Parco della Maddalena: Caprera, un anello nel cuore dell’isola
Siamo nel cuore dell’isola, lungo i sentieri n. 6, 7, 8 e 9 si possono ripercorrere i luoghi abitati dai pastori provenienti dalla vicina Corsica, primi residenti in forma quasi stanziale di Caprera già a partire dalla fine del 1600.
Della loro vita in ritirata clandestinità rimangono le poche tracce di modeste abitazioni fatiscenti, le cosiddette “antiche case corse”.
Nemmeno a dirsi, s’incontranoarchitetture militari, ad esempio la panoramica casermetta di monte Tejalone e gli invasi di pertinenza del Genio della Marina Militare: Fosso Stefano, realizzato tra il 1914 e il 1916, e il più antico Fosso di Ferrante, risalente alla seconda metà dell’Ottocento.
Dalla strada asfaltata per Arbutici, prendendo il bivio a destra per Poggio Rasu, a 450 metri, si incontra l’imbocco del sentiero n. 6 che risalendo il ripido pendio, sotto un meraviglioso bosco di corbezzoli, arriva ai piedi del Poggio, dove fagocitati dalla vegetazione vi sono i ruderi di un’antica casa appartenuta alla famiglia Zonza.
Si valica l’altura, avendo difronte a sé una prospettiva panoramica magnifica, e in discesa si prosegue verso la fonte Capriona. Prima di raggiungere la strada asfaltata, a destra il sentiero n. 7 a tornanti, bordato da eriche e corbezzoli, guadagna quota verso il monte Tejalone, la cima più alta di Caprera.
Da qui l’ampio panorama spazia dalla costa della Gallura alle Bocche di Bonifacio.
Oltrepassata la casermetta, si perde velocemente quota nella penombra di un fitto bosco di lecci. Giunti sulla strada carrabile, il sentiero n. 8 dirige verso la fortificazione di Arbuticci, ma poco prima sulla destra si stacca il sentiero n. 9 che raggiunge l’antica vedetta militare di Poggio Stefano.
La deviazione è breve ma di grande soddisfazione per i magnifici scorci panoramici: si sale costantemente tra la macchia bassa e fantastiche forme granitiche (la più riconoscibile delle quali è quella dell’“uomo con la mitra”) fino a raggiungere la vecchia mulattiera in prossimità di una casermetta ottocentesca.
Da qui, una gradinata in granito ormai compromessa dal tempo e dall’usura conduce alla vedetta, ora inaccessibile.
Tornati sui propri passi, proseguendo sulla via asfaltata si stacca il sentiero n. 8 a sinistra, il lieve discesa, verso l’invaso “Fosso Stefano”: lo si costeggia verso sinistra, all’ombra di un fitto bosco che però al suo diradarsi consente la vista sul bacino. Tra corbezzoli e pini marittimi ci si ricongiunge alla strada asfaltata, presso un parcheggio.
Si segue brevemente a destra la via carrabile, finché a sinistra si stacca il sentiero n. 6: poco dopo ci si imbatte nei ruderi di una casa corsa, attualmente in condizioni di forte degrado.
La camminata si conclude, sotto una rada pineta con una cornice panoramica di grande effetto sul canale della Moneta e sull’isola della Maddalena.
Notizie Utili
Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
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