A precipizio sul mare di Santorini

20 maggio 2019 - 20:00

Santorini, di origine vulcanica, presenta un versante a strapiombo, quello occidentale, con rocce nere e rossastre che precipitano in mare da altezze di 300 metri, specchiandosi su un mare intensamente blu, dove galleggia al centro dell’insenatura, il vulcano.

La natura vulcanica dell’isola si può toccare con mano lungo quest’itinerario che, sull’orlo del dirupo, lungo viuzze in pendenza, strettissime, a volte gradinate, offre emozionanti punti panoramici sull’Egeo e sul centro della Caldera, dove galleggiano cupe e nere, Paleà e Nea Kameni, antichi coni vulcanici sottomarini, oggi emersi e visitabili in battello.

Dopo aver indugiato negli stretti vicoli del capoluogo dell’isola, dalla piazza di Firà ci dirigiamo verso la vicina Firostefani, abbarbicata sul ciglio del precipizio. Proseguendo, oltre l’incantevole chiesa di San Gerasimo, impreziosita da cipressi, s’incontra il monastero femminile di San Nicola.

A 2 km, nel punto più alto della Caldera, il candido paese di Imerovigli rappresenta un ideale punto panoramico sulla vicina Thirasia, isola gemella di Santorini.

Giunti a Skaros, seguiamo il sentiero che scende al maestoso castello di roccia, custode di una chiesetta, Theoslepastì, bianchissima e abbarbicata in alto, nella roccia che domina il caos.

A questo punto, grazie alla corriera ci spingiamo fino ad Ia, possibilmente nel momento clou della giornata, il tramonto, che qui assume un fascino tutto particolare.

E se vagabondando tra stradine, scalini, terrazzi, mulini, case color ocra scavate nella lava, ci accorgiamo che il crepuscolo non è ancora prossimo ad arrivare, una discesa alla baia di Armeni e alla spiaggia di Ammoudi rappresenta la classica ciliegina sulla torta di questa gita.

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