Montagne spesso oltre i tremila metri, boschi e pascoli dalle ammalianti tonalità di verde ed acque cristalline sono la massima espressione di questo ambiente alpino che non tralascia tuttavia l’impronta millenaria della storia, ottimamente rappresentata dal possente forte di Exilles,
Exilles con l’omonimo Forte
un gigante a sentinella della valle che ospitò “Maschera di Ferro”, un personaggio avvolto nel mistero.
Non solo grandi cime e paesaggi d’alta quota per lo straordinario territorio delle Montagne Doc: a sud di Torino si apre una grande conca verde, meta di un turismo escursionistico e culturale da vivere a piedi o in bicicletta. Il Pinerolese, che comprende anche la Val Chisola, la Val Noce e la Val Lemina, è immerso in una fertile e bucolica campagna in grado di regalare forti suggestioni, basti pensare alle argentee chiome degli ulivi, sul cui sfondo, appare, inconfondibile, la sagoma del Monviso.
Un angolo di Dolomiti in Piemonte: la Valle Stretta, interamente in territorio francese dopo le modifiche ai confini conseguenti alla seconda guerra mondiale, è meta classica per chiunque si rechi in Val di Susa, nella zona di Bardonecchia; alcune delle sue cime hanno un aspetto molto simile a quello delle Dolomiti.
La salita al Monte Thabor, foto di AlGraChe
Dai rifugi Re Magi (m 1769) e 3° Alpini (m 1790), cartelli indicano la direzione per il Lago Verde e per il Monte Thabor. Si prosegue verso monte lungo la carrozzabile sino al Ponte della Fonderia (m 1911), dove una deviazione di 20 minuti conduce alle acque smeraldine del Lago Verde (m 1837 / 40 minuti dai rifugi), breve e riposante gita a sé stante.
Per il Thabor si continua, invece, attraversando il ponte per poi salire sulla sinistra entrando in un bel bosco di radi larici per giungere poi alla miniera de ferro Banchet (m 2093), ormai abbandonata. Ora si cammina su semplice sentiero sino a salire al piano dei Serous (m 2204), con bella vista sulle vette della zona e, in particolare, sulla Roccia Bernauda, sulle Rocche dei Serous, dalle inconfondibile forme dolomitiche, sul Gran Adritto e sulla Roccia della Grande Tempesta. Si sale ora su sentiero e, successivamente, su semplici detriti sino alla cappella appena sotto la cima.
Ancora pochi minuti e si tocca la vetta del Thabor. (Dai Rifugi al Lago Verde + 70; m 40 minuti; T).
In apertura, il Monte Thabor, sulla sinistra. Foto di FabCom