Alluvione Emilia-Romagna: anche il soccorso alpino impegnato nei soccorsi

18 maggio 2023 - 9:39

La grave alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna negli ultimi giorni è stata causata da piogge eccezionali che hanno inondato sia le zone montane dell’Appenninoche le aree della pianura romagnola ed emiliana.

Sul posto sono intervenute diverse squadre del Soccorso alpino per dare supporto nelle operazioni di soccorso alle popolazioni locali.

A partire dalla nottata di martedì 16 maggio i tecnici del soccorso alpino dell’Emilia Romagna sono stati impegnati nelle zone più colpite dal maltempo, affrontando difficoltà crescenti a causa della pioggia continua e degli smottamenti.

I comuni dell’Appennino più interessati dagli eventi più intensi sono quelli del Faentino (Modigliana, Brisighella e Casola Valsenio), del Forlivese (Rocca San Casciano, Predappio e Santa Sofia) e del Cesanate (San Pietro In Bagno).

Le squadre del soccorso alpino si stanno occupando, in particolare, delle operazioni di soccorso e di evacuazione.

 

Operazioni di soccorso complesse per strade e ponti interrotti

Il compito è estremamente complesso, poiché molte strade montane sono interrotte da crolli e frane che bloccano il passaggio dei mezzi di soccorso.

In molti casi i tecnici del soccorso alpino hanno raggiunto a piedi borghi e abitazioni isolate per valutare la situazione e soccorrere persone in difficoltà.

Nelle aree alluvionate in pianura, le operazioni di soccorso sono altrettanto impegnative.

Squadre specializzate in ambiente acquatico del soccorso alpino Emilia-Romagna, insieme a tecnici provenienti da Veneto, Marche e Umbria, hanno evacuato numerose persone in difficoltà a Forlì e Cesena.

Il Cnsas si coordina strettamente con il Dipartimento di Protezione Civile, il 118 e i Vigili del Fuoco, con il supporto di elicotteri di Aeronautica Militare, Vigili del Fuoco, Esercito Italiano e Guardia di Finanza.

 

La macchina dei soccorsi attiva sul territorio

Le dimensioni dell’emergenza che ha colpito l’Emilia Romagna è testimoniata dal numero delle persone evacuate dalle loro casa che sono oltre 10.000, principalmente nelle province di Bologna, Forlì Cesena e Ravenna.

Nelle operazioni di soccorso, oltre agli uomini del soccorso alpino, sono impegnati oltre 600 vigili del fuoco, di cui 300 arrivati da fuori regione, con l’ausilio di oltre 200 mezzi e 3 elicotteri.

L’elicottero del 118 di Ravenna è stato in volo per tutta la giornata per l’evacuazione di persone fragili.

La risposta all’emergenza coinvolge un notevole numero di forze.

Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) ha attivato 5 elicotteri, 9 gommoni e 6 lagunari, oltre a 12 unità operative per il controllo degli argini, un aeromobile a pilotaggio remoto pronto per il monitoraggio e 7 battelli gonfiabili.

Oltre a ciò, 26 uomini e sei gommoni della Brigata San Marco sono in arrivo. La Capitaneria di Porto sta mettendo a disposizione 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e 12 subacquei.

I Carabinieri e la Guardia di Finanza stanno rafforzando la presenza sul territorio, mettendo a disposizione ulteriori 2 elicotteri ciascuno.

Un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza viene svolto dai volontari: oltre 1200 volontari sono in campo per portare soccorso alla popolazione.

Dal 2 maggio, data dell’inizio del maltempo, sono state messe in campo oltre 7500 giornate/uomo dai volontari di protezione civile.

 

L’accelerazione degli effetti della crisi climatica impone la messa in sicurezza del territorio

L’impatto dell’alluvione è significativo. Si sono registrate almeno 50 esondazioni in 41 comuni e più di 280 frane in 58 comuni.

Sono oltre 400 le strade comunali, provinciali e statali interrotte. Sono esondati 23 fiumi e corsi d’acqua, mentre altri 13 hanno superato il livello 3 (allarme) della soglia idrometrica.

Questo disastro naturale evidenzia una volta di più l’importanza di una riflessione più ampia sulla crisi climatica e l’urgenza di un’azione decisiva per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.

Le cause di questa emergenza sono da attribuire a un evento meteorologico estremo, effetto della crisi climatica, con precipitazioni particolarmente intense che hanno colpito la Regione nelle ultime ore.

Gli scienziati hanno avvertito da tempo che la crisi climatica avrebbe causato un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi, tra cui alluvioni, siccità e ondate di calore.

L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna è un esempio di come questi avvertimenti stiano diventando realtà.

Il nostro clima sta cambiando, e le conseguenze possono essere disastrose. Questo evento sottolinea l’importanza dell’azione per combattere i cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di gas serra e lavorando verso un futuro più sostenibile.