GRIGNA SETTENTRIONALE: il sentiero della biodiversità delle OROBIE

20 maggio 2019 - 16:09

Da Esino Lario, che già nell’Ottocento portava in dote un clima meraviglioso, inizia il Sentiero della Biodiversità delle Orobie, un anello ciclo-escursionistico attornoalla conca di Esino Lario.

L’itinerario munito di appropriata segnaletica CAI con la dicitura “Sentiero della Biodiversità delle Orobie”, è tecnicamente impegnativo e prevede tratti in salita che abbisognano di gambe allenate e buon fiato.

Il percorso è apprezzato anche per la vista sulle impotenti cime della Grigna da Cainallo e per gli spettacolari panorami che si aprono sul Lago di Como dalla Chiesa di San Pietro in Ortanella (anche Leonardo da Vinci fu affascinato dalla sua natura).

Siamo ad Esino Lario, definita “perla delle Grigne” per la sua posizione privilegiata, in una ariosa e soleggiata conca. Ad attenderci è un percorso misto, su tratti di strada, sentiero e soprattutto piste campestri sterrate. Pronti e via!

Da Piazza P. Pensa (fonte) si sale lungo Via E. Bertarini, verso Esino Superiore: s’incrocia la strada asfaltata, a sinistra la storica mulattiera per il Passo Aguegio ci guida verso le stradine e gli stretti passaggi della frazione montana.

Le tappe successive sono la Chiesa di Sant’Antonio Abate e Piazza Diaz, da dove si torna su Via Agueglio.

Le case di Esino Superiore si allontanano sempre più, andiamo incontro a boschi e prati che sono alla base delle rinomate produzioni casearie, mentre s’intravede la silhouette della Grigna (2409 m). Rampichino e gambe buone sono fondamentali in questo tratto!

Fiori della patata bianca

Superata la cappelletta nei pressi del Passo Agueglio (1142 m), le nostre ruote convergono sulla strada asfaltata, pieghiamo verso destra, la pedalata per i successivi 2 chilometri è più rilassata. Lasciamo sulla sinistra la prima sterrata, si prende invece la seconda, da lì a poco ci attendono delle rampe impegnative.

L’alternativa alle ripide salite, se siamo in debito di ossigeno, è proseguire verso località Cainallo, mantenendoci lungo la via principale e seguendo le indicazioni. Altrimenti, giunti a Cainallo, dove si trova l’albergo-rifugio omonimo, una sosta in questi ameni pascoli estivi è più che meritata.

La tappa successiva è una pozza d’alpeggio (“slavacc”) da dove si prende a destra, lungo una tranquilla sterrata, in direzione Natre Superiore (fonte), un maggengo che si raggiunge perdendo quota grazie al tracciato di una vecchia pista da sci.

Il sentiero nel bosco adesso si fa più impegnativo, di tanto in tanto si aprono scorci luminosi sulla conca di Esino e sui monti circostanti. Il divertente saliscendi termina in località Costa da Buus: qui s’innesta la strada che sale da Bigallo. Proseguendo verso sinistra si può salire all’Alpe di Esino, o Alpe di Sotto (1171 m), diversamente si può perdere quota per rientrare verso il punto di partenza.

Dalla restaurata Ca dell’Alpe ha inizio una discesa su single-track fino a Ortanella Alta, dove si interseca l’asfalto; si prosegue a sinistra verso la cappella di San Pietro per godere dell’imperdibile vista che sul Lago di Como.

In un’amena posizione a quota 996, in località Ortanella, presso la mulattiera Esino-Lierna, tra magnifiche distese di prati si trova la cappella romanica di San Pietro: la sua origine è anteriore al 1200.

Descrivendo le meraviglie viste da questo punto panoramico Leonardo da Vinci scrisse sul Codice Atlantico “… li edifiti della vena del rame e dello arzento, presso una terra detta Pra Sancto Petro e vene di ferro e cose fantastiche..”.

Pedalando a ritroso s’incrocia il Sentiero del Viandante che a sinistra consente di raggiungere lo stagno “ol Pozzal” e la strada del Monte Fopp con nuovi e affascinanti panorami sul Lario. La pista perde nuovamente quota fino ai Prati di Ortanella: ormai l’itinerario è tutto in discesa, verso la Valle di Ontragno, l’obiettivo, Esino Lario, nemmeno troppo lontano.

Testo di Enrico Bottino