Dolomiti venete con le ciaspole: la spettacolare Cima Manderiolo

Il fascino dell'inverno sulle Dolomiti venete: un'escursione con le ciaspole immersi tra rifugi accoglienti e malghe pittoresche, con panorami indimenticabili sulla Valsugana e le montagne più belle del mondo

15 gennaio 2025 - 15:00

Veneto con le ciaspole: la meraviglia delle Dolomiti di Asiago

Le Dolomiti venete regalano agli appassionati di ciaspole scenari spettacolari.

A pochi chilometri da Asiago è possibile incamminarsi su un itinerario spettacolare tra rifugi, malghe e montagne selvagge.

Il tracciato si snoda in un ambiente tipicamente alpino tra malghe, rifugi e boschi misti di larici e abeti.

Fino a pochi anni questo era un centro sciistico, oggi in disuso, e la natura ha ripreso pieno possesso del territorio diventando un piccolo paradiso per escursionisti e scialpinisti.

Con le ciaspole dal Rifugio Larici a Cima Manderiolo

In auto dal centro di Asiago prendiamo la provinciale per Trento che dopo una decina di chilometri lasciamo per imboccare una strada con un cartello che indica Rifugio Larici.

Da lì in pochi minuti arriviamo al piazzale del rifugio.

Dal piazzale di Rifugio Larici (m 1658) torniamo sui nostri passi per cento metri fino ad arrivare all’ultimo tornante.

Qui, messe le ciaspole, cominciamo la nostra escursione.

Seguiamo una mulattiera che, leggermente in salita e attraversando boschi e pascoli coperti dalla neve, ci conduce a Malga Porta Manazzo (m 1755).

Lasciamo la Malga alla nostra sinistra, proseguendo.

Troviamo sulla destra una stradina, la quale in poco tempo ci porta ai piedi di un candido ed esteso pendio innevato punteggiato qua e là di larici e abeti.

Dalla punta degli stessi saremmo osservati da qualche gallo forcello che si scalda al sole.

Arrivati a Cima Manderiolo (m 2049) godiamo di un panorama mozzafiato.

A nord-ovest sotto i nostri piedi la Valsugana con i laghi di Levico e Caldonazzo.

Sullo sfondo le Dolomiti di Brentae scendendo con lo sguardo a sud la piana di Vezzena e il monte Verena, a est Cima Larici e Cima Portule.

Dalla vetta scendiamo tenendo la sinistra del pendio costeggiando lo spartiacque della montagna fino ad arrivare ad un bosco che attraversiamo seguendo la segnaletica CAI nr 205 per uscirne a Porta Manazzo.

Poco sotto di noi troviamo l’omonima malga, già vista durante la salita.

Si può decidere di raggiungerla per tornare all’auto per la stessa strada oppure continuare la nostra escursione verso est sempre costeggiando il crinale.

Attraversiamo dei boschi di larici regno incontrastato degli urogalli (gallo cedrone).

In poco tempo ci troveremo in un avvallamento dove un cartello ci indicherà il sentiero per Cima Larici (m2033).

Dalla cima scendiamo per una ex pista di sci alpino ben riconoscibile per la mancanza di alberi e per i vecchi e purtroppo ancora esistenti piloni della sciovia.

In breve tempo arriviamo al rifugio Larici da dove è partita la nostra escursione.

Informazioni utili

Il sito ufficiale del Rifugio Larici è ricco di suggerimenti per itinerari

Il rifugio è aperto tutto l’anno a pranzo da venerdì a lunedì e tutti i sabato sera, oltre alle festività

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