Via Francigena: dalla Cisa a Pontremoli
La Via Francigena attraversa da nord a sud la toscana, con un percorso suddiviso in 15 tappe che toccano alcuni dei più affascinanti centri storici e dei più celebrati paesaggiitaliani.
Nel seguito riportiamo l’elenco sintetico delle tappe, corredate dalle principali note tecniche (difficoltà, dislivello a salire e a scendere, tempo di percorrenza, lunghezza). Per la descrizione dettagliata di ogni singola tappa vi rimandiamo al sito ufficiale della Francigena in Toscana
Passo della Cisa – Pontremoli (EE / + 527 m – 1327 m / 5 ore / 19,4 km)
Pontremoli – Aulla (E / + 386 m – 565 m / 7.20 ore / 32.9 km)
Aulla – Avenza (EE / + 718 m – 768 m / 8 ore / 32.4 km)
Avenza – Pietrasanta (E / + 409 m – 400 m / 6.15 ore / 27.8 km)
Pietrasanta – Lucca (E / + 410 m – 412 m / 7.15 ore / 32.3 km)
Lucca – Altopascio (E / + 30 m – 30 m / 4 ore / 17,8 km)
Altopascio – San Miniato (E / + 283 m – 173 m / 5.40 ore / 25.3 km)
San Miniato – Gambassi Terme (E / + 406 m – 231 m / 6 ore / 23.7 km)
Gambassi Terme – San Gimignano (E / + 344 m – 329 m / 3 ore / 13.4 km)
San Gimignano – Monteriggioni (E / + 513 m – 563 m / 7.30 ore / 29.8 km)
Monteriggioni – Siena (E / + 330 m – 282 m / 4.30 ore / 20.5 km)
Siena – Ponte d’Arbia (E / + 234 m – 408 m / 6.20 ore / 28.5 km)
Ponte d’Arbia – San Quirico d’Orcia (E / + 513 m – 258 m / 6 ore / 27.4 km)
San Quirico d’Orcia – Radicofani (E / + 908 m – 532 m / 7.15 ore / 32.7 km)
Radicofani – Acquapendente (E / + 352 m – 752 m / 7 ore / 31.8 km)
Nel seguito presentiamo una piccola selezione delle 15 tappe, per scoprire i paesaggi attraversati dall’itinerario di Sigerico: dagli aspri rilievi dell’Appennino Tosco-Emiliano alle dolci colline della Val d’Elsa, fino alle Crete Senesi.
L’ITINERARIO: DALLA CISA A PONTREMOLI
Dal valico della Cisa si sale verso la piccola Chiesa della Madonna della Guardia, dove lo sguardo spazia verso la Lunigiana, la Valdantena e il Groppo del Vescovo. Dalla chiesetta si prosegue nel bosco per circa un’ora, fra sentieri e mulattiere. Il sentiero intercetta nuovamente la statale per poi abbandonarla dopo poche centinaia di metri seguendo una traccia ben segnalata. I panorami sono ancora protagonisti del paesaggio, con belle vedute sulla Valdantena e gli abitati di Gravagna, sotto il Groppo del Vescovo.
La traccia, all’inizio ampia e comoda, si restringe divenendo un piccolo sentiero che, in discesa, conduce a Cavezzana d’Antena, preceduta dal passaggio accanto a una piccola cappella con una bella maestà. La fontanella che si trova nell’abitato di Cavezzana offre l’opportunità per una breve sosta riposante, prima di imboccare il sentiero che, verso sinistra, ci porta in direzione di Groppoli di Valdantena.
La traccia è stretta e su fondo sassoso, una sottile linea che, aprendosi la strada fra i campi, conduce fino a Groppoli. Dall’abitato occorre scendere verso il greto del torrente e affrontarne il guado. Roba da poco in estate e nei periodi di siccità, un po’ più impegnativa d’inverno o quando il corso d’acqua è gonfiato dalle piogge: allora si apprezza l’aiuto del cavo posto in loco per agevolare il passaggio.
Ancora per sentieri si raggiunge Previdè e si prosegue toccando Groppodalosio e superando il ponte sul fiume Magra, di origine medioevale. Giunti a intercettare la strada asfaltata, la si segue fino alle case di Casalina. Oltrepassato il paese una comoda mulattiera porta a salire sulla sinistra. Il tratto che segue è un lungo saliscendi, nel corso del quale si attraversano tre piccoli canali grazie a suggestivi ponticelli. Il sentiero porta a Toplecca di Sopra e, da lì, al Passo della Crocetta.
Un ripido tratto dell’itinerario, affiancato dalle croci indicanti le quattordici stazioni della Via Crucis, porta all’abitato di Arzengio. Qui si torna a camminare sull’asfalto, ma è un tratto più che breve: una strada sterrata sulla destra segna la nostra direzione e ci porta fino al vecchio ospedale di Sant’Antonio, valicando il Magra su un antico ponte. Da qui si prende a sinistra la statale della Cisa per raggiungere in breve Pontremoli, entrando in città da Porta Parma.
Pontremoli. Foto di Gian Marco Tedaldi