Val Maira: sci di fondo nelle selvaggi valli occitane

Val Maira: patrimonio per lo sci di fondo. Il paesaggio gioca un ruolo fondamentale per il fondista che non è interessato unicamente ai chilometri da percorrere. Sarà allora entusiasmante approfondire e informarsi riguardo ai differenti territori che ospitano i centri fondo, tenendo ben presenti le numerose opportunità.

20 novembre 2018 - 12:09

Sci di fondo in Val Maira: paradiso selvaggio

Chi ama i grandi panorami, i profili delle montagne che si stagliano contro il cielo, può scegliere di sciare sui vasti altopiani, splendidi balconi ad alta quota che nulla hanno da invidiare alle piste dello sci alpino.

Se si ha una predilezione per la magia e l’atmosfera del bosco è interessante selezionare quelle piste che si sviluppano per lunghi tratti nelle foreste di conifere.

Le Alpi Cozie e le Valli Occitane: se non ci fossero, bisognerebbe inventarle.

Due valloni principali percorsi dai torrenti Grana e Maira su cui si adagiano antichi borghi rurali, innumerevoli vallette laterali dai paesaggi unici e spettacolari. Tracciati per lo sci di fondo ben battuti e dai panorami unici e scenografici.

Uno spettacolo di neve e ghiaccio

Guglie, anfratti, cime, avvallamenti e praterie imbiancate nel cuore dell’inverno. Cappelle rupestri che nascondono affreschi quattrocenteschi di pittori fiamminghi.

Ad unire il tutto l’Occitano, l’antica lingua dei trovatori che in queste valli si sente ancora risuonare negli antichi borghi, lungo le contrade, nei capannelli di gente all’uscita dalla messa “grande” (quella, per intenderci, celebrata nell’ora centrale della domenica mattina).

Tra le più affascinanti della provincia di Cuneo, la valle Maira accoglie paesaggi eterogenei che concorrono a costituire un ambiente che ha saputo preservare le ricchezze ereditate dal passato.

Lunga poco più di 20 chilometri, la valle Grana presenta un ambiente composito che dalla pianura del fondovalle risale ove i pendii si fanno scoscesi.

Dall’abitato di borgata Ponte Maira, la pista costeggia per un tratto la strada carrabile per poi inerpicarsi in una splendida pineta sulla destra orografica del Maira, giungendo a Borgata Saretto nei pressi del lago artificiale (m 1530).

La pista risale nella pineta costeggiando il lago e raggiunge l’abitato di Chiappera, splendido esempio di antica borgata alpina, per poi proseguire ai piedi delle pareti della Rocca Castello circondati dalla maestosità del gruppo dello Chambeyron fino alla base delle Cascate di Stroppia (m 1700). Due anelli per principianti si snodano nella piana fra Saretto e Chiappera (2 chilometri) recentemente omologati FISI per le competizioni.

 

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