Si lascia Samaipata per raggiungere con una pista il limitare sud del parco. La sterrata sale per circa un’ora, superando prima una zona collinosa, dove con i terrazzamenti si coltivano le patate in alta quota, poi una piccola comunità di coloni, per arrivare infine a 2500 metri circa, sotto la montagna.
Qui ci s’incammina nel bosco umido e, man mano che si prosegue, la foresta diventa più fitta e appaiono le “helechos”, gigantesche felci alte anche dieci metri, che con le loro foglie ad ombrello disegnano sulla testa enormi merletti. Si prosegue su un sentiero tracciato per i ricercatori, dove è possibile osservare molti uccelli: nel parco vivono più di 780 specie di volatili.
Con un po’ di fortuna è possibile anche vedere in sosta sugli alberi il condor, venerato dagli Incas e simbolo del paese. Con diversi saliscendi si superano alcuni valloni per salire infine a La Mina (m 3000).
Dalla vetta l’occhio spazia su Los Valles, zona di riserva integrale. Si ritorna su un altro sentiero che completa un percorso a circuito.
Per meglio orientarsi nella visita di uno dei Paesi più aff ascinanti dell’America Latina segnaliamo la guida Bolivia: Il cuore dell’America Latina di Anna Maspero, responsabile comunicazioni Polaris.
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