Il vento fa da colonna sonora alle magiche foreste dove l’essenza del mito, lo spirito ancestrale che più di tutti lega l’uomo alla montagna, crea qualcosa di unico, irripetibile, irrinunciabile
Una delle bellezze montane dell’Appennino Campano è il Motola, che offre suggestivi scenari naturalistici, come la più estesa foresta di tasso (e abete bianco) del SudItalia.
Qui si può andare alla scoperta delle tracce degli ultimi montanari e boscaioli che ancora traggono sostentamento dal taglio dei boschi e dal trasporto della legna giù a valle.
Conche carsiche sommitali, doline di origine glaciale e cime brulle ed esposte ai venti sono l’autentico habitat di cervi e cinghiali che quassù sono prede abituali del lupo appenninico, mentre in quota le ampie vedute paesaggistiche s’aprono su tutto il Cilento.
L’itinerario: Motola, nel regno del tasso
Dalla sella del Corticato, in prossimità di un fontanile (m 775), sale una pista carraia. Mentre il pendio guadagna quota, la pista diviene prima uno stradello e poi un sentiero ben marcato e definito.
Il cammino comincia a serpeggiare inoltrandosi per una zona pianeggiante detta Fontanelle (m 890). Poco oltre questo falsopiano appare all’improvviso un pianoro erboso da cui s’erge il rifugio forestale chiuso; poco più su, a quota 1369, si incontra un abbeveratoio per gli animali al pascolo.
Da qui si prende un sentiero a sinistra che attraversa il bosco (sud-sudovest), in cui sono diversi nuclei sparsi di abete bianco, specie arborea segnalata tra quelle in via di estinzione sulle montagne del nostro Appennino meridionale.
Testimonianza di quello che una volta era l’enorme manto boschivo che ricopriva completamente le fasce di territorio montuoso a quote elevate.
Attraverso un’immensa faggeta, quando il cammino diviene più impegnativo per l’irto pendio, la vegetazione si presenta ancora più fitta, mentre intorno sono presenti numerosi esemplari di tasso, bellissimi alberi dalle folti chiome verde scuro.
Volgendo a sinistra, il cammino tracciato dai taglialegna prosegue per lunghe serpentine fino a perdere pendenza e attraversare una faggeta da cui si scorgono numerose conche carsiche e inghiottitoi che creano visioni panoramiche davvero uniche.
Nascosti nella foresta i grugniti dei cinghiali che riecheggiano nel bosco sono le uniche presenze.
Senza molte difficoltà, muovendosi in direzione nord-ovest si superano gli ultimi pendii e, aggirati una leggera sella, il cammino raggiunge la cima del monte Motola (m 1704).
Informazioni utili:
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