Arrivati alla punta sud delle scogliere, senza allontanarsi da esse, dirigersi verso nord; qui il percorso inizia a salire e la visuale ad allargarsi: se la giornata è limpida si potrà notare in lontananza la sagoma allungata dell’isola di Mal di Ventre. Il promontorio è formato da una duna fossile e quindi molto friabile.
Questo permette al vento di maestrale e all’acqua di modellare le pareti rocciose creando “sculture” naturali dalle strane forme baciate dallo splendido mare cristallino. Si raggiunge Torre Sa Mora, una delle tante torri spagnole che contornano la costa sarda.
Poco dopo compare il faro collocato in una magnifica posizione panoramica e, proseguendo, si arriva all’altra torre aragonese che prende il nome di Torre di Capo Mannu. La costruzione non è in buono stato di conservazione e il continuo passaggio di turisti che si arrampicano contribuisce al degrado.
Si sconsiglia pertanto di raggiungere la parte alta perché potrebbe essere rischioso e anche per non partecipare alla distruzione della stessa.
Ci si trova ora sul punto più alto del promontorio da cui si può ammirare un panorama a 360°. Sotto di sé si nota l’isolotto che ripara e dà il nome alla bella spiaggia di Sa Mesa Longa. Il tragitto prosegue in discesa.
A questo punto si hanno due possibilità: percorrere la larga pista sterrata che passa tra i profumati cespugli di macchia mediterranea e i campi coltivati rendendo più veloce la camminata, oppure, inoltrarsi nei piccoli sentieri che serpeggiano tra i cespugli. Raggiunta la spiaggia si prosegue sulla strada sterrata che si ricongiunge a quella asfaltata. A questo punto percorrere quest’ultima fino a raggiungere il bar ristorante da dove si è partiti.
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