Dolomiti del Cadore con le ciaspole: l’anello del Chiggiato a Calalzo

Un percorso ad anello a partire da Calalzo, per ammirare le cime più belle delle Dolomiti del Cadore, nell'alto Veneto: Croda Bianca, il gruppo delle Marmarole, l'Antelao, il Tudaio, la Cresta d'Ajaron.

21 febbraio 2022 - 15:42

Le Dolomiti del Cadore, una meraviglia da esplorare con le ciaspole

Uno spettacolo naturale di rocce e neve, da esplorare ad occhi aperti respirando l’aria pulita della montagna: questo sono le Dolomiti del Cadore in Veneto, una meraviglia che chi ha conosciuto non dimentica e che lascia senza parole chi vede per la prima volta.

Il Cadore è punteggiato di piccoli borghi che si affacciano ai piedi delle montagne che, ricordiamolo, sono patrimonio dell’Unesco.

D’inverno, questo diventa il regno delle ciaspole, con moltissimi percorsi a disposizione, adatti a tutte le capacità.

L’itinerario che vi proponiamo parte non lontano da Calalzo di Cadore e ha il merito di farci ammirare in tutta la sua bellezza le Marmarole.

Questo gruppo dolomitico è uno dei più selvaggi e meno noti, e proprio per questo ha conservato intatto il suo fascino.

Si tratta di un percorso adatto a chi ha esperienza sulle racchette da neve, sconsigliato ai principianti, in particolare per il dislivello in salita di circa 900 metri.

Il tempo di percorrenza è di circa 6 ore.

L’itinerario: l’Anello del Chiggiato

Iniziamo il nostro viaggio nelle Dolomiti del Cadore a Calalzo, da dove raggiungiamo in auto Praciadelan, punto di partenza dell’itinerario,  seguendo le indicazioni per la chiesetta del Caravaggio.

Da Praciadelan si scende alla località Tuoro.

Scorrono ai lati del percorso i Tabià, tipiche costruzioni con fienile e stalla.

Da qui, con pendenza più decisa si risale fino a raggiungere i fienili di Colona.

Il sentiero si fa più ampio e con lievi saliscendi prosegue fino a raggiungere la località Costapiana, antico alpeggio. Qui il sentiero n.261 si restringe e s’inoltra dolcemente nel bosco di faggi, abeti e larici.

In località La Sera a quota 1600 metri si trova il capitello presso il quale nel 1988 Papa Giovanni Paolo II sostò in preghiera di ritorno da una escursione sulle Marmarole.

A quota 1800 metri il bosco si apre e le Marmarole appaiono in tutta la loro maestosità.

Le Dolomiti all’orizzonte

In alto a destra si ergono la Croda Bianca, la Cresta degli Invalidi e la Cresta d’Ajaron. A quota 1920 metri la salita termina e il paesaggio si apre improvvisamente in un panorama circolare.

Da nord in senso orario: Marmarole, Creste di Confine, Peralba, Rinaldo, Tudaio, Cridola, Monfalconi, Spalti di Toro, Cima Spe, Duranno, Col Visentin, le montagne di Cibiana, l’Antelao e lo Scotter.

Al limitare del bosco sorge il rifugio Giovanni e Dino Chiggiato del Cai di Venezia costruito nel 1926.

L’escursione continua in discesa per il sentiero Cai n. 260, con bellissime vedute sulle Marmarole con la cima più alta del Cimon del Froppa.

Si scende velocemente nel bosco fino alle Palù di Podos.

Alla Diassa, siamo a quota 1139 metri, il sentiero Cai n. 260 s’innesta nel sentiero n. 255 proveniente dal rifugio Galassi e raggiunge velocemente la località di Praciadelan, punto di partenza.

 

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