La tappa della Via Francigena da Montefiascone a Viterbo consente di addentrarsi nel cuore della Tuscia viterbese, ammirando tutte le sfumature e i toni caldi della sua terra, dal giallo dei campi di grano all’ocra del tufo.
Dall’alto dei suoi 600 metri d’altezza, Montefiascone è un balcone naturale sulla Tuscia. Punto d’osservazione ideale, la Rocca dei Papi, dove la vista spazia sia verso il capoluogo Viterbo e i Monti Cimini che verso il Lago di Bolsena.
Poco distante, anche il Duomo rinascimentale di Montefiascone fa bella mostra di sé con la sua cupola, a rimarcare il prestigioso passato della città che fu anche sede vescovile.
Dopo aver fatto un giro del centro storico e aver assaporato la magia di un tramonto da uno dei suoi belvedere, si lascia Montefiascone con la sua imponente basilica, allontanandosi dall’abitato su un breve tratto su asfalto. Successivamente si segue un percorso sterrato che ben presto approda sull’antico basolato della via Cassia, ancora in ottime condizioni.
È questo il tratto più suggestivo della tappa, grazie soprattutto all’antica pavimentazione che ci riporta indietro nel tempo di secoli e secoli. Si attraversa quindi un tratto collinare, con bei panorami su Montefiascone e Viterbo. Scesi nella piana ci si può rilassare alle terme del Bagnaccio, una serie di pozze di acqua calda, da sempre frequentate dai pellegrini che transitavano lungo la Via Francigena.
Si giunge infine a Viterbo, entrando in città dalla storica Porta Fiorentina. Assolutamente da non perdere la visita del centro storico e al quartiere di San Pellegrino, che svelano i fasti di quella che è storicamente nota come “La Città dei Papi”. Nel XIII secolo Viterbo fu, infatti, sede pontificia. Da non perdere anche la visita al Museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa e all’Orto Botanico della Tuscia.
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