Una vista incredibile al Giarolo sulle valli sottostanti, sul vicino monte Ebro e sui campi che in primavera si rivestono dei colori dei fiori è la ricompensa per la facileascesa proposta da questo itinerario
Abbandonata la pianura tortonese, seguendo il corso sinuoso del torrente Curone, tra dolci colline e frutteti lussureggianti, la vista spazia su vere e proprie montagne dai fianchi coperti da roveri e castagni.
Dal paese di Caldirola si imbocca subito a destra una strada in salita che conduce al Villaggio Cristina e poi alle stalle di Caldirola; si supera poi con un guado il rio delle Fontanelle e si prosegue in direzione della pineta tra bellissimi larici e abeti rossi.
A circa metà percorso si incrocia il sentiero nr 121 (Morigliassi – M.Giarolo), che si segue svoltando a sinistra e continuando a salire tra i faggi.
Dopo un’ultima rampa si sbuca sulla prateria sommitale del monte Giarolo, dove, in primavera, si possono osservare splendide fioriture di orchidee spontanee.
Sulla sommità del monte si erge la statua del Redentore simbolo della Val Curone, presso la quale ogni anno la prima domenica di agosto si raccolgono tantissimi fedeli ed escursionisti, seguendo una consolidata tradizione che risale all’anno giubilare 1900.
Famoso è rimasto il primo pellegrinaggio quando si ritrovarono sulla cima dodicimila fedeli provenienti da ogni parrocchia delle valli vicine, principalmente dalla Diocesi di Tortona ma anche da quelle di Bobbio e di Genova.
La discesa avviene seguendo per un breve tratto il crinale in direzione sud-est verso il monte Ebro; appena prima del monte Gropà, dove arriva la seggiovia proveniente da Caldirola La Gioia, si piega a sinistra e si entra in una bellissima e secolare faggeta.
Si continua la discesa lungo una delle piste da sci fino ad arrivare nei pressi della Ex-Colonia provinciale e quindi alla frazione La Gioia per poi ritornare al paese di Caldirola seguendo la strada provinciale.