4 imperdibili itinerari in Veneto per scoprire le Dolomiti d’estate!

Andiamo alla scoperta di meravigliosi itinerari d'alta quota tre le montagne del Veneto. Le Alte Vie dolomitiche, la natura verdeggiante e incontaminata, gli scorci incredibili offerti dalle Dolomiti sono la meta ideale per un viaggio estivo all'insegna dell'outdoor

7 agosto 2024 - 10:30

Un viaggio tra le montagne del Veneto in estate

Il Veneto è decisamente la regione ideale da esplorare attraverso i cammini d’alta quota, specie ora nel pieno della stagione estiva.

Del resto, il suo territorio è davvero unico dal punto di vista montano dato che ospita una meraviglia come le Dolomiti.

Ph.: Gettyimages/DaLiu

Attraverso i percorsi proposti avrete l’occasione di immergervi nel verde e godere di un po’ di relax, ma anche di affrontare passeggiate adrenaliniche e seguire sentieri nascosti alla volta di panorami che sapranno togliervi il fiato.

Le scelte sono davvero tante così come le località meno blasonate che attraverserete.

L’unica cosa da fare è imbragare lo zaino, allacciarsi gli scarponi e partire con il pensiero di aver fatto la scelta più giusta.

1 – San Candido in Pusterìa, l’Alta Via di Grohmann: un percorso di 85 chilometri in 6 tappe

L’Alta Via delle Dolomiti numero 4, denominata anche “Alta Viadi Grohmann”, è un percorso escursionistico dedicato all’alpinista austriaco Paul Grohmann.

Quest’ultimo, verso la metà dell’Ottocento, scalò per primo alcune delle più importanti vette dolomitiche.

I Tre Scarperi, la Croda dei Baranci, la Cima Grande di Lavaredo, il Cristallo, il Sorapiss e l’Antelao.

La via collega la zona delle Tre Cime con il territorio bellunese e si sviluppa per circa 85 km percorribili in 6 tappe da San Candido in Pusterìa fino a Pieve di Cadore.

Camminerete tra mulattiere così come per numerosi sentieri e percorsi attrezzati in una zona ricca di strutture ricettive.

Durante la prima parte della traversata vi troverete in un ambiente severo, al cospetto delle meravigliose Tre Cime di Lavaredo; mentre i tratti successivi vi obbligheranno ad affrontare aree ben più selvagge e meno frequentate.

Basti pensare al gruppo dei Cadini di Misurina oppure al più solitario Antelao.

Ph.: da fringeintravel.com

Di notevole interesse è il tratto che va dal Rifugio Fonda Savio al Rifugio Città di Carpi, con una variante dedicata agli alpinisti esperti che, attraverso una ferrata, in circa due ore e mezza di salita, potranno raggiungere la sommità della Cima Ciadìn Nord Est.

Dal Rifugio Città di Carpi, poi, seguendo il Sentiero 120 e oltrepassando la Forcella Maràia, arriverete anche a Misurina e al Rifugio Vandelli.

Un lungo sentiero, con ferrata e percorsi attrezzati, vi condurrà fino all’Antelao, davvero suggestivo, e dove a dominare il paesaggio saranno la Forcella del Ghiaccio Superiore e la Croda di San Pietro.

Nella parte finale, proprio in corrispondenza della zona del massiccio dell’Antelao, il percorso dell’Alta Via si intersecherà con quello della Alta Via numeri 5, assieme alla quale proseguirà fino al termine a Pieve di Cadore.

Proprio questo paese diede i natali al grande pittore italiano Tiziano Vecellio.

_ Scopri i dettagli sull’itinerario sul sito della Regione Veneto

2 – Sesto, l’Alta Via numero 5: un meraviglioso cammino tra le Dolomiti orientali

Il secondo itinerario in questione è di nuovo un percorso d’alta quota: si tratta dell‘Alta Via delle Dolomiti numero 5.

Quest’ultima parte da Sesto, in Pusteria, e conduce fino a Pieve di Cadore: sono 100 i chilometri che separano le due cittadine nel segno di Tiziano.

L’intero itinerario, infatti, è dedicato al pittore rinascimentale, celebre figlio del Cadore.

Il percorso, di base, si svolge soprattutto su sentieri non particolarmente faticosi soprattutto considerando che molti tratti sono attrezzati: la Croda dei Tòni e l’Antelaone ne sono un esempio.

Sarà invece più impegnativo il tratto che si sviluppa sulle Marmaròle, un gruppo montuoso che, per via della vicinanza alle vette più conosciute e per via della carenza di punti di appoggio, è ancor oggi considerato un luogo selvaggio e decisamente affascinante.

Ph.: Gettyimages/M_MUC1968

Attraverso i ghiaioni della Croda dei Toni arriverete fino al rifugio Giosuè Carducci e da lì procederete per un tratto piuttosto semplice fino alla cittadina di Auronzo di Cadore.

Saranno a dir poco grandiosi i panorami sulle Dolomiti orientali oltre che sulla Val d’Ansièi e sulle Tre Cime di Lavaredo.

Dal Rifugio Galassi, poi, vi sarà possibile raggiungere anche la vetta dell’Antelao.

Tuttavia, tenendo presente che l’ascensione, oltre a essere “alpinistica”, richiede, fra salita e discesa, un’intera giornata.

Proprio nella zona del massiccio dell’Antelao, l’Alta Via numero 5 interseca l’Alta Via numero 4 e prosegue con lo stesso percorso fino a Pieve di Cadore e al Lago del Centro Cadore, il secondo lago per ampiezza della regione.

Proprio ad Auronzo, è quasi obbligata una tappa nella casa natale di Tiziano per ammirare il dipinto “La Madonna con bambino” conservato nella Chiesa di Santa Maria Nascente.

_ Scopri i dettagli sull’itinerario sul sito della Regione Veneto

 

3 – Passo Fedaia, il trekking delle Crepe Rosse

Il trekking delle Crepe Rosse può essere considerato, a tutti gli effetti, la continuazione ideale del sentiero escursionistico Viel dal Pan.

Lo si dice in quanto entrambi offrono delle splendide vedute sulle stesse cime dolomitiche.

Certamente questo trekking è meno blasonato e battuto rispetto al Vièl dal Pan,  tuttavia è comunque altrettanto fantastico e suggestivo.

La partenza ideale per intraprendere questa traversata è il Passo Fedaia (sito al confine tra Trentino e Veneto).

Ph.: da vetteebaite.it

Dal passo risalirete fino al Padon per poi seguire i prati al pascolo delle Crepe Rosse.

Da lì potrete agilmente dirigervi per il Migon oppure scendere a Malga Laste, dove avrete la possibilità di degustare dell’ottimo formaggio.

In conclusione, terminerete il vostro cammino ammirando gli imponenti monoliti di calcare del paese di Laste.

_ Maggiori informazioni sul percorso le trovate sul sito turistico delle Dolomiti

4 – Forcella Staulanza, il meraviglioso Giro del monte Pelmo

L’ultimo itinerario in questione vi farà spostare verso le meravigliose Dolomiti di Cadore.

Si tratta di un percorso vario e di grande bellezza che vi permetterà di ammirare tutti i lati del monte Pelmo.

Dalle imponenti pareti meridionali, al versante orientale con il grande catino, fino ai canaloni ghiaiosi del versante nord-est e alla imponente e severa parete nord-ovest.

Il giro del Pelmo richiede sei ore di cammino e può essere compiuto partendo da Forcella Staulanza, con risparmio di quota rispetto ad altri possibili approcci o punti di partenza.

Si inizia salendo per l’antico Tríòl dei Cavai, il quale consente di uscire dal bosco alla base dello spigolo occidentale del Pelmetto.

Continuerete sul versante meridionale del monte, raggiungendo, sotto la verticale della Fisura, l’ampia zona di pascolo de Le Mandre, molto panoramica e di notevole bellezza.

Si proseguirà, poi, attraversando l’aperta zona del Lach aggirando la grande cresta sud-orientale del Pelmo in corrispondenza di una singolare struttura rocciosa chiamata “Dambra” (zoccolo).

Ph.: Gettyimages/Travel Wild

Approderete su un’altra zona di pascolo, i Campi di Rutorto, e continuerete sul versante orientale fino rifugio Venezia.

Dal rifugio, con vista su Cadore e Ampezzo e sulle cime dell’Antelao e Sorapiss, inizierà il tratto più faticoso di tutto l’itinerario: la salita a Forcella di Val d’Arcia.

Il percorso, infatti, sarà ripido, tuttavia la salita sarà facilitata da alcuni cavi metallici utili per superare alcuni passi impegnativi alla base del Torrione inferiore di Forca Rossa.

Si tratta del sentiero Flaibani, che segue un vecchio sentiero utilizzato in passato dai cacciatori di camosci.

Raggiunta la forcella vi affaccerete sul versante nord, dopodiché l’itinerario vi farà abbandonare il sentiero Flaibani, per farvi scendere direttamente al rifugio Città di Fiume e imboccare un sentiero non numerato che taglia diagonalmente l’enorme fiumana detritica ai piedi della parete nord del Pelmo.

Giungerete così, nel modo più breve, a Forcella Staulanza concludendo il percorso.

_ Maggiori informazioni sul percorso le trovate sul sito turistico delle Dolomiti 

 

_ Scopri gli altri itinerari e percorsi in Veneto

 

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