Nelle terre del Conte di Cavour

20 maggio 2019 - 16:17

Il Barolo e le sue terre, il Barolo e i suoi estimatori: da re Carlo Alberto a tutti i Savoia, dal Conte Camillo Benso di Cavour al Giolitti.

In poche parole, un vino trai più pregiati, figlio di una terra ricca e fertile, dove sorgono gli undici comuni in cui viene prodotto: Barolo, appunto, da cui prende il nome, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte, Novello, Roddi, Serralunga d’Alba e Verduno.

Prodotto con uve di nebbiolo della varietà Lampia, Michet e Rosé, il Barolo ha la sua “capitale”, nonostante il nome, proprio a Grinzane Cavour, e il fatto è spiegabile semplicemente.

Il paese, infatti, è sede dell’Enoteca Regionale Piemontese e, inoltre, ospitò nel suo Castello omonimo il Cavour dell’epoca d’oro, lo statista abile e affermato che fu l’”ingegnere” dell’unità d’Italia targata 1861. Un Cavour che, tra le altre cose, si dilettava in particolare, e con molto successo, di enologia, amato passatempo dalle preoccupazioni della politica.

L’itinerario: Sorano – Diano d’Alba – Grinzane Cavour

Infinite distese di vigneti che in autunno si colorano di toni rossastri e giallastri, mentre in primavera il verde domina su tutto. Rifiorisce la vite, i filari si animano di operosi contadini e le capezzagne diventano la via privilegiata per scoprire angoli suggestivi che restano indelebili nella memoria. Sono questi i tratti paesaggistici distintivi di questo percorso.

Il Castello del marchese Tancredi Falletti, grazie ad una sottoscrizione popolare del 1970, divenne di proprietà del Comune; l’accorto restauro ha così offerto al turista la visione di alcuni degli ambienti interni del potente casato come la stanza del marchese, quella che ospitò Silvio Pellico, quella degli stemmi delle nobili famiglie, la ben fornita biblioteca. Il castello è anche sede dell’Enoteca (Ph Enrico Bottino)

Si parte da Borgata Sorano. Imboccare la strada asfaltata in direzione di Serralunga, dopo 100 metri girare a sinistra e scendere verso la strada sterrata che porta al cimitero, poi avviarsi lungo la strada provinciale Talloria. Da Piazza della Chiesa, seguire la statale per Trezzo e, dopo circa 100 metri, deviare a destra al bivio verso la strada di fondovalle asfaltata dapprima, e ghiaiata successivamente.

Al bivio girare a sinistra verso un vecchio cascinale, dopo 150 metri salire a sinistra su una capezzagna per oltre 300 metri, raggiungendo così la strada ghiaiata detta Via Bartu. Svoltare a destra fino a San Rocco e, dopo 100 metri, proseguire a sinistra dove inizia il sentiero che porta a Grinzane Cavour.

Per conoscere e visitare Diano d’Alba occorre proseguire in direzione di Via Alba e al bivio svoltare a destra in Via Regina Margherita. Al secondo bivio occorre prendere la destra giungendo in Piazza Trento e Trieste, cuore vitale di Diano.

Terminata la visita al centro storico in Via Regina Margherita, al bivio seguire la destra in Via Alba.

Nei pressi dell’azienda agrituristica Castella, scendere a destra su una strada sterrata da cui si gode un bellissimo panorama su tutta la Langa del Barolo.

Girare a sinistra e, dopo circa 500 metri, imboccare a destra in direzione della Borgata Tesoriera e, poi, seguire la strada asfaltata, scendendo fino all’incrocio.

Oltrepassarlo e salire su una sterrata fino a Borgata Farinetti, presso il cartello stradale di Diano. Continuare a sinistra sulla strada provinciale, particolarmente panoramica, che conduce alla splendida Grinzane Cavour.

Testo di Giuseppe D’Amico

Tra gli antichi strumenti di carattere enologico, il più notevole è un torchio di grandi dimensioni conservato nel Castello di Grinzane Cavour (Ph Enrico Bottino)