65 Edizione TRENTO FILM FESTIVAL Montagna Società Cinema Letteratura 2017

18 marzo 2020 - 17:42

E’ in corso la 65esima edizione del TrentoFilmfestival, la più antica manifestazione dedicata al racconto a 360 gradi della montagna, un concentrato di emozioni raccontate e vissute coniugando la magia della pellicola con quella dell’alta quota e dell’avventura.

Cinema e montagna ma non solo: piazze e palazzi rinascimentali costruiti all’epoca del celebre Concilio Tridentino sono protagonisti d’incontri e appuntamenti, spazi caratteristici della città. Turisti, visitatori e curiosi si muovono in lungo e in largo per tutta Trento, per assistere a mostre e presentazioni inserite all’interno del calendario della storica manifestazione dedicata alla montagna e all’avventura – declinate nelle diverse discipline: cinema, letteratura, serate alpinistiche e spettacoli – scoprendo al tempo stesso il prezioso centro storico di una città affascinante.

Davvero numerosi gli ospiti: alpinisti, scrittori, studiosi, giornalisti, comici e attori. Giusto per fare alcuni nomi. Alex Bellini, esploratore che nel 2017 ha attraversato il ghiacciaio islandese Vatnajokull, il più grande d’Europa; Enrico Brizzi, scrittore italiano, noto per i suoi romanzi pulp e per i suoi viaggi a piedi; Mauro Corona, scrittore, alpinista e scultore ligneo italiano; Fausto De Stefani, alpinista italiano tra più forti al mondo e che oggi si dedica ai bambini del mondo, gestendo progetti e costruendo scuole in Nepal; Romano Prodi, economista, accademico e politico italiano; Robert Peroni, scalatore ed esploratore, uno dei maggiori conoscitori dell’Artico che a quarant’anni ha lasciato tutto e si è trasferito in Groenlandia, dove si batte per i diritti degli Inuit; Umberto Guidoni, un astronauta, astrofisico, scrittore e divulgatore italiano che ha partecipato a due missioni NASA ed è stato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale; Guido Scarabottolo, illustratore italiano di fama internazionale; Andri Snær Magnason, scrittore islandese che ha pubblicato in più di 30 paesi e vincitore di numerosi premi letterari; Lombroso, meteorologo previsore, conferenziere e divulgatore ambientale, conosciuto per le sue apparizioni al talk show “Che tempo che fa” dal 2003 al 2007; Antoine Le Menestrel, arrampicatore e ballerino francese, noto per i suoi spettacoli di danse-escalade; Igor Koller, alpinista, free climber, boulderista, e il più grande alpinista slovacco di sempre; Gert Judmaier, medico e scalatore austriaco; Thomas Huber, arrampicatore, alpinista e guida alpina tedesco; Lynn Hill, arrampicatrice statunitense, vincitrice di quattro edizioni del Rock Master, e nota per aver compiuto la prima salita in libera della via The Nose su El Capitan; Margo Hayes, arrampicatrice americana, nota per essere la prima donna ad aver completato La Rambla (9a+) in Spagna; Sebastian Halenke, arrampicatore tedesco; Marco Albino Ferrari che ha fondato e dirige la rivista Meridiani Montagne; Giuseppe De Rita, sociologo italiano ed editorialista del Corriere della Sera; Paolo Cognetti, scrittore italiano, vincitore del premio Lo Straniero nel 2009: il suo primo romanzo Le otto montagne (Einaudi, 2016), pubblicato in 30 paesi, è diventato un caso letterario. E naturalmente Reinhold Messner, il più famoso alpinista e avventuriero della nostra epoca che in questa rassegna ha presentato il suo film Still Alive, e Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come Manolo, un arrampicatore, alpinista e guida alpina.

Anche quest’anno 65. Trento Film Festival Montagna Società Cinema Letteratura 2017 propone al pubblico il meglio della cinematografia mondiale di montagna, diventando luogo di incontro con grandi alpinisti, registi e altri protagonisti dell’universo montagna.

E’ stato Reinhold Messner a inaugurare la rassegna con lo spettacolo “Il fascino dell’impossibile” ripercorrendo la storia dell’alpinismo attraverso tredici cime leggendarie. Messner non si è fermato al 27 aprile, infatti è stato ospite-protagonista anche il 1 maggio in veste di regista con il suo esordio dietro la macchina da presa con Still Alive – Dramma sul Monte Kenya”, diretto insieme a Hans-Peter Stauber. L’evento speciale della quinta giornata del 65. Trento Film Festival ha visto il grande alpinista presentare il film ispirato ai fatti di cronaca accaduti il 5 settembre del 1970, durante la discesa di alcuni alpinisti dalla punta del Monte Kenya durante la quale dovettero affrontare una drammatica situazione a 5199 metri di altitudine. Il film racconta la storia di Gert e Oswald, compagni di studi all’Università di Innsbruck, che decidono di partire per il Kenya in compagnia di Ruth, futura moglie di Oswald. Mentre Ruth si trova a Mombasa, i due amici si dedicano alla scalata del Monte Kenya. Ma al momento di tornare indietro vengono sorpresi da una perturbazione e Gert precipita rimanendo gravemente ferito.

Tra le prime italiane segnaliamo anche il documentario “Inside a volcano – The rise of icelandic football”, l’emozionante storia della nazionale di calcio islandese e del suo cammino attraverso le qualificazioni agli Europei 2016, che verranno ricordati anche per lo storico risultato di questa squadra ed il suo celebre rito di fine partita. Restando in Islanda, da segnalare l’evento “Le montagne d’Islanda” con Fulvio Ferrari che conversa con Andri Snaer Magnason, narratore, politico, ambientalista e autore pluripremiato. Magnason è una delle figure più interessanti del panorama culturale e civile islandese, per la prima volta a Trento presenta le sue opere contro le multinazionali in difesa dell’ambiente e del territorio.

Una serata altrettanto interessante è quella che ha visto Mauro Corona presentare il libro “Quasi niente” (editore Chiarelettere, 2017) insieme al poeta, scrittore e cantautore Luigi Maieron. Una conversazione tra coautori tra storie, aneddoti, riflessioni e momenti musicali. A introdurre il presidente del Festival Roberto De Martin.

Altro ospite di rilievo è stato Romano Prodi, il 2 maggio all’Università degli studi di Trento insieme al rettore Paolo Collini (convegno: “Paolo Prodi: una guida per andare oltre le Alpi”). Sempre il 2 maggio il celebre scrittore Paolo Cognetti, autore de “Le otto montagne”, nella suggestiva cornice del Giardino Botanico Alpino delle Viote ha camminato insieme ai suoi fan in una passeggiata e letture del suo libro.

Tra gli eventi legati alla divulgazione scientifica, ha suscitato molto interesse tra il pubblico “Sos Terra, abbiamo un problema”, dedicato al pianeta Terra e ai complessi problemi ambientali legati al riscaldamento globale. Sono stati protagonisti Teresa Mannino con la sua graffiante, sottile e intelligente comicità e  l’astronauta Umberto Guidoni che ha condotto gli spettatori – insieme al meteorologo Luca Lombroso, scrittore e divulgatore ambientale, e il giornalista Giorgio Zanchini, celebre voce di Rai Radio1 –in uno straordinario viaggio nel cosmo e nel nostro pianeta visto dallo spazio.

Tra i film visti segnaliamo Das Madchen vom Anziloch sui sogni e inquietudini di Laura: la dodicenne che vive in un maso nelle Alpi svizzere assieme ad un giovane coetaneo tenta di fare luce su una delle leggende locale. E poi, anche, la proiezione di Those who remain, documentario che vede come protagonista Haykal che vive in Libano, a pochi chilometri dal confine siriano. Qui ha costruito una fattoria ed un ristorante con la speranza di donare un futuro ai suoi quattro figli lottando con le tensioni che dominano la regione. E ìpo Dhaulagiri – Ascenso a la montana blanca, la storia di Guillermo che, in seguito ad un incidente mortale durante l’ascesa al Dhaulagiri di un caro amico e compagno di spedizione, decide di ricomporre l’intero team con l’intento di dare risposta alle domande che da quel tragico giorno lo tormentano. Molto interssante anche Becoming who I was, il viaggio tra India e Tibet del giovanissimo Angdu, riconosciuto come reincarnazione di un monaco tibetano vissuto secoli prima: accompagnato dal maestro del villaggio nel percorso che lo può portare alla saggezza scopriremo i grandi problemi che Angdu si troverà ad affrontare in una storia di grande amicizia lunga ben 8 anni.  Restando in Asia, tra gli eventi cinematografici da segnalare la proiezione di “Suisse-Nepal. Le sauvetage en partage” di Benoit Aymon sulla storia di Bruno Jelk e Gerold Biner che decidono di trasmettere alle popolazioni nepalesi le conoscenze per diventare autonomi nell’organizzazione dei soccorsi in quota.

Interessante anche  la proiezione de Gli eremiti, girato in Val Venosta, impressionante debutto nel lungometraggio del regista altoatesino Ronny Trocker, che il festival sostiene fin dai suoi primi lavori. “Il mondo arcaico degli ultimi masi alpini – ha spiegato il regista – sta lentamente scomparendo, ma la durezza e la solitudine di quella vita hanno segnato gli abitanti della regione”.

E poi ancora Blanca Oscuridad di Juan Elgueta, un’indagine sulla tragedia di Antuco nel 2005, quando durante un’esercitazione sulle Ande 45 giovani soldati trovarono la morte per assideramento; sempre dal Sud America, ma dal Perù, ecco Jardines de Plomo del regista italiano Alessandro Pugno, documentario sulla lotta da parte di una comunità contro l’inquinamento causato da una miniera. Spettacolari immagini subacquee le ha invece regalate Diving Into the Unknown del finlandese Juan Reina, avventura mozzafiato tra esplorazione estrema e amicizia virile.

Al Festival di cinema etnografico sono dedicati diversi film, il primo ad aprire la sezione è stato Hotel Splendid: un intimo e collettivo ritratto della vita di una comunità di migranti mentre alloggiano in un albergo per richiedenti asilo a Cesenatico. Una storia tutta trentina è quella di un novantatreenne, Quintino Corradini, forte della sua esperienza come partigiano, che per tenere vivi i suoi ideali decide di ritirarsi a vivere in semplicità in un maso tra i boschi della Val di Fiemme, in direzione opposta a quella in cui si è diretta la società.

 

CONSULTATE IL PROGRAMMA COMPLETO SUL SITO UFFICIALE DELL’EVENTO: http://trentofestival.it/edizione-2017/pdf-programma/

 

Testo di Alfonso Picone Chiodo

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