Questo bellissimo territorio è sicuramente la meta ideale per una gita fuori porta all’insegna delle ciaspole.
Situato al limite meridionale dell’area dolomitica, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi rappresenta un settore delle Alpi sud-orientali di notevole e riconosciuto interesse ambientale, grazie anche all’elevato grado di naturalità e all’ottima conservazione degli ecosistemi.
Fu istituito ufficialmente nel 1990, tuttavia, è pienamente operativo a partire dal 1993.
Il parco, patrimonio Unesco dal 2009, è incluso nella sezione “Pale di San Martino – San Lucano – Dolomiti Bellunesi – Vette Feltrine” del sito delle Dolomiti e interessa ben 15 comuni.
Tra questi: Belluno, Cesiomaggiore, Feltre, Gosaldo, la Valle Agordina, Longarone, Pedavena, Ponte nelle Alpi, Rivamonte, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Sedico, Sospirolo, Sovramonte, Val di Zoldo.
Tra i gruppi montuosi troviamo le Alpi Feltrine, i Monti del Sole, la Schiara, la Talvéna, il Prampèr e lo Spiz di Mezzodì.
Credit by: Dolomiten.net
La caratteristica principale che contraddistingue questo grande parco è la grande varietà di ambienti.
Dagli ambiti ripariali di fondo valle alle pareti rocciose di alta quota passando attraverso boschi di latifoglie, foreste di conifere, arbusteti d’alta quota, praterie e macereti, la flora è davvero varia.
Un ambiente naturalistico pressocché perfetto all’interno del quale gli itinerari sentieristici di certo non mancano.
La rete sentieristica del CAI del Parco è davvero molto sviluppata e comprende infatti 52 sentieri e 5 vie ferrate.
A questi si aggiungono diversi percorsi tematici e sentieri natura adatti a qualsiasi tipologia di trekker.
Insomma, un posto perfetto per l’outdoor che aspetta solo di essere esplorato.
Lungo la strada che collega Feltre a Cesiomaggiore si dovrà imboccare, all’altezza dell’abitato di Soranzen, la strada asfaltata che risale la Val di Canzoi.
La si dovrà percorrere tutta per circa 7 Km fino al parcheggio collocato poco prima del bar-ristorante 4 Pass (ex albergo Alpino Boz).
Da qui sarà necessario salire fino alla diga del lago artificiale de La Stua e percorrere la strada che costeggia il lago.
Poco dopo il ponte sul torrente Caorame si imboccherà, sulla destra, la mulattiera identificata dal segnavia CAI 802 che tenderà a salire rapidamente in un bosco di faggio fino a quota 1417 metri.
Qui si lascerà la mulattiera per imboccare il sentiero sulla sinistra detto “del Porzil”, che attraverso una stretta vallecola, condurrà a una sella.
Credit by: Outdooractive
Da qui si potrà ammirare la splendida conca di Erera – Brendol e l’altopiano dei Piani Eterni, proprio nel cuore del Parco.
Una breve discesa porterà alla casera Brendol e alla sua splendida pendana, una stalla aperta con 25 grandi archi in pietra.
L’altopiano ospita una ricca fauna con camosci, cervi e mufloni, mentre nelle viscere dei Piani Eterni si sviluppa uno dei più grandi e profondi complessi carsici d’Italia, con decine di chilometri di gallerie e pozzi esplorati dagli speleologi fino a quasi 1000 metri di profondità.
Per il ritorno si potrà percorrere lo stesso sentiero a ritroso.
Se cercate un posto dove ristorarvi assaporando dell’ottimo cibo locale allora potete dare un’occhiata a questi:
Rifugio Boz
Rifugio San Sebastiano
Se invece cercate soltanto qualche informazione in più sul Parco, allora potete dare un occhio al sito dedicato
_ Scopri gli altri itinerari e percorsi in Veneto
Seguici sui nostri canali social!Instagram – Facebook – Telegram