Torino sembra fatta per camminare. Non solo lungo gli eleganti portici, ricordo di tempi antichi quando i reali, attraversando parte della città per raggiungere il Po da Piazza Castello, non potevano certo essere esposti a sole e pioggia, nemmeno per pochi metri. Dalle belle vetrine dei locali storici conservati nei dettagli, dalle raffinate facciate liberty o dagli animati ritrovi pubblici del centro i nostri passi si spingono verso maestosi viali, lo sguardo sale in alto, si perde tra i rami degli oltre 150.000 alberi della città italiana che vanta il miglior standard di verde pubblico per abitante.
piazza castello, palazzo reale.
Storici giardini e poi immensi parchi nel cuore della città o sulle colline che la sovrastano, consentono a spazi urbani e spazi naturali di convivere con singolare armonia rendendone evanescenti i confini. Muovendosi a piedi o sulle due ruote l’amante del trekking urbano trova una complessa rete di sentieri e lunghe piste ciclabili che conducono alla scoperta dei polmoni verdi della città sabauda.
Il sistema dei parchi cittadini è connesso alla vicina collina torinese grazie ad un percorso pedonale a soluzione continua, “l’anello verde”, che sale fino alla basilica di Superga, dall’inconfondibile profilo visibile da ogni angolo della città, punto di arrivo per la caratteristica tranvia a dentiera che si arrampica in salita. Grande attenzione è rivolta poi alle aree fluviali, sviluppate attorno al Po, alla Dora Riparia, allo Stura e al Sangone.
Il sistema dei parchi urbani, collinari e fluviali è interamente connesso, come una fine trama, da una completa rete di ciclopiste. Torino crea continuamente spazi dove dimenticare i mezzi a motore e muoversi a piedi, anche dove un tempo correvano i binari o ferveva l’attività industriale, il sistema delle “spine” ha fatto spazio a nuove aree verdi e percorsi ricalcati sull’interramento delle linee ferroviarie. Incamminiamoci allora all’ombra di platani e querce monumentali, nell’esplosione di colori dei prati fioriti fino a salire sulle colline che sorvegliano la città del trekking.
Attraversando il Parco del Valentino da nord a sud, si incontrano il Castello omonimo, il Giardino Roccioso, il Borgo Medioevale e la monumentale Fontana dei Dodici Mesi; al termine del Parco, l’attraversamento del Po sul Ponte Isabella offre poi una delle più belle vedute della città. Attraversato il Po, si gira a sinistra percorrendo Corso Moncalieri, fino al numero civico 147, dove è situato l’ingresso del Parco Leopardi; qui s’imbocca il sentiero 16, denominato Sentiero dei Parchi. La salita, lungo un vialetto con numerosi tornanti, consente di ammirare filari di platani altissimi e altri alberi ornamentali; uscendo dal parco si prosegue per raggiungere poco oltre la Strada Comunale da San Vito a Revigliasco (asfaltata).
Si svolta a sinistra e dopo circa 100 metri si giunge in prossimità del Parco di San Vito, lo si attraversa e si segue verso nord il Viale Seneca, sino a incontrare a destra la Strada Vigne di S.Vito. Dopo 150 metri di salita s’imbocca a sinistra (oltre un cancelletto, da richiudere) la rustica scalinata che da accesso alla Strada dei Boschi. Con questo percorso boschivo di circa 1 km, sovrastante la Gola dell’Inferno, si arriva al Quadrivio Raby. Siamo al margine inferiore del Parco della Maddalena.
Per la salita al Parco non c’è che l’imbarazzo della scelta: una fitta rete di sentieri e viottoli serpeggianti fra alberi e siepi ornamentali risale il versante nord-occidentale della collina sino alla sommità (m 715). Il percorso rosso, oltre a raggiungere la vetta collinare, è il più comodo per arrivare al percorso della Grande Traversata della Collina (indicata con la sigla GTC). Si segue ora la GTC, prima su sentiero n. 32 fino a raggiungere l’eremo dei Camaldolesi poi con il sentiero n. 33 fino allo spartiacque di Pian Mongino.
La Basilica di Superga fiorita
Dopo un breve tratto in cresta si incontra il Sentiero del Gallo e si arriva all’abitato di Pino Torinese. Imbocchiamo quindi Via Maria Cristina per poi scendere in direzione nord e percorrere la Strada dei Colli. Si accede così al Parco Naturale di Superga. Il tratto rimanente del percorso GTC sino a Superga alterna tratti lungo la Strada dei Colli, a tratti di sentiero distribuiti prevalentemente sul versante collinare di ponente.
La dentiera di Superga
Giunti ad un piazzale si imbocca a sinistra il Sentiero degli Alberi, il segnavia è un’orma di volpe giallo su fondo bianco. Superate due caratteristiche borgate si termina la salita al piazzale della Basilica.
Da qui possiamo ritornare in città con la “tramvia a dentiera” (o autobus sostitutivo) e con l’autobus 61 sino a Porta Nuova. Naturalmente si può scendere anche a piedi sul ripido sentiero 29, raggiungendo la fermata del 61 “casale 472”(1.30 ore).