La Giudaica – Processo a Gesù

18 marzo 2020 - 0:14

Fervono a Laino Borgo, la piccola “Gerusalemme” dell’Italia del Sud, i preparativi per la rituale rappresentazione de La Giudaica – Processo a Gesù, opera sacra, su testo settecentesco del Morone, Dia ed altri autori, e che, con cadenza biennale, il venerdì santo viene messa in scena in forma itinerante per le vie e sulle piazze del luogo, percorso, peraltro, dal fiume Lao secondo una diffusa leggenda sgorgato dal Pollino a seguito del terremoto verificatosi all’atto della morte di Gesù. La rappresentazione, organizzata dalla Pro Loco e dall’Amministrazione comunale,
dura circa sei ore, e vede impegnate, fra attori e comparse, oltre cento persone, per la maggior parte commercianti, artigiani e operai, ma, anche, professionisti e studenti, ovviamente tutti lainesi e tutti abbigliati con costumi d’epoca appositamente realizzati. Per di più, quest’anno La Giudaica si avvale della regia di Giulio Palange, fra l’altro autore di numerose testi sul teatro popolare
in Calabria e di messe in scena di opere appartenenti alla memoria collettiva, fra cui “Organtino”, farsa-commedia datata 1635 e che, pertanto, costituisce il primo documento non solo scenico in un dialetto calabrese.
Alcuni testi vogliono La Giudaica risalente alla fine del 1500, a seguito della costruzione, nel 1557, del Santuario della Madonna dello Spasimo ad opera di un devoto, Domenico Longo, il quale, per un sogno avuto recatosi in Palestina, portò a Laino i disegni della cappella edificata in Gerusalemme dalla regina Elena, madre dell’imperatore Costantino; cappella che lo stesso fece riprodurre in miniatura in un suo fondo, dove, attorno alla chiesa vera e propria, sorsero poi tante cappelline affrescate coi fatti salienti della passione di Cristo, e ognuna delle quale capace
di accogliere solo una persona per volta. E in questa prima fase la rappresentazione si sarebbe sviluppata sulla base di un canovaccio anonimo.

Altri testi, invece, fanno risalire l’origine de La Giudaica ai primi anni del 1800 e sviluppantesi fin dall’inizio sul testo del Morone, Dia, etc. Comunque sia rimane in ogni caso intatto il filo di intensa religiosità che idealmente unisce la stessa rappresentazione al Santuario delle Cappelle e che in certo senso è peculiare del luogo, ove, non a caso, hanno avuto i natali vari personaggi attivamente impegnati nella professione e diffusione della fede cattolica, fra cui, in particolare, il
Beato Pietro Paolo Navarro, missionario arso vivo in Giappone nel 1622.

L’appuntamento quest’anno è per il 21 marzo, alle ore 10. Il giorno prima, invece, alle ore 18,30, nella Casa delle Culture del Comune di Laino Borgo sarà presentato il volume “Di ritorno dal pellegrinaggio a Gerusalemme” (Atlas, 2008, p. 256), curato da Giuseppe Roma e Amilcare Barbero.
L’opera raccoglie gli atti del Convegno del 12 e 13 maggio 2005 organizzato dall’Università della Calabria, dal Centro Studi “Enrichetta Caterini”, dal Parco Naturale del Sacro Monte di Crea e dal Centro di Documentazione dei Sacri Monti e Complessi Devozionali Europei; simposio che ha costituito la base scientifica per chiedere l’inserimento del Santuario delle Cappelle di Laino Borgo nel Patrimonio Mondiale UNESCO, iniziativa intrapresa dal Centro Studi “Enrichetta
Caterini” e fatta propria nel giugno 2007 dall’Amministrazione comunale di Laino Borgo.

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