snow between mountains and valleys with beaten path divided by barbed wire in Asiago, Vicenza, Italy
L’Altopiano d’Asiago si presenta come una cornice naturalistica ed escursionistica davvero unica nella nostra Penisola.
Le possibilità di compiere escursioni lungo itinerari per ogni grado di difficoltà certamente non mancano.
Dalle semplici passeggiate su sentieri agevoli e poco impegnativi fino alle camminate più difficili e faticose, le opzioni sono numerose.
Credit: Wikiloc
Che siate degli escursionisti esperti e allenati oppure dei semplici amanti della montagna venuti per una gita fuori porta, un weekend o una vacanza rilassante sull’Altopiano di Asiago, rimarrete stupiti dalla natura splendida e incontaminata che caratterizza questo territorio.
Tra il fitto dei boschi, l’immensità dei pascoli e le vallate imbiancate, il corpo e la mente non potranno che trarne beneficio.
Molti itinerari dell’Altopiano, inoltre, vi condurranno verso luoghi di interesse storico-culturale perché direttamente coinvolti nelle vicende belliche della Prima Guerra Mondiale, di cui portano indelebili i segni e conservano per questo un fascino unico.
Lungo i vari cammini, infine, non si potrà non incappare anche in malghe e rifugi dove poter godere di una piacevole sosta e assaggiare i prodotti tipici dell’Altopiano.
Questo itinerario è davvero ricchissimo di paesaggi naturali tipicamente alpini, ma anche di costruzioni e reperti storici.
Lungo il cammino, infatti, si incapperà in una moltitudine di trincee, feritoie e monumenti che furono teatro della Prima Guerra Mondiale.
Sulla provinciale Gallio Foza si incontrerà il cartello di inizio del territorio comunale di Foza.
Si dovrà quindi parcheggiare sul piazzale antistante, lì avrà inizio il percorso.
Ph.: Gettyimages/elleon
L’attacco dell’escursione è ben riconoscibile e costeggia da subito il fondo valle.
Fin dall’inizio ci si inoltrerà nel fitto di un bosco misto di abeti e faggi dopodiché, appena il sentiero si farà più ripido e ci si alzerà di quota, questi diventeranno sempre più radi mostrando la bellezza selvaggia e poco frequentata della Val Miela.
In questo punto si potrà anche avvistare, con l’aiuto di un binocolo, camosci e mufloni che discendono le pareti rocciose sovrastanti.
La valle, dapprima apparirà come una gola stretta e ripida ma, successivamente, tenderà a divenire più dolce e aperta.
A quota 1630 metri, poi, si potrà scorgere la Malga Slapeur, spesso coperta dalla neve fino al tetto.
Lasciata la malga alle proprie spalle, sarà necessario risalire il crinale sopra la stessa e, alzando lo sguardo, si potrà già vedere la cima di Monte Fior.
Del resto è inconfondibile per via della sua forma a panettone coperto di neve.
Dopo pochi minuti di cammino, tuttavia, non sarà più la vetta la destinazione principale bensì una corona di rocce chiamata “Città di roccia”.
Queste formazioni si sono create a partire dall’erosione della roccia carsica da parte degli agenti atmosferici e dagli antichi ghiacciai.
È una conformazione unica nel suo genere, fatta di rocce alte anche una decina di metri, levigate e piene di fratture.
L’escursione continuerà oltrepassando le rocce attraverso passaggi naturali e salendo per la cresta della montagna fino ad arrivare in vetta a quota 1824 metri.
Da lì l’occhio potrà spaziare a 360 gradi su un panorama mozzafiato che a nord rivelerà le vette più alte dell’Altopiano.
Si sta parlando di Ortigara e Cima XII, della meravigliosa Piana di Marcesina, delle Pale di San Martino e della parete sud della Marmolada.
Credit by: Giulio Nicetto
Durante le giornate più limpide, inoltre, se si guarderà verso sud si potrà intravedere la pianura veneta e la laguna di Venezia.
La ciaspolata procederà in direzione sud fino a Malga Montagna Nuova da dove si potrà ammirare dall’alto la val Miela e l’intero e suggestivo Altopiano.
Lì si ritroverà la corona di rocce che andrà costeggiata per circa mezz’ora fino a ritrovare la Malga Slapeur.
Durante questo attraversamento sarà da valutare il pericolo di slavine dovute a nevicate eccezionali o a cumuli creati dal vento.
Il pericolo è molto ridotto ma, in ogni caso, non va mai trascurato.
Da Malga Slapeur, infine, bisognerà riprendere la val Miela per tornare a ritroso verso il parcheggio.
Se cercate un paio di posti dove pernottare ammirando la bellezza del territorio allora potete dare uno sguardo qui sotto:
Antico Borgo Brunelli
Rifugio Larici
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