18 marzo 2020 - 0:10

Acqua, farina, lievito e sale: quattro ingredienti poveri, che danno vita all’alimento più semplice e ricco, in centinaia di forme e sapori diversi; il pane. “Buono come il pane”, si dice di una persona generosa e non è un caso che una terra genuina come la Calabria ospiti la Gran Festa del Pane ad Altomonte.

La festa, giunta alla terza edizione, si svolgerà quest’anno dal 30 Aprile al 3 Maggio.
Passeggiare per gli stands consente di vivere l’intero ciclo del pane: si passa dagli assaggi gastronomici alla visita dei forni accesi, alle esibizioni dei maestri fornai provenienti da varie regioni italiane.

La manifestazione ospita diverse iniziative, tra le quali laboratori didattici per bambini e corsi di sculture di pane. È stata creata anche una favola fumetto, Chioccolino si fa il pane, per diffondere la cultura del pane tra i più piccoli.

Pane Alato verrà confermato  anche quest’anno: consiste nella distribuzione di scatole- dono, contenenti pane e altri prodotti da forno della tradizione calabrese, ai passeggeri in partenza dall’aeroporto di Lamezia Terme, facendo si che questi semplici e fragranti prodotti raggiungano i quattri angoli d’Europa. Questo alimento, così semplice e ricco, ha mille sfaccettature: il pane a caddhura (dal greco ciambella), prodotto durante le feste di Natale, i codduracci decorati con le uova, sempre in numero dispari, il pane di castagne, la pitta, una focaccia che può essere cotta nel forno o fritta e poi farcita, sono solo alcuni dei nomi dei pani calabresi.

La magia del pane richiede un altro ingrediente prezioso: il tempo, affinché il pane cresca e acquisti il suo profumo e la sua fragranza.
Ma Altomonte non è solo pane: ben note sono ad esempio le ricamatrici che ancora oggi tramandano antiche tradizioni come la tessitura su telai a mano e il ricamo ad ago. Graziella Bennardo, Ada e Nina Pancaro si dedicano, pazienti, all’insegnamento di queste arti preziose. Il vino e l’olio extravergine di oliva sono gli altri prodotti tipici di questo luogo dove il sole regala sapori unici.
Dai doni spontanei della terra nasce la minestra di mischiglia, i cui ingredienti sono nove erbe selvatiche che pochi conoscono, tra cui il cardo, il finocchio, la cicoria, la rapa e altri custoditi gelosamente e tramandati segretamente di generazione in generazione. Un tripudio di sapori e profumi che valgono davvero un viaggio fin qui.

Scopri un’opportunità per vivere appieno le atmosfere del borgo 

 

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