Trekking sulla Via dei Templari a Caggiano

20 maggio 2019 - 12:52

Al confine del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ecco primeggiare sulla roccia, in tutta la sua bellezza ed il suo fascino, il caratteristico borgo di Caggiano, in provincia di Salerno.

Era l’XI secolo quando l’Italia meridionale veniva conquistata dai Normanni e a Caggiano il loro arrivo fu segnato e testimoniato dal rafforzamento delle fortificazioni preesistenti e dalla costruzione di un castello.

Quel luogo aveva notevole importanza per il controllo delle vie verso la Calabria e la Puglia, le vie percorse dai pellegrini diretti in Terra Santa.

Ed è proprio lungo questo transito che sorge una mansio, (masseria fortificata) risalente al XII secolo, che i Templari eressero in contrada Sant’Agata, fuori dal centro abitato, mentre in paese amministravano l’ospizio di S. Giovanni.

La presenza di ruderi sparsi, la squadratura delle mura, ben salde in altezza e spessore, formano un rettangolo ai cui lati erano presenti torri merlate e un fossato. Un luogo suggestivo e ricco di fascino, nascosto tra arbusti e folta vegetazione quasi a volerne custodire gelosamente i resti e i segreti.

Dalla mansio, antica stazione di sosta, si risale al paese per la “Strada nella Roccia”, una gradinata scavata nella pietra che fin dall’antichità consente di raggiungere direttamente l’abitato: si tratta di una grigia via rocciosa d’epoca medioevale che serpeggia con i suoi tornanti lungo incredibili pendenze tagliate da rampe e gradoni squadrati a mano, che avanzano arrancando lungo la roccia.

Fuori dal paese, su una rupe, è possibile scorgere i ruderi della cappella di Santa Veneranda, risalente probabilmente all’XI secolo, a navata unica e con abside semicircolare, distrutta da un terremoto nel Settecento.

La cappella è raggiunta percorrendo la strada scavata nella roccia. Si conquistano i gradoni con la profonda sensazione di rivivere un mondo vissuto e mai finito. Si sente nell’aria il suono di preghiere e atti di devozione a Dio, mentre improvvisamente delle croci segnano la roccia a testimonianza del transito e della vocazione (antico passaggio che i Templari compivano tra la mansio e il paese).

Per la porta di Marvicino si entra finalmente in Caggiano, attraverso i caratteristici portoni che s’affacciano sull’antico decumano dove troviamo la chiesa di Santa Caterina e il palazzo Oliva.

Per archi in pietra, rampe, supportici con volte a crociera, ripide scale, fregi e lapidi, portali finemente decorati, si giunge alla chiesa di Santa Maria de’ Greci (del XII-XIII sec. con la leggendaria pietra del Tempio di Gerusalemme qui portata dai Templari); poi il palazzo Colonna, la chiesa madre di S. Salvatore e i bastioni turriti del Castello. Alla Porta del Lago, antico varco di levante, termina questo interessante tuffo medioevale in Caggiano.

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