Estate nel Parco delle Foreste Casentinesi

18 marzo 2020 - 0:09

Con Bici e Sacrponi 2009
 
L’edizione 2008 di “Con bici e scarponi”, ha visto oltre 250 persone percorrere la pista forestale della Lama verso il suo bellissimo e incontaminato pianoro terminale.  Quest’ultimo, circondato da montagne impervie, in passato fu il centro di gestione delle foreste casentinesi.
Domenica 26 luglio, sull’ombroso e ventilato paesaggio di boschi ricchi e strutturati, avrà luogo la quarta edizione del raduno per appassionati di trekking e mountain bike.
In questa edizione, rispetto ai circa 150 partecipanti del 2007, si è quindi avuto un significativo aumento di partecipazione.
 

L’iniziativa è organizzata, come di tradizione, dal Parco in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, le Province di Arezzo e Forlì-Cesena, il consorzio Casentino sviluppo e turismo e la Federazione italiana amici della bicicletta di Arezzo.
Sono previsti tre percorsi, due in mountain bike e uno a piedi.
Quest’ultimo, “La foresta della Lama dagli scalandrini”, tra i più apprezzati del Parco, prevede il ritrovo alle 9 al centro visita di Badia Prataglia e lo spostamento con mezzi propri nella vicina località Fangacci. Il gruppo, accompagnato da una guida escursionistica, affronterà un itinerario di circa sei chilometri e mezzo (tra andata e ritorno), con un dislivello di circa 500 metri.
Il programma “Mountain bike per esperti” si sviluppa, a partire dalle 9, dalla località Cancellino (a tre chilometri da Badia Prataglia, nel comune di Poppi, e due dal passo dei Mandrioli).
Prevede la presenza di una guida e descrive il percorso: passo Lupatti, passo Cerrini, passo Crocina, poggio allo Spillo, passo Fangacci, Prato alla Penna, Giochetto, Giogo Seccheta, la Scossa, passo Porcareccio, poggio Scali, la Scossa, Giogo Seccheta, Giochetto, la Lama, passo alla Guardia, il Baraccone, abetina di Brasco, passo Lupatti,  Cancellino. E’ lungo circa 45 chilometri, per un dislivello di 1.160 metri circa. E’ obbligatorio l’uso del casco.
Il percorso cicloescursionistico “la pista forestale più bella d’Italia”, per il quale è prevista la partenza di tre gruppi organizzati con guida – alle 9. 45, alle 10. 30 e alle 11 – ha il punto di ritrovo sempre in località Cancellino e descrive il tragitto: passo Lupatti, Grigiore, poggio la Guardia, fonte Solforosa, la Lama.
Lungo il tracciato – che è lungo venti chilometri circa – c’è possibilità di rifornimento di acqua e viveri. Il dislivello in salita è 70 metri, quello in discesa 450 circa. Per chi prevede anche il ritorno in mountain bike è tutto raddoppiato, con un’escursione di livello che diventa di circa 450 metri.
Il fondo stradale in buono stato e le facili pendenze (da Cancellino alla Lama) ne fanno una gita alla portata di tutti. Alle 13, nella Foresta della Lama ci saranno il pranzo al sacco organizzato con prodotti tipici e l’ animazione musicale del gruppo musicale La leggera.
Dalle 9 alle 11 al Cancellino per tutti ci sarà la possibilità di noleggiare biciclette e sarà predisposto un servizio di trasporto con pulmino, anche per le bici, per il ritorno.
Tra le 16 e le 17 è previsto il rientro con i pulmini.

  Informazioni possono essere richieste presso il centro visita di Badia Prataglia (0575. 559477), la cooperativa Oros (335. 6244537 – 335. 6244440), o l’ufficio turistico del Parco (0575. 503029).
cv.badiaprataglia@parcoforestecasentinesi.it

Il 16 Agosto torna  a Badia Prataglia “I maestri del legno”

Badia Prataglia, Il paese “dei castelletti” a cavallo tra Toscana e Romagna, ha avuto per lunghissima parte della sua storia un’ economia incentrata sullo sfruttamento e la lavorazione dei prodotti delle foreste. L’abbattimento degli alberi prima delle motoseghe avveniva tramite scuri e seghe. Quando il legno giungeva ai depositi, gli uomini spaccavano i ciocchi, anziani e bambini accatastavano ordinatamente, i più esperti tagliavano travoni per i tetti e assi per la falegnameria. Era molto importante non sprecare nulla.
Ogni contadino, dopo aver raccolto il ‘frutto del bosco’, costruiva – ispirandosi alla tradizione e alle sopravvenute esigenze – gli oggetti e gli utensili della sua quotidianità. 
Non erano certo fresatrici automatiche,  pialle elettriche e seghe circolari, bensì seghe a telaio, pialletti a mano e scalpelli per cavare. 
La lavorazione del legno e le tecnologie per ottenere oggetti in legno sono rimaste pressochè invariate per secoli. Hanno invece subito rapidi cambiamenti negli ultimi cent’anni, con l’introduzione di nuovi macchinari.
Tuttavia rimane sempre insostituibile il lavoro manuale dell’artigiano, la sua esperienza, la sua capacità di vedere realizzato l’ oggetto ancor prima di costruirlo.
Il 16 agosto, negli spazi del centro visita del Parco di Badia Prataglia, scultori, artisti ed artigiani torneranno a offrire saggio dell’antica maestria che tramandano di generazione in generazione.
La meccanizzazione e la semplificazione produttiva rendono sempre più difficile la sopravvivenza di questo tipo di artigianato e la manifestazione torna a rappresentare una grande opportunità per scoprire, far riaffiorare e promuovere memorie perdute.
 

Gli espositori, a segnalare il crescente successo di una manifestazione aperta a tutti, sono passati dagli undici dell’edizione 2007 ai trenta di quella del 2008. Sono previste dimostrazioni della lavorazione artigianale e artistica del legno, intreccio dei panieri e tecnica dell’impagliatura delle sedie. 
 
L’iniziativa è realizzata dal Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato,  la Comunità Montana del Casentino e le associazioni di Badia Prataglia.
 

Dettagli sul programma possono essere richiesti presso il centro visita del Parco Nazionale di Badia Prataglia al numero 0575. 559477 o l’ufficio turistico dell’area protetta al numero 0575. 503029.
 
 
 
Il Parco delle Foreste Casentinesi e Legambiente nazionale, l’ ippovia delle Foreste sacre e tanti progetti per un un piano di collaborazione ad ampio raggio

Si sta strutturando in modo sempre più organico un accordo di collaborazione tra il Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e Legambiente.
Il piano è incentrato fondamentalmente sulla promozione del territorio attraverso forme di turismo sostenibile, l’incentivazione delle energie rinnovabili e il potenziamento delle attività di educazione ambientale.
Il primo progetto condiviso ha visto la nascita in queste settimane, dopo l’apertura ufficiale da parte di personale tecnico dell’ippovia delle Foreste sacre, un programma realizzato oltre che con Legambiente, con il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato di Pratovecchio nell’ambito dello sviluppo nazionale di ‘Parchi a cavallo’.
L’itinerario espande un circuito tradizionale di equiturismo interno al territorio del Parco Nazionale  (La Verna, Camaldoli, Campigna), che nel disegno del progetto viene ‘aperto’ e indirizzato verso le principali direttrici di connessione dell’area protetta rispetto al comprensorio circostante, verso la Romagna, l’alto Mugello, Vallombrosa e il Pratomagno, il basso Casentino e l’alta valle del Tevere.

Prima dell’inaugurazione sono stati fatti uno studio e un test dei tracciati: della logistica e delle relazioni necessarie. Sono state effettuate le ricognizioni, le verifiche dello stato dei percorsi, il rilievo GPS (Global Positioning Sistem) degli itinerari e la restituzione a GIS, un sistema informativo territoriale, che permette la gestione di dati geo-referenziati, come base per predisporre una apposita ‘guida’ operativa con relativa cartografia di dettaglio (cartacea e on line).
A seguito dell’apertura il percorso sarà preso in carico (segnaletica e mantenimento) da  enti, associazioni e strutture private di ippoturismo.

 

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