Il Lago di Barcis

Seguendo il corso del Cellina, si incontra un bacino artificiale che offre una miriade di opportunità per gli amanti della vita all’aria aperta. È il lago di Barcis, con le sue acque cristalline a due passi dalla Riserva naturale Forra del Cellina.

20 maggio 2018 - 20:11

 A Barcis si possono praticare sport acquatici come la vela, il surf, la canoa, il kayak, mentre intorno al lago si sviluppano percorsi ciclabili, sentieri naturalistici e pareti per il free-climbing.

 

Il sentiero lungo il lago

Prima che il Cellina sbocchi nell’alta pianura pordenonese a Montereale, si sviluppa un incredibile canyon nato dalla paziente opera di erosione del torrente tra le rocce calcaree.

È la Forra del Cellina, riserva naturale gestita dal Parco delle Dolomiti Friulane che manifesta un interessante aspetto geomorfologico con rocce carbonatiche del Cretacico.

Le strette gole della Riserva sono attraversate dalla “Vecchia strada”, che un tempo rappresentava l’unica via di comunicazione tra la valle e la pianura: è senza dubbio questo il modo migliore per visitare la forra.

Da maggio a ottobre, la vecchia strada è percorsa dal Trenino della Valcellina, che consente di godersi il maestoso panorama seduti in piccole carrozze all’aria aperta.

Un altro scorcio sulla forra è quello che si gode dallo sky walk del Dint, passerella di acciaio sospesa nel vuoto sopra il canyon o quello che si gode attraversando il nuovo Ponte Tibetano.

Nell’ambiente tipico e incontaminato delle Prealpi, in direzione del piano di Barcis, dove l’acqua del Cellina pare arrestarsi, il labbro invisibile di una diga genera un ampio specchio lacustre dove si riflettono i boschi di faggio e abete che lo racchiudono sulla riva meridionale.

Dal centro di Barcis ci si dirige verso Sud-Est, dapprima sul lungolago attrezzato e poi, usciti dal centro abitato, si prosegue sulle sponde, seguendo tracce di sentiero che ognitanto riprendendo l’asfalto.

Raggiunto il limite meridionale del lago, si traversa un terrapieno proseguendo a destra sino alla diga. Passati oltre, si segue ancora la strada sin quando a destra una tabella indica “Sentiero Alpini”.

Si scende a pelo d’acqua e si prosegue a lungo, sin dove il lago si stringe.

A questo punto, una passerella sospesa consente di ritrovare l’opposto versante e a destra, oltre un’area attrezzata con acqua, di nuovo in direzione del borgo, raccolto lungo una pulita trama urbanistica a terrazzo sul lago.

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