Incidenti in montagna: decine di interventi del soccorso alpino
Un fine settimana impegnativo per gli uomini del soccorso alpino, impegnati in decine di interventi sulle montagne italiane. Diversi gli interventi in Lombardia e in Trentino, per recuperare escursionisti feriti o in difficoltà
Nel weekend del 16 e 17 luglio 2022 sono stati numerosi gli interventi del soccorso alpino per soccorrere alpinisti e trekker in difficoltà sui sentieri o in parete.
Itecnici del soccorso alpino ricordano l’importanza di una corretta programmazione di una escursione. Fondamentale valutare tutti gli elementi in gioco, come per esempio il tragitto, le proprie capacità e le condizioni meteorologiche prima di decidere se mettersi in cammino.
Quando si decide di cambiare programma è sempre opportuno avvisare, oltre a considerare che in montagna possono esserci zone in cui non è possibile avvalersi del telefono per comunicare.
Quattro interventi sulle alpi lombarde
Nella giornata di domenica 17 luglio 2022, gli uomini della Stazione di Valmasino del Soccorso alpino sono intervenuti per soccorrere un uomo di 50 anni che si è infortunato, a causa di una caduta, mentre stava percorrendo il sentiero Roma.
L’intervento a circa 2700 metri di quota, in fondo al Passo Cameraccio, dove l’uomo durante una caduta ha riportato alcune fratture.
Sul posto è intervenuto un elicottero dell’elisoccorso di Como di Areu – Agenzia regionale emergenza urgenza che ha imbarcato un tecnico del soccorso alpino, per individuare nel più breve tempo possibile il luogo esatto in cui si trovava l’infortunato e per integrare l’équipe dell’elisoccorso.
A metà giornata un altro intervento per un alpinista in difficoltà lungo la via Gervasutti, Punta Allievi, a 2900 metri di quota. L’uomo, mentre si trovava con altri due alpinisti, è caduto per una trentina di metri.
Sul posto un elicottero del centro Areu di Milano, che ha imbarcato un tecnico della Stazione per le operazioni di evacuazione delle persone coinvolte.
L’uomo ha riportato la sospetta frattura di una caviglia, è stato raggiunto, valutato e portato in ospedale. L’intervento è finito poco prima delle 14:00.
A Valbondione, nel bergamasco, nella notte tra sabato e domenica gli uomini del soccorso alpino sono stati allertati per il mancato rientro di una coppia di ragazzi di 31 e 28 anni residenti in provincia di Bergamo.
Erano partiti all’alba dal rifugio Brunone e avevano intenzione di compiere la Traversata delle sei cime, nelle Orobie bergamasche. Avevano comunicato ai familiari di avere intenzione di tornare entro la serata.
La centrale ha allertato il soccorso alpino e sono partite le ricerche. È intervenuto anche l’elisoccorso di Sondrio, che ha sorvolato la zona. Intorno alle 2:30, è ricomparso il segnale telefonico e i due escursionisti sono stati localizzati.
Avevano deciso di cambiare percorso e di scendere sul versante valtellinese, in Val d’Arigna, tra Punta Scais e il Pizzo Porola questa decisione ha rallentato i tempi del rientro; non potevano telefonare perché non c’era segnale. Nel momento in cui sono stati individuati erano in pratica già a valle, in fase di rientro.
In Vlachiavenna, nel pomeriggio di domenica, un altro intervento dei soccorsi della Stazione di Chiavenna.
Intorno alle 15.30 le squadre, insieme con i militari del Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza, sono state allertate dalla centrale perché tre arrampicatori, uno italiano e due di nazionalità inglese, si trovavano sulle placche del Boggia, in località “Paradis di Can”, in Val Bodengo, nel territorio del comune di Gordona.
Una ragazza del gruppo si era infortunata a una gamba, a causa della caduta di un sasso. È stata individuata grazie all’utilizzo di un drone, perché si trovava in un punto della via di difficile accesso.
La ragazza è stata portata in salvo grazie all’impiego di diverse complesse tecniche di recupero, come quelle che prevedono l’impiego di palo pescante e contrappeso, valutata da un sanitario del Cnsas e infine portata in ospedale.
L’intervento si è concluso con il rientro delle squadre.
Alpinisti ed escursionisti soccorsi in Trentino
Una cordata impegnata sulla Via dei Presidenti in Cima Val di Roda (Primiero San Martino di Castrozza) è stata colpita nel primo pomeriggio di domenica da una scarica di sassi.
Dopo la chiamata al 112, sul posto è stato inviato un elicottero per il recupero della persona ferita. Alle 15.15 il paziente e il compagno di cordata sono giunti in piazzola a Fiera di Primiero, dove l’uomo è stato affidato ad un’ambulanza fatta giungere in loco.
Un’altra scarica di sassi aveva già colpito in maniera analoga, nella tarda mattinata di domenica, una guida alpina e il proprio cliente, impegnati stavolta nell’ascesa della Via Detassis al Torrione SAT, in Corna Rossa.
Dopo la chiamata al 112 è intervenuto sul posto un elicottero, mentre il personale della stazione di Madonna di Campiglio si metteva a disposizione in piazzola. Il ferito è stato infine recuperato ed elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Sempre nella tarda mattinata di domenica, un altro intervento alpinistico sulla Torre Murfreit in Val Gardena, dove un giovane di 26 anni residente a Spoleto è stato coinvolto in una caduta di circa 10 metri mentre era impegnato nel secondo tiro di corda della via.
Recuperato dall’elicottero e portato in un vicino prato sottostante per i primi accertamenti medici, il ferito è stato poi elitrasportato in ospedale.
Un uomo di 64 anni residente a Verona è stato invece coinvolto attorno alle ore 11 di domenica in un incidente con il parapendio sul Col Rodella.
Dopo la chiamata al 112, il Tecnico sul posto è intervenuto un elicottero per il recuper.
Una volta individuato il pilota, precipitato in prossimità del decollo per un errore di impostazione dello stesso, l’equipe medica è stata sbarcata poco distante dal target, in una zona pianeggiante.
Il ferito è stato condizionato su tavola spinale, elitrasportato in piazzola a Canazei e portato all’ospedale di Cavalese.
Escursionista ferito sul Pollino
Domenica pomeriggio il soccorso alpino del Pollino è intervenuto per soccorrere per un escursionista infortunato, a seguito di una caduta, nei pressi del Piano di Acquafredda a 1800 metri di altitudine, nel Parco Nazionale del Pollino.
L’escursionista, in compagnia di altre persone, si è trovato nella condizione di non poter proseguire a causa di una sospetta frattura di una caviglia e di un ematoma alla testa, procuratosi a seguito di una rovinosa caduta.
Partita, nell’immediatezza, la squadra di tecnici della “Guardia Attiva”, attività promossa dall’Ente Parco del Pollino a garanzia di una tempestiva operatività in caso di intervento e, successivamente, una ulteriore squadra di tecnici in appoggio.
Attivato, grazie alla comunicazione da parte di escursionista del gruppo delle coordinate precise del punto, il servizio di Elisoccorso del 118 Calabria che, intorno alle 19:00 ha recuperato l’infortunato elitrasportandolo presso l’ospedale di Cosenza.