Riserva naturale orientata Vendicari, nei feudi orientali del vino

20 maggio 2019 - 16:19

L’itinerario ha una enorme importanza dal punto di vista naturalistico, paesaggistico, storico e archeologico.

I tre grandi pantani ospitano numerosissimi uccelli sia stanziali che migratori; tra quelli più noti è possibile ammirare fenicotteri rosa, garzette, aironi bianchi, aironi cinerini, cicogne, cormorani, cavalieri d’Italia, spatole, fratini, folaghe, Ibis mignattai, volpoche, germani reali.

L’osservazione degli uccelli è agevolata dai numerosi capanni appositamente costruiti che si incontrano lungo il percorso. La flora costituisce un tipico e integro esempio di macchia mediterranea costiera con timo, mirto, salicornia, lentisco, palma nana, efedra, ginepro coccolone, finocchio di mare e decine di altre piante abituate a sopravvivere in estate con pochissima acqua. La costa e il mare sono tra i più belli della Sicilia con colori unici, acqua limpidissima e molti pesci che nuotano indisturbati.

A rendere ulteriormente preziosa questa riserva sono i numerosi resti archeologici risalenti all’epoca greca e romana (tonnara, saline, vasche per la produzione del garum e via Elorina), bizantina (chiesa e catacombe) e spagnola (torre di avvistamento e difesa) che testimoniano l’importanza di questa zona per le popolazioni che hanno abitato la Sicilia.

È preferibile intraprendere la camminata in primavera (aprile, maggio) per la fioritura della gariga e il passaggio di molti uccelli migratori; in estate è possibile fare il bagno in spiagge tra le più belle del mediterraneo, ma la temperatura alta rende difficoltoso il trekking.

Descrizione

Raggiunto il punto di ingresso principale della riserva (ben segnalato da cartelli nella SP 19) si segue il percorso sterrato fino alla spiaggia della tonnara e alla torre Aragonese, attraversando la salina ormai abbandonata e si costeggia il “pantano grande”.

Dai capanni ci si può appostare con un binocolo per osservare i numerosi uccelli che sostano nel pantano. Arrivati alla tonnara si può ammirare l’incanto del mare cristallino e del panorama dove la possente torre Aragonese del XV secolo domina lo scenario insieme alla vecchia ciminiera in mattoni rossi della tonnara; accanto alla torre si trovano le vecchie case dei pescatori ristrutturate e trasformate in centro vista e museo.

Si segue il sentiero che costeggiando il mare risale verso nord in mezzo alla gariga. Nella scogliera si possono ammirare i resti della tonnara greca e delle numerose vasche per la produzione del Garum (una salsa a base di interiora di pesce e sale molto apprezzata da greci e romani). Passata la vecchia caserma, si segue il sentiero che parte dietro il caseggiato e si raggiunge il capanno tra il “pantano grande” e il “pantano piccolo”.

Si prosegue ancora verso nord, verso Calamosche, lungo l’antica via greca “Elorina” della quale si riconoscono ancora i solchi lasciati dai carri sulla roccia dopo secoli di passaggi. Giunti a Calamosche se si effettua l’escursione da aprile a fine ottobre è possibile fare un bagno rigenerante nelle acque cristalline della meravigliosa caletta e poi tornare indietro per la stessa strada.

Ritornati alla torre si prosegue verso sud seguendo l’indicazione “catacombe – chiesa bizantina” e si costeggia il pantano “Roveto”. Lungo il percorso si incontrano vari capanni per l’avvistamento degli uccelli. Dopo circa 3 chilometri di cammino verso sud, tra il pantano e il mare si arriva alla zona archeologica per visitare la chiesa e le catacombe; successivamente si ritorna al punto di partenza dalla stessa strada.

Si consiglia di iniziare la visita all’alba oppure di prolungarla fino al tramonto in quanto in tali momenti della giornata è più facile ammirare anche gli uccelli che di giorno stanno nascosti nei canneti.

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