Ciò avviene per merito di “Ottavio Rossi”, detto Mangiafoco, ultimo carbonaio casentinese. I suoi ricordi sono narrati e stornellati in ottava, insieme a brani letti dal libro di Alboino Seghi, Alla macchia, carbonai, vetturini, tagliatori, costituiscono la serata di rievocazione dedicata all’uomo nero. Per meglio comprendere l’ esistenza di questa categoria dotata di durezza, tecnica,ma anche di invenzioni sorprendenti e delicate, la locanda Carbonile propone “A Cena con il Carbonaio”, una rivisitazione gastronomica delle pietanze alimentari della tradizione toscana che venivano preparate in Foresta. Assistiti dall’AIS di Arezzo, non berremo il Mommo (il vino) ottenuto dai carbonai come merce di scambio dai contadini al posto del carbone: così potente o nefasto in quanto richiedeva la forza di tre persone per tenere fermo chi lo beveva, ma vini di qualità del territorio aretino.
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