Accordo tra rifugisti e soccorso alpino Trentino: anche i gestori dei rifugi saranno ‘soccorritori’
La presidente dell’associazione gestori rifugi del Trentino Roberta Silva e il presidente del Soccorso alpino e speleologico Trentino Walter Cainelli hanno firmato un accordoper rinnovare la collaborazione per migliorare i soccorsi in montagna.
Una convezione stipulata nell’interesse dei frequentatori della montagna che, in situazioni di difficoltà e di pericolo, potrebbero avere bisogno di aiuto.
Alla base dell’accordo vi è il riconoscimento reciproco del ruolo fondamentale svolto dalle due realtà.
I rifugi sono infatti presidi indispensabili delle terre alte che racchiudono nel nome il proprio senso, l’accoglienza e la protezione. Il Soccorso Alpino e Speleologico ha invece il compito di prestare soccorso sanitario in ambiente montano, impervio ed ipogeo.
Il presidente dell’ente Walter Cainelli ha dichiarato:
“Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino ha sempre collaborato con i rifugisti, quando le operazioni di soccorso si svolgono nei pressi di un rifugio”.
Cainelli ha poi aggiunto: “Con questo accordo non vogliamo fare altro che rafforzare questa sinergia, fissando procedure precise e fornendo strumenti adeguati a queste figure centrali del mondo della montagna. Per noi soccorritori essi rappresentano delle vere e proprie sentinelle su cui fare affidamento”.
Roberta Silva, presidente dell’associazione gestori rifugi del Trentino, ha commentato la stipula di questa convenzione:
“Tengo molto a quest’accordo che prevede il riconoscimento all’interno dell’organico del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino della figura del rifugista. Rifugi come campo base del Soccorso Alpino in una realtà dove rifugi e rifugisti incarnano da sempre questo ruolo di presidio della montagna, fornendo nelle aree di pertinenza, quando necessario, il supporto immediato e diretto al Soccorso Alpino, ed essendo di fatto il “trait d’union” sul campo tra persona bisognosa di soccorso ed i soccorritori stessi.
QQuest’accordo sancisce ulteriormente l’unione tra capisaldi della montagna nell’intervento alle persone in difficoltà. Un lavoro di squadra, con l’obiettivo di offrire presenza, assistenza ai frequentatori della montagna e anche cultura nella frequentazione prudente di un ambiente unico, da affrontare adeguatamente” ha aggiunto Roberta Silva.
Cosa prevede l’accordo?
L’accordo prevede il riconoscimento all’interno dell’organico del Soccorso alpino e speleologico Trentino della figura del rifugista, a cui verrà fornita una radio per facilitare le comunicazioni con i soccorritori nel caso in cui ci fosse un intervento nelle vicinanze del rifugio.
Al rifugista sarà fornito un jacket ad alta visibilità da indossare durante le eventuali operazioni di soccorso – siano esse svolte via terra o con l’elicottero – per renderlo riconoscibile.
Inoltre, il rifugista, se ne ha la possibilità, garantirà uno spazio all’interno del rifugio dove poter riporre materiale da soccorso, che potrà essere recuperato dal personale del Soccorso Alpino in caso di necessità.
Il Soccorso Alpino si impegnerà a fornire ai rifugisti una formazione adeguata per una corretta gestione delle comunicazioni via radio e sul campo, oltre a garantire la manutenzione del materiale depositato in rifugio.