Ad ogni passo si può respirare il profumo della macchia mediterranea e lasciarsi catturare dalla vista del mare che si insinua nelle baie.
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Fare trekking all’isola d’Elba significa anche entrare in contatto con secoli di storia che hanno lasciato la loro testimonianza in piccoli borghi perfettamente inseriti nell’ambiente naturale.
Un’armonia di colori, profumi e silenzi che si può trovare solo su un’isola.
Camminando a Marciana Alta
Si parte dalla piazza di Poggio e dopo poche decine di metri si inizia a salire, con il conforto dell’ombra dei castagni, fino al romitorio di San Cerbone (m 531).
Lasciato il suggestivo luogo di culto costruito dai benedettini intorno al 1400 si prosegue lungo un agevole sentiero che percorre in falsopiano tutta la Valle di Pedalta per poi inserirsi, dopo avere attraversato una pineta, sul selciato della via Crucis che collega il paese di Marciana al Santuario della Madonna del Monte (m 630).
Gettyimages/Atlantide Phototravel
Lasciato il santuario con i suoi secolari castagni si prosegue verso il Masso dell’Aquila a quota 634, rifugio sottoroccia già abitato nella preistoria.
Si tratta di un punto panoramico eccezionale dal quale si domina tutta la costa nord dell’Elba, ed in particolare l’abitato e la baia di Sant’Andrea.
Andando avanti, camminando sul sentiero che collega Marciana a Pomonte, superata una radura ventosa si inizia a scendere dolcemente fino a raggiungere la piccola sorgente del Bollero ombreggiata dai castagni, per poi risalire fino al Troppolo.
Svoltando a sinistra in direzione di Pomonte, un bel sentiero selciato raggiunge la Terra a quota 600, da dove si inizia a vedere la Valle di Pomonte.
Si scende nella stessa, fiancheggiati dai terrazzamenti dei vigneti abbandonati quasi completamente, fino a raggiungere il paese di Pomonte, affacciato sul mare.
La chiesa di Santa Lucia a Pomonte (Gettyimages/ Stefano Salvetti)
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