiante, quello delle Grange du Fond.
Una zona spettacolare d’estate, circondata da cascate, alpeggi e laghetti. Ci troviamo già oltre i 2100 metri di quota.
Come detto, con un robusto fuoristrada, si può arrivare in vetta al Colle con l’auto.
C’è però anche un sentiero a piedi, che costeggia in gran parte la strada ma che offre diverse scorciatoie.
La via è impegnativa in quanto piuttosto lunga.
La distanza di 7 chilometri dal rifugio all’obiettivo, unito agli 800 metri di dislivello, ne fanno una camminata un po’ faticosa per i non allentati.
Il ghiacciaio dalla cima del Sommeiller. Foto credits: Getty Images
In media, si arriva dal rifugio al Colle di Sommelier in quattro ore circa.
La spettacolarità del paesaggio, però, ripaga la fatica. Sulla vetta ci si ritrova ad ammirare un paesaggio lunare ed emozionante.
Sul colle, inoltre, si assisterà anche ad un triste segno del cambiamento climatico: un tempo l’area era ricoperto da un ghiacciaio che permetteva di sciare anche in estate.
Il riscaldamento del clima, però, lo ha limitato fortemente, rendendo impossibile aprire gli impianti sciistici d’estate.
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