Murgia: Jazzo Sant Angelo e le Quite

20 maggio 2017 - 12:41

Certo che la scienza, quando ci si mette, sa proprio essere priva di ogni poesia! Prendete ad esempio il termine “pseudosteppa” con cui i geografi definiscono l’ambiente naturale caratteristico dell’Alta Murgia. La prima cosa che ti viene in mente è una versione da discount della Siberia, con gli arbusti di compensato e le praterie di plastica… Invece è tutto il contrario. Di siberiano nelle Murge c’è solo la temperatura in qualche rara giornata invernale, quando il vento dei Balcani scavalca l’Adriatico e arriva a bussare alle porte dei borghi bianchi della Puglia. Il resto è sole mediterraneo, di quello che fa crescere il grano, asciuga i pozzi e riempie le botti di vino denso come il sangue.

Da via La Carrera si comincia la pedalata in direzione ovest lungo Contrada Fontanelle sino all’incrocio dove si imbocca verso sud Contrada Corrente, dove il fondo diviene sterrato. Nei pressi del passaggio a livello si prosegue sulla sinistra lungo Contrada Mazza di Corallo, avvicinandosi all’imponente mole della masseria Fornello, nei pressi della quale si trova la chiesa grotta di Sant’Angelo in Fornello, facente parte di un villaggio rupestre a carattere rurale, tipologia diffusa nella Puglia bizantina. Proseguendo lungo la comunale esterna Piano di San Nicola e poi per la comunale Lama di San Giacomo si raggiunge lo Jazzo Sant’Angelo, un complesso medievale costituito da alcuni corpi di fabbrica a piano terra e da grotte naturali con tracce di affreschi bizantineggianti.

L’ipogeo presenta una splendida architettura naturale in cui stalattiti e stalagmiti fungono da capitelli e colonnine delimitanti nicchie scavate nella roccia. Le pareti raccolgono elementi di probabile origine paleocristiana. La comunale esterna nr. 100 di Montefungale porta nella zona delle Quite, traduzione dialettale del termine quote, a indicare l’antico frazionamento agrario dell’area. Il ritorno verso Altamura avviene lungo la comunale esterna Alessandrello e la comunale 107 Barone.

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