Nelle festività natalizie nelle vallate dell’appennino tosco-emiliano ci sono stati ripetuti casi di violazioni di norme di tutela e sicurezza, ma anche comportamento contrari al buon senso e ai doveri di rispetto per l’ambiente.
Tra Emilia e Toscana, nel territorio del parco nazionale, ci sono stati numerosi episodi di escursionisti e appassionati che si sono spinti in situazioni pericolose.
Tra l’1 e il 2 gennaio un gruppo di persone non attrezzato ha camminato a piedi sulla superficie ghiacciata del Lago Calamone (Ventasso), correndo il rischio di cadere nelle acque ghiacciato e comunque di infortunarsi.
Altri trekker sono saliti sul monte Cusna di notte per sparare i fuochi d’artificio, senza avere attrezzatura adeguata.
Sempre nel territorio del Parco, alcuni centauri sono saliti con delle moto da enduro sulla vetta del monte Prampa, creando pericolo per l’ambiente e per gli escursionisti sui sentieri.
Il direttore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Giuseppe Vignali, ha commentato così l’accaduto:
“Capiamo l’esigenza delle persone di tornare a vivere dopo la stagione delle limitazioni, per altro non concluse, per il Covid, ma quanto stiamo assistendo in questi giorni va oltre il legittimo e apprezzabile desiderio di vivere la montagna”.
Il direttore ha poi aggiunto:
“A differenza dello scorso anno, quando eravamo in lockdown per le festività natalizie, fortunatamente in Appennino sono tornati moltissimi turisti, anche per un solo giorno. Ma la natura non è solo un posto da visitare: è patrimonio di tutti, è casa nostra e in casa propria nessuno si sogna di fare eccessi, al contrario occorre essere e ci sentiamo responsabili. In assenza di questa responsabilità di alcuni frequentatori tocca al Parco arginare comportamenti incongrui, sciocche bravate, o atti irrispettosi dell’ambiente per un malinteso senso dell’avventura. Abbiamo perciò segnalato quanto accaduto ai Carabinieri della Forestale nel Parco affinché siano attivate le necessarie sanzioni ai responsabili”.